In un mondo in cui il turismo rappresenta oltre il 10% del Pil globale (Wttc, 2024) e genera più di 330 milioni di posti di lavoro, il concetto di sostenibilità non può – e non deve – più essere limitato alla mitigazione dell’impatto ambientale. Oggi, la dimensione sociale del turismo sostenibile – in particolare il “lascito” alle comunità locali – è al centro di strategie internazionali, piani nazionali e iniziative private.
Ma che cosa significa, concretamente, lasciare un’eredità positiva sul territorio?
L’agenda globale
Secondo l’Organizzazione Mondiale del Turismo (Unwto), il turismo sostenibile deve “tenere pienamente conto degli impatti economici, sociali e ambientali attuali e futuri, rispondendo alle esigenze dei visitatori, dell’industria, dell’ambiente e delle comunità ospitanti”. In linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sdg) dell’Onu, il settore è chiamato a promuovere lavoro dignitoso (Sdg 8), ridurre le disuguaglianze (Sdg 10) e rafforzare le economie locali (Sdg 11).
Il concetto di legacy – ovvero di lascito tangibile o intangibile ai territori – è ormai entrato anche nel lessico degli eventi e delle destinazioni turistiche. L’Unwto, nel 2023, ha lanciato il programma Tourism for People and Planet, che mette al centro la distribuzione equa dei benefici turistici. Il World Travel & Tourism Council, nel suo ultimo report Sustainability and Inclusive Growth (2024), ha evidenziato che le destinazioni che coinvolgono attivamente le comunità ottengono risultati migliori in termini di ritorno economico e fidelizzazione dei visitatori.
Nel mondo
Gli esempi virtuosi soggi sono numerosi, consideriamo alcuni esempi.
Bhutan, High Value, Low Volume
Il settore turistico in Bhutan è iniziato nel 1974 come fonte di entrate e per promuovere la cultura e tradizione bhutanesi uniche e il ricco ambiente naturale. Negli anni il Paese è considerato come una delle destinazioni di viaggio più esclusive al mondo per la sua autenticità, isolamento e patrimonio culturale e ambiente naturale ben protetti. Dall’inizio il Governo Reale del Bhutan ha seguito la politica di ‘alto valore, basso volume.
Costa Rica, certificazione per la sostenibilità
Lo standard di certificazione per il turismo sostenibile (Cst) del Paese è stato riconosciuto dal Consiglio globale per il turismo sostenibile ed è diventato un modello per le migliori pratiche. Il programma Cst fornisce linee guida per le aziende turistiche per avere un impatto positivo sulla società costaricana e le premia con una certificazione Cst una volta che soddisfano le aspettative. Istituito nel 1997, ha preso fortemente piede negli ultimi anni, con più di 400 aziende coinvolte.
Nuova Zelanda, Tiaki Promise
La Nuova Zelanda ospita preziosi ecosistemi e invita tutti coloro che vi abitano e la visitano alla responsabilità di prendersene cura. Spetta a tutti comportarsi come guardiani seguendo la promessa Tiaki per proteggere questo luogo unico.
L’Europa non sta a guardare
In Europa, il concetto di turismo rigenerativo sta guadagnando attenzione. Non si tratta solo di non danneggiare, ma di “riparare” attivamente luoghi e comunità.
Un esempio significativo è il South West Coast Path in Cornovaglia (UK), dove ogni sterlina investita nella manutenzione del percorso produce un ritorno nell’economia locale (South West Coast Path Association, 2023). Qui il lascito è economico ma anche culturale, grazie al coinvolgimento di artisti e comunità nella valorizzazione del patrimonio naturale.
Secondo la Swcpa, infatti, ogni sterlina investita nella manutenzione del South West Coast Path può generarne fino a 8 nell’economia locale. Questo ritorno economico è attribuito all’afflusso di visitatori che spendono in alloggi, ristoranti, trasporti e altre attività turistiche lungo il percorso . Inoltre, la Swcpa attira oltre 9 milioni di visitatori annuali, contribuendo con oltre 520 milioni di sterline all’economia locale e supportando più di 10mila posti di lavoro. La Swcpa è attivamente coinvolta nella valorizzazione del patrimonio culturale e naturale del percorso. Ha collaborato con artisti e comunità locali per sviluppare progetti che celebrano la storia, la cultura e la biodiversità della regione . Questi sforzi contribuiscono a un lascito culturale tangibile, arricchendo l’esperienza dei visitatori e rafforzando l’identità delle comunità costiere.
Anche in Italia
In Italia, la valorizzazione del turismo come leva di sviluppo locale è ancora frammentata. Tuttavia, esperienze come quella di albergo diffuso (nato in Carnia, Friuli Venezia Giulia) hanno dimostrato che modelli integrati con la comunità possono generare occupazione, evitare lo spopolamento e promuovere l’identità culturale.
Per esempio, uno studio sul turismo escursionistico realizzato da Enit, Touring Club Italiano e Ipsos nel 2023 ha mappato 100 cammini italiani, evidenziando l’importanza del turismo lento per le economie locali. Nel report, si evidenzia che le realtà di turismo lento e rurale generano un tasso di reinvestimento locale fino al 65%, rispetto al 30% medio del turismo di massa.
Misurare l’impatto
Una delle principali criticità è la misurazione dell’impatto reale del turismo sulle comunità. La recente Sustainable Tourism Impact Framework proposta dall’Oecd (2024) suggerisce un approccio multidimensionale, che tenga conto di indicatori quali la percentuale di ricavi turistici che restano in loco, l’occupazione locale generata dal settore, il grado di partecipazione delle comunità ai processi decisionali, la percezione della qualità della vita post-sviluppo turistico.
Serve inoltre una governance multilivello più robusta. La Banca Mondiale, nel report Tourism for Development (2023), sottolinea che il successo dei progetti a impatto sociale passa da una regia chiara, partecipativa e ben finanziata.
Il turismo può essere una potente leva di sviluppo sostenibile e di empowerment delle comunità locali, ma non in automatico. Servono visione, strumenti di misurazione, regole condivise e modelli replicabili. La sfida, oggi, non è più solo attrarre viaggiatori, ma garantire che ogni loro spesa generi valore per chi quei territori li abita tutto l’anno. pol
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