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CONSIGLIO: OK NELLA NOTTE A RIFORMA ARAP, NASCE AGENZIA LAVORO ARAL, DE FEBIS GARANTE INFANZIA | Notizie di cronaca


L’AQUILA – Dopo tanti scontri e tensioni tra la maggioranza e l’opposizione di centrosinistra, queste ultime anche protagoniste di iniziative ostruzionistiche, nel pieno della notte di una seduta aperta alle 15,30 di ieri, il Consiglio regionale, ha approvato a maggioranza di due progetti di legge: il primo, riforma il sistema produttivo abruzzese attraverso la conclusione del lungo processo di riordino dei Consorzi industriali e il potenziamento dell’Azienda Regionale delle Aree Produttive, l’Arap, il cui pdl è stato per mesi discusso in commissione con un muro contro muro tra il centrodestra e l’assessore al ramo Tiziana Magnacca.

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Il secondo provvedimento istituisce l’Agenzia Regionale Abruzzo Lavoro (Aral), disciplinando le funzioni ei compiti della Regione in materia di servizi per l’impiego, programmazione e attuazione integrata delle politiche in materia di lavoro, nel rispetto dell’ordinamento europeo e dei principi fondamentali della legislazione statale.

A fine seduta si sono svolte tre votazioni successive al fine di eleggere il nuovo Garante per l’infanzia e l’adolescenza. Alla terza votazione la candidata Alessandra De Febis ha ottenuto 22 voti validi, raggiungendo la maggioranza qualificata utile per l’elezione. 1 scheda è risultata nulla e 5 bianche.

Su quest’ultima norma, l’assessore regionale al lavoro, Tiziana Magnacca, ha dichiarato in Aula: “E’ una riforma necessaria che realizza alcuni principi fondamentali della Costituzione. Era necessario riformare il mercato del lavoro, agevolando il match tra imprese e lavoratori. Abbiamo voluto ridare centralità al servizio pubblico”.

Le opposizioni hanno presentato diverse centinaia di emendamenti poi ritirati una volta trovata l’intesa sull’inserimento di miglioramenti in particolare nel pdl su Aral.

La nuova legge sulle aree produttive, di iniziativa della Giunta regionale ma profondamente rinnovata per volere della maggioranza consiliare in materia di consorzi industriali, prevede che “entro 30 giorni dall’entrata in vigore della norma, il Commissario per la gestione straordinaria e liquidatoria del Consorzio per lo Sviluppo Industriale dell’Area Chieti-Pescara rimette alla Giunta regionale e all’Arap una relazione dettagliata sullo stato finanziario, economico e patrimoniale del Consorzio”.

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L’Arap, entro i 30 giorni successivi, “tenuto conto delle risultanze di detta relazione e del proprio stato finanziario, economico e patrimoniale, rimette alla Giunta regionale uno studio in ordine alla fattibilità o meno, sotto il profilo economico-finanziario, di una fusione tra Arap e Consorzio dell’Area Chieti-Pescara”.

Qualora emerga la fattibilità della fusione, la Giunta regionale entro 30 giorni approverà un disegno di legge per disciplinare “il nuovo soggetto risultante giuridico dalla fusione”. In caso contrario, la Giunta disporrà “la liquidazione coatta del Consorzio dell’Area Chieti-Pescara”, nominando un commissario per la liquidazione, disponendo altresì “l’allocazione in capo all’Arap delle funzioni e dei compiti del Consorzio nonché del personale a tempo indeterminato in servizio presso il Consorzio alla data della liquidazione”.

La legge dispone inoltre una nuova denominazione dell’Arap, che Azienda diventa Regionale delle Attività produttive; introdurre le Consulte Territoriali, stabilendo che l’Azienda “cura e gestisce le aree dei nuclei e delle zone industriali della Regione Abruzzo in coerenza con gli indirizzi programmatici stabilità dalla Giunta regionale”.

Le procedure per l’insediamento delle imprese nelle aree, nei nuclei e nelle zone di sviluppo industriale regionale ed i rapporti tra l’Arap e le imprese ivi insediate “sono disciplinati in un apposito regolamento predisposto dal direttore dell’Agenzia avente ad oggetto la cessione in proprietà, od in uso dei terreni e degli immobili”.

Inoltre l’Agenzia “stipula con ciascuna impresa una convenzione con la facoltà di riacquisire i suoli e gli stabilimenti industriali o artigianali realizzati attraverso la procedura espropriativa, decorsi ventiquattro mesi di inattività” ed approva i Piani Territoriali di Sviluppo Industriale con la partecipazione dei Comuni, sarà infine la Giunta regionale ad esercitare “le funzioni di indirizzo, vigilanza e controllo sull’Arap”. proponenti, alla conclusione di un processo iniziato anni fa, realizzando il completamento del progetto di unione dei

 

 

l Consiglio regionale approva le riforme su attività produttive (Arap) e servizi per l’impiego (Aral). De Febis nuova Garante per l’infanzia

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L’AQUILA – La seduta del Consiglio regionale, aperta alle 15.30 del 5 agosto e chiusa dal presidente Lorenzo Sospiri alle ore 3 di mercoledì 6, si è conclusa con l’approvazione a maggioranza di due progetti di legge: il primo, riforma il sistema produttivo abruzzese attraverso la conclusione del processo di riordino dei Consorzi industriali e il potenziamento dell’ARAP (Azienda Regionale delle Aree Produttive); il secondo provvedimento normativo istituisce l’Agenzia Regionale Abruzzo Lavoro (ARAL), disciplinando le funzioni e i compiti della Regione in materia di servizi per l’impiego, programmazione e attuazione integrata delle politiche in materia di lavoro, nel rispetto dell’ordinamento europeo e dei principi fondamentali della legislazione statale. Su quest’ultima norma, l’assessore regionale al lavoro, Tiziana Magnacca, ha dichiarato in Aula: “E’ una riforma necessaria che realizza alcuni principi fondamentali della Costituzione. Era necessario riformare il mercato del lavoro, agevolando il matching tra imprese e lavoratori. Abbiamo voluto ridare centralità al servizio pubblico”.

La nuova legge sulle aree produttive, di iniziativa della Giunta regionale, in materia di consorzi industriali, prevede che “entro 30 giorni dall’entrata in vigore della norma, il Commissario per la gestione straordinaria e liquidatoria del Consorzio per lo Sviluppo Industriale dell’Area Chieti-Pescara rimette alla Giunta regionale ed all’Arap una relazione dettagliata sullo stato finanziario, economico e patrimoniale del Consorzio”. L’Arap, entro i 30 giorni successivi, “tenuto conto delle risultanze di detta relazione e del proprio stato finanziario, economico e patrimoniale, rimette alla Giunta regionale uno studio in ordine alla fattibilità o meno, sotto il profilo economico-finanziario, di una fusione tra Arap e Consorzio dell’Area Chieti-Pescara”. Qualora emergesse la fattibilità della fusione, la Giunta regionale entro 30 giorni approverà un disegno di legge per disciplinare “il nuovo soggetto giuridico risultante dalla fusione”. In caso contrario, la Giunta disporrà “la liquidazione coatta del Consorzio dell’Area Chieti-Pescara”, nominando un commissario per la liquidazione,  disponendo altresì “l’allocazione in capo all’Arap delle funzioni e dei compiti del Consorzio nonché del personale a tempo indeterminato in servizio presso il Consorzio alla data della liquidazione”. La legge dispone inoltre una nuova denominazione dell’Arap, che diventa Azienda Regionale delle Attività produttive; introduce le Consulte Territoriali, stabilendo che l’Azienda “cura e gestisce le aree dei nuclei e delle zone industriali della Regione Abruzzo in coerenza con gli indirizzi programmatici stabiliti dalla Giunta regionale”. Le procedure per l’insediamento delle imprese nelle aree, nei nuclei e nelle zone di sviluppo industriale regionali ed i rapporti tra l’Arap e le imprese ivi insediate “sono disciplinati in un apposito regolamento predisposto dal Direttore dell’Agenzia avente ad oggetto la cessione in proprietà, od in uso dei terreni e degli immobili”. Inoltre l’Agenzia “stipula con ciascuna impresa una convenzione  con la facoltà di riacquisire i suoli e gli stabilimenti industriali o artigianali realizzati attraverso la procedura espropriativa, decorsi ventiquattro mesi di inattività” ed approva i Piani Territoriali di Sviluppo Industriale con la partecipazione dei Comuni, sarà infine la Giunta regionale ad esercitare “le funzioni di indirizzo, vigilanza e controllo sull’Arap”. L’esecutività di questa legge dovrebbe portare, negli intenti dei proponenti, alla conclusione di un processo iniziato anni fa, realizzando il completamento del progetto di unione dei Consorzi regionali.

 

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