Mercati azionari su nuovi massimi, poi ci hanno pensato Trump e i dati sul mercato del lavoro a inizio agosto ad avviare una mini correzione con la minaccia di nuovi dazi. E ora? Come comportarsi?
“La crescita degli utili, come spesso accade, dovrebbe essere il principale motore dei rendimenti azionari quest’anno – commenta Nicolas Janvier, Responsabile azionario Nord America di Columbia Threadneedle Investments – Nonostante la volatilità del mercato, il nostro team non ha apportato modifiche sostanziali alle proiezioni di crescita degli utili, ma le cose potrebbero cambiare in caso di indebolimento dell’occupazione e della spesa aziendale. Le imprese mostrano al momento un atteggiamento più cauto, sia nel tono che nelle previsioni sull’andamento delle loro attività; tuttavia, i nostri analisti non stanno rivedendo al ribasso le stime. A nostro avviso, è probabile che la crescita degli utili nel 2025 si attesti su livelli elevati, a una cifra, superando le stime di consenso. Ci aspettiamo inoltre che le previsioni relative al 2026 si aggirino su livelli di poco superiori al 10%. Le stime attuali rimangono stabili, ma i rischi al ribasso aumenteranno se le condizioni macroeconomiche dovessero restare fragili”.
“Dopo due anni di performance eccezionalmente positive nel 2023 e nel 2024, i mercati azionari statunitensi affrontano un mix di rischi e opportunità nel 2025 – aggiunge Scott Glasser, Chief Investment Officer di ClearBridge Investments, parte del gruppo Franklin Templeton – Il temuto impatto dei dazi sulla crescita economica e sull’inflazione ha acuito la volatilità nel secondo trimestre; i mercati, tuttavia, hanno rapidamente accantonato queste preoccupazioni, riportandosi ai massimi storici. A nostro avviso, il mercato azionario statunitense si posiziona attualmente in prossimità del valore equo, con un potenziale di crescita limitato nel breve termine e una certa vulnerabilità a sorprese negative nella seconda metà dell’anno. La nostra attenzione si concentra maggiormente sul 2026, anno in cui diversi catalizzatori potrebbero innescare un’accelerazione degli utili aziendali e molti dei rischi attuali dovrebbero dissolversi”.
“Le prospettive favoriscono un’ampia diversificazione sia a livello geografico che tra le diverse classi di attivi, data l’incertezza persistente e il potenziale per ulteriori sorprese – intervengono da Invesco – All’interno dell’azionario, privilegiamo i fattori di bassa volatilità, qualità e alto dividendo negli Stati Uniti, limitando l’esposizione ai titoli mega-cap. Prevediamo che le azioni non statunitensi sovraperformeranno nel resto dell’anno, trainate dai mercati azionari europei e asiatici”.
A votare Europa è anche Helen Jewell, Chief Investment Officer EMEA di BlackRock Fundamental Equities, che individua alcuni settori che potrebbero dare soddisfazioni agli investitori.
Nonostante i timori legati ai tagli dei tassi di interesse da parte della BCE, le banche europee hanno dimostrato una resilienza sorprendente. “Abbiamo sempre creduto che le banche possano essere redditizie se i tassi si stabilizzano intorno al 2% – afferma Jewell – È esattamente dove ci troviamo ora, e la BCE ha suggerito a giugno che manterrà questa stabilità”. L’esperta di BlackRock sottolinea come siano “particolarmente attraenti le banche con la capacità di restituire alti livelli di capitale agli azionisti tramite dividendi e riacquisti di azioni proprie”.
Anche il comparto della difesa europea continua a mostrare prospettive positive. “L’impegno europeo a spendere di più nella difesa dovrebbe essere una potente fonte di supporto agli utili – spiega Jewell – Vediamo ancora opportunità nelle aziende europee della difesa”. Ma non è solo la “D” di Aerospace & Defence a brillare. Il settore aeronautico presenta anch’esso interessanti opportunità: “C’è una carenza di nuovi aerei dopo le chiusure dovute al COVID, mentre il volume dei passeggeri ha superato i livelli pre-COVID”, osserva la Jewell.
Infine, i settori del lusso, sanitario e dei semiconduttori racchiudono alcune delle aziende europee di più alta qualità. Tuttavia, lusso e sanità hanno registrato performance inferiori, e secondo BlackRock, “la performance dell’Europa nella seconda metà dell’anno potrebbe dipendere dalla loro capacità di recuperare”.
“In questo contesto, le aree in cui individuiamo le opportunità più interessanti negli Stati Uniti e nei mercati globali ruotano intorno a due temi – interviene Janvier – In primo luogo l’Intelligenza artificiale: oggi sempre più aziende, e in particolare un piccolo gruppo di leader tecnologici globali detti “hyperscaler” che sta guidando l’innovazione mondiale in questo settore, stanno investendo nell’IA. La spesa in conto capitale di queste società è costante e non mostra segni di rallentamento. Il settore dei semiconduttori è uno dei principali beneficiari di questa spesa per l’intelligenza artificiale. Pertanto, malgrado la cautela mostrata dal mercato, siamo molto fiduciosi che la crescita prevista a inizio anno per questo settore si materializzerà.
Poi la Finanza: all’inizio del 2025 era parso che la priorità della nuova amministrazione Trump fosse la deregolamentazione. Con l’avvento dei dazi, la deregolamentazione è passata in secondo piano. Tuttavia, riteniamo che il tema riemergerà e finirà per favorire le banche, sostenendo la crescita degli utili e le valutazioni, con conseguenti benefici sul settore finanziario”.
E proprio sulla resilienza del settore bancario europeo gli esperti di S&P Global Ratings evidenziano i principali fattori che giocano a favore del comparto.
“Le banche beneficiano di una forte capitalizzazione, ampia liquidità e redditività sostenuta, nonostante una certa moderazione del margine di interesse netto e un leggero aumento dei costi del credito. La crescita dei prestiti al settore privato continua, ma le prospettive potrebbero attenuarsi a causa dell’elevata incertezza e dell’inasprimento degli standard creditizi per le imprese, mentre la domanda di mutui per abitazioni rimane forte. La qualità degli attivi è solida, ma la combinazione di una crescita economica più debole e le incertezze sui dazi commerciali aggiunge sacche di rischio in settori come l’immobiliare commerciale, automotive, macchinari, metalli e chimico.
Il nostro scenario di base prevede la resilienza europea alle turbolenze commerciali statunitensi e ai conflitti regionali. I principali rischi che vediamo per la regione sono sviluppi geopolitici negativi, turbolenze di mercato, dinamiche fiscali deboli e rischi informatici/IT. Detto ciò, la solida capitalizzazione delle banche europee, l’ampia liquidità e la solida redditività forniscono loro cuscinetti per affrontare uno scenario più difficile di quello che avevamo previsto all’inizio dell’anno”.
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