Conto e carta

difficile da pignorare

 

obblighi produttori, incentivi e piattaforma online in base direttive UE. Cosa cambia dal 2026


Il diritto alla riparazione sta acquisendo nuova centralità nella normativa europea, diventando un pilastro della transizione verso un modello di consumo più sostenibile. L’entrata in vigore della direttiva UE 2024/1799 segna un passaggio determinante, con impatti non solo sul comportamento dei consumatori, ma anche sulle strategie dei produttori e sull’intero settore delle riparazioni dei beni di consumo di uso quotidiano, dai dispositivi elettronici agli elettrodomestici, la cui vita utile tende spesso a essere compromessa da ostacoli economici e tecnici alla riparabilità.

La tua casa è in procedura esecutiva?

sospendi la procedura con la legge sul sovraindebitamento

 

La direttiva UE 2024/1799: principi, tempistiche e prodotti interessati

La direttiva UE 2024/1799 punta su riparabilità e durabilità dei beni di consumo per favorire l’allungamento del ciclo di vita dei prodotti, offrendo vantaggi sia ai consumatori che all’ambiente e riducendo la dipendenza dal modello “usa e getta” e prevedendo:

  • Principi ispiratori: la normativa poggia sulla necessità di eliminare barriere tecniche e legali alla riparazione, garantire la disponibilità di pezzi di ricambio e strumenti a prezzi accessibili e rendere l’esperienza utente trasparente e sicura. Un principio fondante è la priorità della riparazione rispetto alla sostituzione, nel rispetto della sicurezza e delle specifiche tecniche del prodotto.
  • Tempistiche di recepimento: la direttiva è entrata in vigore il 30 luglio 2024. Gli Stati membri, Italia inclusa, hanno tempo fino al 31 luglio 2026 per recepire e implementare le nuove regole nel proprio ordinamento giuridico. È prevista inoltre la creazione di una piattaforma online europea entro il 31 luglio 2027, con sezioni nazionali per ogni Paese.
  • Prodotti coinvolti: la nuova disciplina copre “qualsiasi bene mobile materiale”, includendo quelli che contengono o sono interconnessi con contenuti o servizi digitali. Ci sono, per esempio, lavatrici, lavasciuga, lavastoviglie, telefoni cellulari e cordless, tablet, server, prodotti di archiviazione dati, asciugabiancheria e dispositivi con batterie per veicoli leggeri. La lista è destinata ad ampliarsi, potenzialmente includendo stampanti, computer portatili, ferri da stiro e altri elettrodomestici.

Obblighi per i produttori: riparazioni, ricambi e informazioni al consumatore

La nuova disciplina impone doveri stringenti ai produttori al fine di garantire il diritto alla riparazione. Questi obblighi comprendono:

Prestito personale

Delibera veloce

 

  • Obbligo di riparabilità: tutti i prodotti tecnicamente riparabili, anche oltre la scadenza della garanzia legale biennale, dovranno essere oggetto di intervento qualora richiesto dall’utente. Il produttore non potrà rifiutarsi se la riparazione è tecnicamente possibile, anche in presenza di guasti o usura successivi alla garanzia.
  • Disponibilità di pezzi di ricambio: è imposto il divieto di limitare l’uso di ricambi indipendenti o creati con tecnologie innovative, come la stampa 3D. I pezzi devono essere resi disponibili a prezzi equi sia per i centri di assistenza ufficiali che per operatori indipendenti.
  • Manuali tecnici e informazioni: i produttori sono tenuti a fornire manuali tecnici dettagliati e informazioni sull’intervento a chiunque svolga attività di riparazione, senza restrizioni artificiali. Ciò comprende l’eliminazione di vincoli software che possano ostacolare le riparazioni.
  • Trasparenza dei costi: il costo della riparazione deve essere comunicato in modo chiaro prima della prestazione del servizio. Se la cifra esatta non è determinabile a priori, va indicato un tetto massimo di spesa. Nel caso in cui la riparazione non sia economicamente conveniente, il produttore è tenuto a proporre un bene ricondizionato o altre soluzioni alternative adeguate.
  • Modulo standard europeo: viene introdotto un modulo informativo standard che deve essere consegnato al consumatore per spiegare condizioni, tempistiche, costi e modalità della riparazione.
  • Garanzia post-riparazione: quando l’utente sceglie la riparazione rispetto alla sostituzione, matura un ulteriore anno di garanzia sul prodotto riparato.

Piattaforma europea e servizi di supporto: come cambiano le possibilità per i consumatori

Una delle principali innovazioni introdotte riguarda la creazione, entro il 2027, di una piattaforma online europea sulla riparazione, organizzata in sezioni nazionali. Lo scopo è favorire l’accessibilità e la trasparenza dei servizi di riparazione per i cittadini, che potranno ricercare con facilità:

    Contributi e agevolazioni

    per le imprese

     

  • Servizi di riparazione locali e centri assistenza
  • Rivenditori di prodotti ricondizionati
  • Acquirenti di prodotti difettosi
  • Repair café e progetti comunitari di autoriparazione

La piattaforma, coordinata a livello UE e implementata anche da enti nazionali (in Italia dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy), permetterà di consultare recensioni, confrontare prezzi e valutare la reputazione dei riparatori. L’adozione di un modulo informativo standard assicurerà un’elevata trasparenza sulle condizioni di servizio.

Garanzia estesa, prezzi ragionevoli e incentivi: cosa cambia nella pratica

L’applicazione delle nuove regole sul diritto alla riparazione dei beni di consumo determina cambiamenti tangibili per le famiglie e gli operatori economici. Questi i punti principali:

  • Garanzia prolungata: la riparazione di un prodotto dà origine, al termine dell’intervento, a una estensione di garanzia di un anno. In questo modo, si incentiva la riparazione piuttosto che l’acquisto del nuovo.
  • Prestito condominio

    per lavori di ristrutturazione

     

  • Prezzi accessibili e calmierati: i produttori saranno obbligati a offrire interventi a costi chiari e ragionevoli. I prezzi dei ricambi dovranno essere commisurati al mercato e gli ostacoli tecnici, economici o formali che tendono a scoraggiare la riparazione saranno vietati.
  • Servizi di supporto: tra le innovazioni, la possibilità di usufruire di un dispositivo di cortesia durante l’attesa della riparazione, a garanzia della continuità d’uso, e l’obbligo di restituzione entro 30 giorni lavorativi, salvo casi particolari.
  • Incentivi economici: gli Stati membri saranno tenuti a introdurre misure di sostegno alla riparazione, come bonus, buoni sconto, fondi dedicati e piani di educazione pubblica, oltre all’eventuale esenzione IVA sul costo del lavoro.
  • Contrastare l’obsolescenza programmata: la normativa rende più difficile per i produttori progettare dispositivi non riparabili o da sostituire dopo un certo periodo, agendo così contro strategie commerciali poco trasparenti e a tutela del risparmio dei cittadini.

Vantaggi ambientali, sociali ed economici della nuova regolamentazione

L’introduzione delle nuove norme europee sulla riparazione produrrà benefici rilevanti in diversi ambiti:

Opportunità unica

partecipa alle aste immobiliari.

 


Trasforma il tuo sogno in realtà

partecipa alle aste immobiliari.

 


Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 




Ambiente

  • Riduzione dei rifiuti: ogni anno, in Europa, 35 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici vengono prodotti dalla sostituzione prematura dei dispositivi.
  • Risparmio di risorse: evitata la dispersione di 30 milioni di tonnellate di materie prime, grazie all’allungamento della vita utile dei prodotti.
  • Diminuzione dell’inquinamento: minor necessità di nuove produzioni comporta riduzione delle emissioni nocive e un impatto positivo sui parametri di sostenibilità.

Società

  • Risparmio per i consumatori: ogni anno, la sostituzione degli oggetti invece della riparazione costa alle famiglie europee 12 miliardi di euro.
  • Inclusione sociale: iniziative come il progetto “Utile”, che recupera elettrodomestici dismessi per donarli a cittadini in difficoltà, dimostrano come la riparazione sia leva di giustizia sociale e lotta alla povertà digitale.
  • Formazione e competenze: il rilancio del mestiere di riparatore e la spinta verso nuove figure tecniche generano opportunità nelle aree svantaggiate e rafforzano il tessuto produttivo locale.

Economia

  • Crescita del comparto: in Italia operano 316mila imprese di settore, di cui 237.500 artigiane, per un totale di oltre 900mila posti di lavoro e 113 miliardi di euro di fatturato.

     
  • Sviluppo di filiere innovative: la concorrenza tra operatori ufficiali e indipendenti porterà a nuove soluzioni e al contenimento dei costi, incrementando la qualità del servizio e le opportunità imprenditoriali.

Opportunità uniche acquisto in asta

 ribassi fino al 70%

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

La tua casa è in procedura esecutiva?

sospendi la procedura con la legge sul sovraindebitamento