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Sicurezza industriale, i rischi nascosti dell’IA: la guida


L’intelligenza artificiale occupa uno spazio sempre maggiore all’interno delle fabbriche: tra veicoli a guida autonoma, magazzini automatici e sistemi per la manutenzione predittiva e l’analisi dei rischi, l’IA sta penetrando sempre più a fondo nei processi industriali.

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Una delle applicazioni più diffuse riguarda i chatbot per l’assistenza tecnica dei macchinari industriali.

Questi sistemi, progettati per facilitare l’accesso alle informazioni sulle macchine, promettono di trasformare radicalmente il modo in cui tecnici, manutentori e operatori interagiscono con la documentazione tecnica. Tuttavia, come spesso accade con le innovazioni, dietro le potenzialità si celano anche nuovi rischi, che devono essere attentamente valutati dal punto di vista della sicurezza.

La difficoltà di accesso alla documentazione tecnica

Per comprendere l’importanza di questi nuovi sistemi, bisogna partire da un problema concreto che affligge quotidianamente il settore industriale: l’accesso alle informazioni tecniche.

Quando un’azienda acquista un macchinario industriale, essa riceve un’enorme quantità di documentazione: manuali d’uso, schede tecniche, procedure di manutenzione… Questi documenti, ormai quasi sempre in formato digitale, sono spesso categorizzati malamente o, comunque, non progettati per facilitare la ricerca delle informazioni. Il problema si aggrava quando vengono utilizzati termini estremamente tecnici, che non coincidono con le espressioni effettivamente usate da chi sulle macchine ci lavora, o quando i manuali sono tradotti approssimativamente da un’altra lingua. Infine, l’azienda acquirente si ritrova spesso in mano manuali forniti da diversi produttori – non solo il produttore del macchinario, ma anche i produttori dei singoli componenti che ne fanno parte.

Il risultato è un paradosso tipico dell’era dell’informazione: la documentazione tecnica dettagliata finisce negli archivi (fisici o digitali), ma in caso di problemi spesso gli operatori non riescono a trovare rapidamente le informazioni di cui hanno bisogno. Di conseguenza capita che molti tecnici, di fronte alla difficoltà di reperire informazioni precise in tempi rapidi, tendano a improvvisare soluzioni basate sull’esperienza personale, con evidenti rischi per la sicurezza e l’efficienza operativa.

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Come i chatbot IA migliorano la gestione tecnica

È in questo contesto che l’intelligenza artificiale interviene offrendo soluzioni più pratiche. I chatbot per l’assistenza di nuova generazione non si limitano a rintracciare parole chiave nei documenti, ma utilizzano tecnologie di ricerca semantica che permettono di comprendere il significato delle domande poste in “linguaggio naturale”. Quindi, se un manutentore fa una domanda utilizzando il linguaggio comune, il sistema confronta la richiesta con il database, identifica le informazioni rilevanti e le presenta in forma comprensibile, spesso attraverso un’interfaccia conversazionale (chatbot).

Facciamo un esempio concreto: un tecnico si trova di fronte a un codice errore su una macchina utensile e ha bisogno di capire rapidamente la procedura di intervento. Invece di sfogliare centinaia di pagine di manuali, può semplicemente chiedere al chatbot: “Come risolvo il codice di errore X52 sulla macchina fresatrice?”. Il sistema analizza la richiesta, identifica le fonti pertinenti e fornisce informazioni sulle procedure adeguate per risolvere il problema.

Questi chatbot risultano dunque estremamente utili per ridurre i tempi di risposta alle domande più frequenti (creando delle specie di FAQ) e facilitare l’accesso a informazioni tecniche non strutturate, ma anche per creare bozze di procedure tecniche, partendo da un estratto delle informazioni più rilevanti. Infine, molti di questi sistemi permettono di profilare le repliche in base al tipo di utente (operatore, manutentore, ecc.), migliorando l’efficacia delle risposte stesse e limitando i rischi.

I rischi legati ai chatbot IA nell’ambiente industriale

Nonostante i notevoli benefici offerti, l’implementazione di questi sistemi non è priva di rischi, alcuni dei quali possono avere conseguenze anche gravi sulla sicurezza. Nell’elaborare la valutazione rischi [1] bisognerà dunque tenere conto dei pericoli specifici posti dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale nei chatbot di assistenza tecnica, in particolare rispetto alle traduzioni imperfette e alle cosiddette allucinazioni dell’IA.

Traduzioni tecniche errate: un rischio sottovalutato

Questa difficoltà si presenta quando i software di assistenza tecnica fanno riferimento a manuali d’uso scritti in altre lingue o, come accade più di frequente, quando utilizzano modelli linguistici addestrati principalmente in lingua inglese, che forniscono traduzioni automatiche in italiano spesso approssimative – soprattutto quando si tratta di terminologia tecnica specialistica.

Consideriamo il caso di un componente meccanico che ha denominazioni diverse a seconda del settore di applicazione, o che viene identificato con un termine generico in inglese ma ha una denominazione tecnica più specifica in italiano. Un errore di traduzione può portare un tecnico a intervenire sul componente sbagliato, con conseguenze potenzialmente catastrofiche. Ma anche quando la traduzione è tecnicamente corretta, sfumature linguistiche apparentemente insignificanti possono alterare il significato di una procedura.

È vero che molto dipende dal modello linguistico su cui si basa l’IA e sul tipo di addestramento che ha ricevuto, ma in ogni caso questa dinamica crea possibilità di fraintendimento di cui bisogna tenere conto nell’analisi dei rischi.

Le allucinazioni dell’IA: il pericolo invisibile

Un altro rischio ancor più insidioso è rappresentato dalle “allucinazioni” dell’intelligenza artificiale. Questo fenomeno, ben noto agli esperti del settore, si verifica quando il sistema genera risposte che appaiono logiche e verosimili, ma che sono basate su supposizioni errate anziché su dati reali. Ciò avviene perché i modelli linguistici delle IA funzionano in base a principi statistici, elaborando le risposte in base alla probabilità che determinate parole o concetti compaiano insieme. Tale approccio, per quanto sofisticato, non garantisce la veridicità delle informazioni fornite.

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Tuttavia, in un contesto industriale, le conseguenze di un’allucinazione possono essere drammatiche. Riprendiamo lo scenario di cui abbiamo parlato sopra, in cui un macchinario segnala un codice di errore specifico. Il tecnico consulta il chatbot, che fornisce una procedura di intervento apparentemente logica ma completamente errata. Seguendo le istruzioni del sistema, il tecnico potrebbe non solo non risolvere il problema, ma causare danni aggiuntivi al macchinario o, peggio ancora, creare situazioni di pericolo per se stesso e per i colleghi.

Strategie per mitigare i rischi e usare l’IA in sicurezza

Di fronte a questi rischi, l’approccio corretto è quello di implementare strategie di mitigazione rigorose che permettano di sfruttare i vantaggi minimizzando i pericoli.

La prima e più importante protezione consiste nel garantire che il chatbot si basi esclusivamente sulla knowledge base aziendale, evitando di attingere a database generici che potrebbero contenere informazioni non pertinenti o obsolete. Il sistema deve inoltre essere configurato per citare sempre le fonti delle informazioni fornite, permettendo agli utenti di verificare l’accuratezza delle risposte tramite la documentazione originale.

In secondo luogo, è fondamentale implementare procedure di validazione umana per tutte le operazioni critiche. Nessuna azione che possa comportare rischi per la sicurezza dovrebbe essere intrapresa basandosi esclusivamente sul suggerimento di un chatbot, senza la supervisione di personale qualificato.

Infine, un altro elemento cruciale è l’addestramento degli operatori. È infatti essenziale che tutto il personale comprenda le limitazioni di questi sistemi e sia formato per utilizzarli come strumenti di supporto, non come autorità infallibili.

Trovare un equilibrio tra innovazione e sicurezza

L’adozione di chatbot basati su intelligenza artificiale per l’assistenza tecnica rappresenta un’evoluzione significativa nel mondo industriale, che può portare benefici sostanziali in termini di efficienza degli interventi e accessibilità delle informazioni. Tuttavia, come per ogni innovazione tecnologica, è fondamentale procedere con la dovuta cautela, implementando adeguate misure di sicurezza e mantenendo sempre il controllo umano sui processi critici.

La chiave del successo risiede nel trovare il giusto equilibrio tra innovazione tecnologica e prudenza operativa, sfruttando le potenzialità dell’intelligenza artificiale senza mai dimenticare che, in ambito industriale, la sicurezza deve sempre rimanere la priorità.

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Bibliografia

“Intelligenza artificiale: i rischi nelle fabbriche. Guida per chi vuole l’IA negli stabilimenti industriali”, dell’autore Claudio Delaini e dei collaboratori Silvia Zuanon, Massimo Marini e Roberto Serra, 2025.



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