L’Unione europea e gli Stati Uniti hanno concordato la dichiarazione congiunta sui dazi, dopo l’accordo politico raggiunto in Scozia a fine luglio tra il presidente Usa, Donald Trump, e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. La dichiarazione congiunta “istituisce un quadro per un commercio e investimenti transatlantici equi, equilibrati e reciprocamente vantaggiosi” e “conferma e rafforza l’accordo politico raggiunto dalla presidente von der Leyen e dal presidente Trump il 27 luglio”, viene riferito in una nota.
Von der Leyen: “Accordo Ue-Usa rafforza relazioni transatlantiche”
“Prevedibilità per le nostre aziende e i nostri consumatori. Stabilità nel più grande partenariato commerciale al mondo. E sicurezza per l’occupazione e la crescita economica europea nel lungo termine. Questo accordo commerciale Ue-Usa apporta benefici ai nostri cittadini e alle nostre aziende e rafforza le relazioni transatlantiche”. Lo scrive su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, dopo la pubblicazione della dichiarazione congiunta sui dazi con gli Usa.
“L’odierna dichiarazione congiunta Ue-Usa garantisce le migliori condizioni possibili per le aziende e i consumatori europei”, scrive poi von der Leyen in un altro post, evidenziando che “l’Ue è l’unico partner al mondo con un massimale tariffario onnicomprensivo”. Inoltre l’Ue ha “una garanzia esclusiva sul limite tariffario per i settori farmaceutico e dei semiconduttori, un massimale tariffario onnicomprensivo del 15% per la stragrande maggioranza dei prodotti, compresi automobili e prodotti farmaceutici, dazi zero-per-zero su prodotti come aeromobili, sughero e farmaci generici, un impegno congiunto per ridurre ulteriormente i dazi, una posizione competitiva per gli esportatori dell’Ue garantita dall’accesso continuo al mercato statunitense, che rappresenta il 20% delle nostre esportazioni”. La presidente sottolinea poi che “milioni di posti di lavoro nell’Ue sono tutelati” e “le relazioni transatlantiche rafforzate su tutti i fronti”.
Ue: “In dichiarazione congiunta tetto 15%, anche auto e farmaci”
La dichiarazione congiunta Ue-Usa sui dazi “illustra in dettaglio il nuovo regime tariffario statunitense nei confronti dell’Ue, con un’aliquota tariffaria massima e onnicomprensiva del 15% per la stragrande maggioranza delle esportazioni dell’Ue, compresi settori strategici come automobili, prodotti farmaceutici, semiconduttori e legname”. Lo si legge in una nota dove viene precisato che “i settori già soggetti a dazi della nazione più favorita (Npf) pari o superiori al 15% non saranno soggetti a dazi aggiuntivi“.
“Per quanto riguarda le automobili e i relativi componenti, il tetto del 15% si applicherà parallelamente all’avvio da parte dell’Ue delle procedure di riduzione tariffaria per i prodotti statunitensi”, viene riferito. Inoltre, a partire dal 1° settembre, diversi gruppi di prodotti beneficeranno di un regime speciale, con l’applicazione dei soli dazi Npf, livello della nazione più favorita. Tra questi rientrano le risorse naturali non disponibili (come il sughero), tutti gli aeromobili e i relativi componenti, i prodotti farmaceutici generici e i loro ingredienti, nonché i precursori chimici. Inoltre, in linea con la dichiarazione della Presidente von der Leyen del 27 luglio, entrambe le parti “concordano di continuare a lavorare con ambizione per estendere questo regime ad altre categorie di prodotti, un obiettivo fondamentale per l’Ue”. “Riconoscendo le sfide comuni e i vantaggi della cooperazione, l’Ue e gli Stati Uniti intendono impegnarsi per proteggere le proprie economie dalla sovraccapacità nei settori dell’acciaio e dell’alluminio e per creare catene di approvvigionamento sicure tra loro, anche attraverso una soluzione di contingentamento tariffario per le esportazioni Ue di acciaio e alluminio e dei loro derivati”, viene precisato.
Ue acquisterà chip per AI da Usa per almeno 40 miliardi di dollari
L’Unione Europea si impegna “ad acquistare chip per l’intelligenza artificiale statunitensi per un valore di almeno 40 miliardi di dollari per i suoi centri di calcolo”. Lo si legge nella dichiarazione congiunta Ue-Usa sui dazi. “L’Unione Europea prevede inoltre di collaborare con gli Stati Uniti per adottare e mantenere requisiti di sicurezza tecnologica in linea con quelli degli Stati Uniti, in uno sforzo concertato per evitare la fuga di tecnologia verso destinazioni preoccupanti. Gli Stati Uniti si impegneranno a facilitare tali esportazioni una volta che tali requisiti saranno in vigore”, viene riferito. Inoltre, viene ribadito che “l’Unione Europea intende acquistare gas naturale liquefatto, petrolio e prodotti energetici nucleari dagli Stati Uniti, per un valore di 750 miliardi di dollari entro il 2028“.
La Ue si impegna ad aumentare gli acquisti di armamenti
“L’Unione Europea prevede di aumentare significativamente l’approvvigionamento di equipaggiamenti militari e di difesa dagli Stati Uniti, con il sostegno e l’agevolazione del governo statunitense”. Lo si legge nella dichiarazione congiunta Ue-Usa sui dazi, dove viene sottolineato che “questo impegno riflette una priorità strategica condivisa: approfondire la cooperazione industriale transatlantica in materia di difesa, rafforzare l’interoperabilità della Nato e garantire che gli alleati europei siano dotati delle tecnologie di difesa più avanzate e affidabili disponibili”. Un funzionario della Commissione europea, nel corso di un briefing con i giornalisti, precisa poi che “nel testo non ci sono numeri, quindi non stiamo prendendo un impegno specifico. Non ci stiamo impegnando in nulla di specifico. Stiamo sostanzialmente dicendo che stiamo aumentando la nostra spesa militare e per la difesa e, ovviamente, essendo gli Stati Uniti un importante fornitore di equipaggiamenti, ci aspettiamo che, nell’ambito del nostro aumento complessivo della spesa militare, acquistiamo anche più equipaggiamenti statunitensi, proprio come ci aspettiamo di acquistarne molti di più e di costruirne molti di più all’interno dell’Unione Europea”.
Palazzo Chigi: “Non punto di arrivo ideale ma base per relazioni vantaggiose Ue-Usa”
“La dichiarazione congiunta Ue-Usa che ha formalizzato oggi l’intesa politica raggiunta lo scorso 27 luglio in Scozia tra la presidente Von der Leyen e il presidente Trump fornisce finalmente al mondo imprenditoriale un quadro chiaro del nuovo contesto delle relazioni commerciali transatlantiche. Non si tratta ancora di un punto di arrivo ideale o finale ma alcuni punti fermi importanti sono stati già raggiunti, a partire dall’aver evitato una guerra commerciale e dall’aver posto le basi per relazioni commerciali mutualmente vantaggiose”. È quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi. “Di particolare importanza – aggiunge – il carattere onnicomprensivo della tariffa orizzontale del 15%, che include il settore dell’auto e i settori strategici (farmaceutici, semiconduttori, legname) tuttora sotto indagine da parte statunitense, così come l’esenzione per settori quali aereonautica, farmaci generici, principi attivi e precursori chimici”.
“Il Governo resta impegnato, insieme alla Commissione Europea e agli altri Stati membri Ue, per incrementare ulteriormente nei prossimi mesi, come previsto dalla dichiarazione congiunta, i settori merceologici esenti, a partire dal settore agroalimentare”. È quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi a commento della dichiarazione congiunte Usa-Ue sui dazi. “Particolare impegno – si aggiunge – sarà allo stesso tempo riservato alla conclusione di un’intesa in tema di acciaio e alluminio, anch’essa prevista nel quadro della dichiarazione congiunta”.
Sefcovic: “Dichiarazione congiunta primo passo, al lavoro su esenzioni”
La dichiarazione congiunta Ue-Usa sui dazi “è solo il primo passo”, “la Ue e gli Stati Uniti valuteranno la possibilità di esentare altri settori in futuro”. Lo dice il commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic, in conferenza stampa dopo la pubblicazione della dichiarazione congiunta. “Si tratta di un accordo strategico importante. Lo sosteniamo pienamente e ci impegniamo a realizzarlo. Vorrei dirlo chiaramente: l’alternativa, una guerra commerciale con dazi alle stelle e un’escalation politica, non aiuta nessuno“, sottolinea Sefcovic. “Danneggia – aggiunge – l’occupazione, danneggia la crescita e danneggia le imprese sia nell’Ue sia negli Stati Uniti, e non si tratta di un’ipotesi teorica, poiché quasi 5 milioni di posti di lavoro europei, molti dei quali nelle Pmi, sarebbero a rischio. Questo accordo evita questa strada. Crea fiducia, porta stabilità e rafforza un legame transatlantico vitale in un momento in cui unità e partenariato sono più importanti che mai”.
“Vino e alcolici per ora fuori da esenzioni”
“I dazi su vino, alcolici e birra erano uno degli interessi più importanti dell’Unione Europea. Purtroppo, non siamo riusciti a far rientrare questo settore e questa categoria tra quelle nel livello della nazione più favorita (Npf). In merito vorrei aggiungere una parola molto importante, e questa è non ancora, perché i nostri colleghi statunitensi sanno che questo è il nostro interesse, è qualcosa di molto importante per noi” e nella dichiarazione congiunta è presente un paragrafo nel quale si “afferma che entrambe le parti, gli Stati Uniti e l’Ue, sono pronte a valutare altri settori in cui potremmo abbassare i dazi in futuro”. Lo dice il commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic, in conferenza stampa dopo la dichiarazione congiunta Ue-Usa sui dazi. “Quindi, queste porte non sono chiuse per sempre. Siamo stati molto chiari sul fatto che questo è molto importante per noi e collaboreremo con i nostri partner statunitensi nel tempo per aprire un numero di settori in cui vorremmo vedere un ulteriore abbassamento dei dazi, soprattutto in queste categorie molto importanti”, aggiunge.
“Regolamenti digitali fuori da negoziati con Usa”
Per quanto riguarda il Digital Market Act e il Digital Service Act “abbiamo tenuto queste questioni fuori dai negoziati commerciali, concentrandoci su ciò che era chiaramente la priorità, e quindi non troverete alcun riferimento a questo nella dichiarazione congiunta”. Lo dice il commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic, in conferenza stampa dopo la dichiarazione congiunta Ue-Usa sui dazi. “Ci saranno – aggiunge – molte questioni che saranno discusse” ma “ovviamente siamo stati molto chiari sul fatto che per noi l’autonomia normativa è assolutamente fondamentale, e questa è stata la nostra posizione dall’inizio fino alla conclusione di questa dichiarazione congiunta”.
Costa: “Dichiarazione congiunta garantisce prevedibilità e stabilità”
“La dichiarazione congiunta Ue-Usa sul commercio garantisce prevedibilità e stabilità ai legami economici transatlantici e alle aziende europee”. Lo scrive su X il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, ripostando il messaggio della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, dopo la pubblicazione della dichiarazione congiunta Ue-Usa sui dazi. “L’Ue deve continuare ad approfondire ed espandere i suoi partenariati commerciali globali”, aggiunge.
Lutnick: “Con Ue finalizzato storico accordo su commercio”
“È ufficiale. Abbiamo finalizzato il nostro storico accordo quadro tra Stati Uniti e Unione europea sul commercio reciproco, equo ed equilibrato. L’Ue ha accettato di aprire il suo mercato da 20 trilioni di dollari. Il secondo più grande al mondo dopo gli Stati Uniti. Gli Stati Uniti e l’Unione europea si impegnano a collaborare per ridurre o eliminare le barriere non tariffarie. Per quanto riguarda le automobili, gli Stati Uniti e l’Unione europea intendono accettare e riconoscere reciprocamente i rispettivi standard”. Così il segretario al Commercio americano Howard Lutnick su X. “Gli Stati Uniti e l’Unione europea – aggiunge – si impegnano ad affrontare le barriere commerciali digitali ingiustificate. A tale riguardo, l’Unione europea conferma che non adotterà né manterrà tariffe per l’utilizzo della Rete. Gli Stati Uniti e l’Unione europea non imporranno dazi doganali”.
Uiv: “Per settore vino danno da 317 milioni nel prossimi 12 mesi”
“Come previsto, per il vino si conferma il nuovo regime di dazi al 15%; si tratta di una stangata per il settore più esposto tra le top 10 categorie italiane di prodotti destinati agli Stati Uniti, con un’incidenza al 24% sul totale export globale e un controvalore di circa 2 miliardi di euro l’anno. Sarà un secondo semestre molto difficile, pur nella speranza che nei ‘tempi supplementari’ le parti possano correggere il tiro”. È il commento del presidente di Unione italiana vini (Uiv), Lamberto Frescobaldi, in merito alla dichiarazione congiunta Ue-Usa sui dazi annunciata oggi dal commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic, con l’aliquota sul vino confermata al 15%. Secondo Unione italiana vini, “è ora più che mai fondamentale attivare un’alleanza tra la filiera italiana del vino e i partner Usa – distributori, importatori e ristoratori – che per primi si oppongono ai dazi nell’interesse comune delle imprese italiane e statunitensi”.
Secondo l’Osservatorio Uiv, il danno stimato per le imprese è di circa 317 milioni di euro cumulati nei prossimi 12 mesi, mentre per i partner commerciali d’oltreoceano il mancato guadagno salirà fino a quasi 1,7 miliardi di dollari. Il danno salirebbe a 460 milioni di euro qualora il dollaro dovesse mantenere l’attuale livello di svalutazione.
“Il tempo delle deroghe, ma anche dell’incertezza, è terminato – ha aggiunto il segretario generale di Uiv, Paolo Castelletti -, ora va affrontata la sfida nella consapevolezza che servirà un sostegno da parte dello Stato in termini di promozione del prodotto enologico italiano. Lo scenario è complesso e vede già nei primi 5 mesi di quest’anno un calo tendenziale dei volumi di vino esportati di quasi il 4%”.
Per Uiv, ben il 76% (l’equivalente di 366 milioni di pezzi) delle 482 milioni di bottiglie tricolori spedite lo scorso anno verso gli Stati Uniti si trova in “zona rossa” con una esposizione sul totale delle spedizioni superiore al 20%. Aree enologiche con picchi assoluti per il Moscato d’Asti (60% l’incidenza export verso gli Usa), il Pinot grigio (48%), il Chianti Classico (46%), i rossi toscani Dop al 35%, quelli piemontesi al 31% così come il Brunello di Montalcino, per chiudere con il Prosecco al 27%, il Lambrusco e il Montepulciano d’Abruzzo.
Confartigianato: “Accordo con Usa porta stabilità ma 15% pesa”
“La dichiarazione congiunta Usa-Ue sui dazi al 15% dovrebbe garantire stabilità delle relazioni con gli Usa e quindi maggiore certezza alle nostre imprese per pianificare investimenti e attività commerciali”. E’ il commento del Presidente di Confartigianato Marco Granelli il quale tuttavia aggiunge che “la percentuale del 15% incide in modo non neutrale sui prezzi delle merci scambiate. Ora l’Ue e il Governo italiano devono mettere in campo tutte le misure necessarie a garantire che non si verifichino manovre speculative da parte di operatori spregiudicati e a sostenere le imprese anche nella diversificazione dei mercati di sbocco dei nostri prodotti”. Confartigianato fa rilevare che gli Stati Uniti sono il secondo mercato mondiale più importante per il Made in Italy, con un valore delle nostre vendite che, nei dodici mesi a giugno 2025, ha raggiunto i 67.327 milioni di euro, pari al 10,7% dell’export totale. Secondo le rilevazioni di Confartigianato, nel primo semestre di quest’anno l’export manifatturiero italiano verso gli Stati Uniti è aumentato del 7,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. “Motore di questa crescita è stato il settore farmaceutico, che ha registrato un’impennata dell’export in Usa del +77,9%, con un valore di 8.514 milioni di euro – si legge in una nota -. A seguire, +19,6% per legno, carta e stampa, con un valore di 257 milioni di euro, e aumento dell’8% per le apparecchiature elettriche, con un valore di 1.488 milioni di euro. E ancora, il comparto alimentare e bevande ha mostrato un aumento del +5,3%, con un valore di 3.942 milioni di euro, e il settore della moda ha registrato un +3,1%, per un valore di 2.860 milioni di euro”.
Confagricoltura: “Bene compromesso ma vino e pecorino restano penalizzati”
“La dichiarazione comune UE/USA presentata oggi dal vicepresidente della Commissione europea, Maros Sefcovic, segna un passo avanti nei rapporti commerciali transatlantici e dà certezze alle due economie, ma penalizza pesantemente alcuni comparti strategici del Made in Italy agroalimentare”. Così il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, commenta l’intesa che riprende gli impegni assunti lo scorso 27 luglio in Scozia da Ue e USA, e che fissa un dazio del 15% “non aggiuntivo” su quasi tutti i prodotti.
“Se per comparti come quello dei formaggi, già soggetti a questa aliquota, la misura viene percepita come un compromesso accettabile, assai diverso è per settori sensibili come quelli del vino e del Pecorino Romano. Per il vino, gli Stati Uniti valgono circa 2 miliardi di euro e rappresentano circa il 25% dell’export italiano verso gli Usa. Per il Pecorino Romano, gli USA valgono 170 milioni di euro.
Anche se il commissario èefcovic ha confermato che l’accordo potrà essere rivisto in futuro, al momento non ci sono aperture e tempistiche concrete. Una rigidità che alimenta le preoccupazioni. Il vino deve tornare a beneficiare di un dazio zero. Lavoreremo con Governo e Parlamento europeo per proteggere il comparto”, sottolinea Giansanti.
Rimane poi aperta la questione delle barriere non tariffarie. Gli Stati Uniti accusano da anni l’Europa di utilizzare standard e requisiti tecnico produttivi come strumenti di protezionismo, “ma – commenta Giansanti – non possiamo accettare che arrivino da Paesi terzi prodotti che non rispettano le nostre regole e i nostri standard”. “Se l’intesa di oggi offre maggiore stabilità alle relazioni commerciali, lascia tuttavia aperti fronti delicati che toccano direttamente alcune eccellenze del Made in Italy. Il rischio – conclude il presidente di Confagricoltura – è che il compromesso si trasformi in un vantaggio per pochi settori e in un pesante freno competitivo per altri”.
Oggi riunione task force Farnesina per aggiornare le imprese
A seguito dell’accordo odierno sulla Dichiarazione Congiunta tra Unione Europea e Stati Uniti sui dazi, che fa seguito all’intesa politica raggiunta dalla Presidente Ursula von der Leyen e il Presidente Donald Trump lo scorso 27 luglio, su indicazione del ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, la Task Force dazi della Farnesina si riunirà oggi alle ore 18.
La riunione consentirà di aggiornare i rappresentanti di varie associazioni produttive nel dettaglio, affrontando le implicazioni dell’accordo per i settori più strategici per l’Italia, dalle automobili, ai prodotti farmaceutici, semiconduttori e legname.
“L’intesa sui dazi è un passo importante per dare stabilità agli scambi commerciali e alle nostre industrie strategiche”, ha dichiarato il Ministro Tajani, “l’Italia ha sempre sostenuto un approccio costruttivo nel dialogo transatlantico, a vantaggio di imprese, lavoratori e crescita sostenibile”.
“Oggi nella riunione della Task Force Dazi”, ha proseguito Tajani, “saranno discussi nel dettaglio i contenuti della Dichiarazione congiunta e le implicazioni per tutti gli attori interessati”. “Questo non è un punto d’arrivo, ma un primo passo verso una cooperazione che si estenderà nel tempo a nuovi settori e consoliderà un’alleanza economica e strategica tra la due sponde dell’Atlantico” ha concluso il Ministro.
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