Il marchio DOP è uno strumento fondamentale per tutelare i prodotti tipici, compresi quelli italiani, perché garantisce al consumatore che ciò che sta acquistando proviene da una specifica zona geografica e rispetta determinati standard di qualità.
Per capire però perché è diventato sinonimo di qualità, è importante capirne il significato e conoscere nel dettaglio la procedura che sta dietro a questo riconoscimento.
Cosa vuol dire il marchio DOP
Il marchio DOP (acronimo che sta per Denominazione di Origine Protetta) è un riconoscimento ufficiale che attesta che un prodotto alimentare proviene da una specifica area geografica e che la sua produzione, trasformazione e preparazione avvengono in quella stessa zona.
La certificazione DOP viene data a prodotti che sono strettamente legati al territorio, alla tradizione e alle tecniche di produzione locali e garantisce determinate caratteristiche e qualità che dipendono principalmente dalle condizioni ambientali e dai metodi di lavorazione tipici della zona di origine.
Viene attribuita a prodotti alimentari, prodotti agricoli e vini. Tuttavia, se per alimenti e prodotti agricoli ogni parte del processo di produzione, trasformazione e preparazione deve avvenire nella regione specifica, per i vini ciò significa che le uve devono provenire esclusivamente dalla zona geografica in cui il vino è prodotto.
Come ottenere il marchio DOP
Ottenere il marchio DOP è un processo che richiede diversi passaggi e il coinvolgimento di più enti.
Per prima cosa, si inizia la formazione di un Comitato Promotore, composto da produttori interessati a ottenere la certificazione, che hanno il compito di elaborare un disciplinare di produzione. Tale documento deve descrivere nel dettaglio le caratteristiche del prodotto, le tecniche di lavorazione, l’area geografica coinvolta e i controlli di qualità necessari per garantire il rispetto delle regole, in linea con quanto previsto dall’art. 3 del Decreto ministeriale 14 ottobre 2013.
Una volta definito il disciplinare, la documentazione deve essere inviata al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (Direzione generale per la promozione della qualità agroalimentare) ed alla/e Regione/i
nel cui territorio ricade la produzione oggetto di registrazione. La domanda va presentata a mezzo PEC o in
formato cartaceo in regola con le norme del DPR 26 ottobre 1972, n. 642.
La richiesta deve comprendere i vari documenti indicati nel Decreto ministeriale 14 ottobre 2013, tra cui: atto costitutivo e statuto del comitato promotore, disciplinare di produzione, relazione tecnica, relazione storica, relazione socio-economica, cartografia, ma anche l’indirizzo di posta certificata del soggetto richiedente.
Se l’esito è positivo, la entro 30 giorni domanda viene pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, dando la possibilità a chiunque di presentare eventuali opposizioni.
Il Ministero, trascorsi 30 giorni dalla pubblicazione del disciplinare nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana senza
che siano pervenute opposizioni ricevibili adotta una decisione favorevole sulla registrazione, informando con apposito provvedimento il soggetto richiedente e la/le Regione/i interessata/e, e pubblica sul sito internet del Ministero il disciplinare oggetto di domanda di registrazione.
Superata questa fase, la richiesta viene inoltrata alla Commissione Europea, che effettua una seconda valutazione e, se non emergono contestazioni, approva ufficialmente il riconoscimento DOP. A quel punto, il prodotto entra a far parte del registro europeo delle Indicazioni Geografiche e può essere commercializzato con il marchio DOP, garantendo una maggiore tutela contro imitazioni e contraffazioni.
Le procedure sono determinate dal Regolamento 668 del 2014 e dal Decreto ministeriale del 14 ottobre 2013.
Cosa certifica il marchio DOP
Il marchio DOP certifica che un prodotto proviene da una zona geografica specifica e che tutte le fasi della produzione avvengono all’interno di quest’area. Inoltre, il marchio garantisce che il prodotto rispetti le tradizioni locali e le tecniche di lavorazione artigianali, tutelando la qualità e l’autenticità.
Le condizioni ambientali specifiche, come il clima, il tipo di suolo e le tradizioni agricole locali, contribuiscono a definire le caratteristiche distintive del prodotto.
Ad esempio, il Parmigiano Reggiano DOP è unico proprio perché la sua produzione avviene esclusivamente in determinate province italiane, dove il latte, l’alimentazione del bestiame, le tecniche di lavorazione e le condizioni climatiche creano il profilo di gusto e la qualità che ne fanno un prodotto inimitabile.
Lo stesso vale per altri prodotti DOP come il Prosciutto di Parma DOP o l’Olio Extravergine di Oliva Toscano DOP, che hanno caratteristiche specifiche legate al territorio e alla cultura agricola di quella zona.
Quali sono i prodotti DOP italiani
L’Italia è la patria di numerosi prodotti DOP, che spaziano dai formaggi ai salumi, dai vini agli oli. Alcuni dei prodotti DOP italiani più noti includono:
- Parmigiano Reggiano DOP, uno dei formaggi più conosciuti a livello mondiale;
- Prosciutto di Parma DOP, che proviene dalla zona di Parma;
- Olio Extra Vergine di Oliva Toscano DOP;
- la Mozzarella di Bufala Campana DOP.
L’elenco completo, che comprende i prodotti italiani e non solo, è possibile consultarlo prendendo visione del registro europeo delle Indicazioni Geografiche.
Qual è la differenza tra il marchio DOP e IGP
Il marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta) è un altro importante riconoscimento europeo per i prodotti tipici, ma differisce dalla DOP per il fatto che non tutte le fasi di produzione devono avvenire all’interno della zona geografica indicata.
Infatti, mentre il marchio DOP richiede che tutte le fasi del processo, dalla produzione alla trasformazione, si svolgano nell’area di origine, l’IGP permette una maggiore flessibilità, ad esempio consentendo la trasformazione del prodotto in altre aree, purché almeno una fase significativa della produzione avvenga nella zona geografica protetta.
Entrambi i marchi, però, sono strumenti di tutela e garanzia di qualità che protegge i consumatori e valorizza le tradizioni locali.
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