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Banca Generali: senior, giovani e sustainable advisor


Nel corso del 2025 si è svolto il  “Senior Partner Day” a cui hanno partecipato 150 top banker. All’appuntamento, presso l’Auditorium della Torre Hadid di Milano, i professionisti di Banca Generali si sono confrontato sulle sfide dei mercati e i bisogni crescenti della clientela complessa. “Tendenze globali e impatti sui mercati finanziari” è stato appunto il titolo del Senior Partner Day, il meeting che ha riunito la struttura d’eccellenza del mondo delle reti, denominata Senior Partner, il top management di Banca Generali – l’ad Gian Maria Mossa e i due vice-dg Andrea Ragaini e Marco Bernardi – e otto SGR che hanno offerto la loro view sull’Europa alla prova della guerra dei dazi.

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In platea, come detto, la rete della banca del Leone che rappresenta l’eccellenza assoluta nella consulenza finanziaria. Si chiama, non a caso, “Senior Partner” e coinvolge oltre 110 top banker (il 20% composto da donne) che gestiscono masse per circa 20 miliardi di euro. La divisione, l’anno scorso, ha superato i 2 miliardi di crescita tra nuova raccolta e i benefici del mercato e anche quest’anno si pone lo stesso obiettivo che è a portata di mano visto che a inizio aprile conta già +450 milioni di euro solo di nuove quote di mercato.

La creazione di questo segmento risponde a una ragione molto semplice: Banca Generali negli ultimi anni è cresciuta a tal punto da aver superato il target di 100 miliardi di euro di masse in gestione e conta sulla professionalità di oltre 2.350 consulenti e clienti con portafogli molto eterogenei ed esigenze molto diverse tra loro che necessitano di un’assistenza differente e in alcuni casi personalizzata. Da qui la segmentazione e la nascita, ormai più di un anno fa, dei Senior Partner.

Banca Generali, a luglio, ha anche riunito in un summit di due giorni oltre 100 consulenti finanziari specializzati nella sostenibilità. Un confronto tra il top management e i professionisti che ha alternato riunioni plenarie con relatori ed esperti di eccezione e lavori di gruppo con sessioni operative, per fare il punto sull’offerta e la distribuzione, così come sul contesto di mercato che impone scelte sempre più consapevoli e mirate.

In platea i Sustainable Advisor, la categoria di consulenti specializzati nella conoscenza dei prodotti, strumenti e best practice del settore, creata circa un anno e mezzo fa per sensibilizzare e accompagnare i clienti nelle loro scelte di investimento. Una due giorni di approfondimento e networking, quella ideata e promossa dal Sales Manager Strategico per la Sostenibilità Enzo Ruini (in foto), dedicata anche al lavoro di queste figure che si misurano con un contesto economico e geopolitico più sfidante rispetto agli anni passati ma sempre vivo nell’evoluzione normativa e nelle dinamiche di mercato che stimola i progressi della digitalizzazione ed efficienza ambientale in chiave di competitività.

Dalla fotografia scattata è emersa una crescita costante dei Sustainable Advisor: il progetto è partito come pilota nel 2023 con 20 consulenti e 0,7 miliardi di euro di masse con un portafoglio medio di 35,5 milioni. Nel 2025 il numero è salito a 132 con 5,6 miliardi di euro di masse e un Aum (asset under management) medio aumentato a 42,5 milioni. La crescita è stata costante e proseguirà visto che a fine 2025 l’obiettivo è raggiungere 160 banker per oltre 7 miliardi di euro di Aum. Qualche curiosità: l’Aum medio Esg sul totale è del 51% e il 31% di questi consulenti sostenibili è donna.

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A questo proposito Enzo Ruini, sales manager strategico-sustainaibility, con un poist su LinkedIn ha spiegato come vengono formati i ‘consulenti sostenibili’: “Progettiamo gli incontri dedicati al gruppo sempre più numeroso di Sustainable Advisor, con grande attenzione. Ogni volta ne usciamo arricchiti, coinvolti, sempre più informati, determinati a trasformare in servizio i contenuti che relatori estremamente esperti portano alla nostra attenzione”.  

“Tra questi – sottolinea il manager – il tema delle materie prime critiche, cuore pulsante della nuova frontiera estrattivista, ma anche dello scenario politico, tecnologico, delle geografie di mining, commerci nuovi e soluzioni circolari. Non più trivelle a solcare il panorama dell’alimentazione delle produzioni dei più svariati ambiti, ma ruspe, a soddisfare una domanda di metalli e minerali, essenziali per una transizione energetica e digitale che cresce, e diventa cornice di turbolenze geopolitiche vertiginose, possibilità di pace, strade più o meno strette per raggiungere un posto nel futuro economico.  È in questa cornice che la sostenibilità diventa, per imprese di ogni dimensione, tra cui i grandi distributori di energia, l’unica vera strategia per continuare a creare valore, per distinguersi in concretezza e autenticità, grazie a piani dettagliati capaci di mettere al centro, in modo concreto perché corredato da obiettivi quantitativi e budget a supporto, la parola transizione”. 

“Al centro della finanza – prosegue il professionista – torna il valore della relazione, quel bene che supera decisamente una visione dominata dagli automatismi degli algoritmi dei market maker. Se l’intelligenza artificiale generativa conquista sempre più spazi anche nella finanza, è la dimensione relazionale, ancora una volta a distinguere gli advisor. Da qui e ora a domani, diventa un tempo da dedicare alla comprensione che istruire ed educare non sono sinonimi. Educare ha a che fare con il trarre fuori, con la responsabilità e lo sviluppo di coscienze critiche. Educare riguarda il mondo degli advisor, perfettamente formati e interessati a tradurre il mercato, affinché diventi uno strumento di azione. Finanza agevolata a supporto dei percorsi di sostenibilità di ogni impresa, strumenti che ci aiutano nell’essere precisi e accurati quando parliamo di scelte sostenibili, come la piattaforma alla base del nostro lavoro. Evoluzioni nel mercato ESG e nelle regolamentazioni sui fondi, e il racconto di cosa noi, come Banca Generali, stiamo facendo quando si parla di sostenibilità e del punto in cui ci troviamo”.

Banca Generali punta sempre di più sull’inserimento dei giovani talenti. Sul profilo LinkedIn dell’istituto guidato dall’amministratore delegato Gian Maria Mossa si legge che, “presso i nostri uffici di Milano, si è svolto BG Driving Evolution, l’evento dedicato agli oltre 200 professionisti under 40 della nostra rete di consulenti finanziari.  Un’occasione unica di confronto sulle sfide e le opportunità del settore, esplorando temi come innovazione, sostenibilità e crescita personale. Sul palco, il nostro AD Gian Maria Mossa ha condiviso la storia, i valori e la missione della Banca, alternandosi con i Vice DG Marco Bernardi e Andrea Enrico Ragaini e il Sales Manager Strategico Massimiliano Ruggiero”.

“Durante l’evento – si legge – è stato presentato il progetto BGPople  pensato per supportare la crescita dei talenti della rete. Tra i temi principali, gli obiettivi per il futuro, i progetti di formazione, e il ruolo centrale dei team come strumenti di inserimento e valorizzazione dei giovani. Un momento chiave è stato il focus sui trainer, colleghi senior che accompagneranno i junior con un percorso di mentorship e supporto della durata di tre anni, basato su valori condivisi, senso di appartenenza e identità di squadra. Perché puntiamo sui giovani? Il futuro della consulenza finanziaria è nelle loro mani: entusiasmo, creatività e voglia di innovare sono i pilastri per affrontare un mercato in continua trasformazione. Con il dinamismo di una startup e la solidità di un’azienda leader come Banca Generali, siamo certi che i giovani possano fare la differenza. Un ringraziamento va a tutti i partecipanti e a chi ha reso questa giornata così speciale!”.



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