Contribuire in maniera concreta e strutturata alla transizione energetica globale è la mission di Asja Energy Società Benefit, l’impresa italiana fondata da Agostino Re Rebaudengo nel 1995 e diventata un punto di riferimento nel settore delle energie rinnovabili con un forte know-how nella progettazione, costruzione e gestione di impianti per la produzione di energia elettrica da biogas, eolico, fotovoltaico e, più recentemente, per la produzione di biometano, sempre all’insegna dell’innovazione.
L’ultima iniziativa di Asja, in questo ambito, è CO2reduction, dedicata al mercato del carbonio e alla realizzazione di progetti mirati alla mitigazione del riscaldamento globale e alla lotta contro il cambiamento climatico.
Un progetto, con tanto di sito dedicato (co2reduction.eu), nato per vedere e far vedere Asja Energy non “solo” come produttore globale di energia rinnovabile, ma anche come protagonista attivo nel settore del mercato volontario della CO₂.
Facendo leva sulla presenza internazionale del gruppo, CO2reduction integra risorse, competenze e progetti per offrire soluzioni concrete e pensate per affiancare aziende ed istituzioni nel loro percorso verso la decarbonizzazione e gli obiettivi Net Zero.
«Il nostro impegno si traduce in un portafoglio diversificato di progetti che spaziano dalle rinnovabili all’economia circolare, agli interventi per la protezione degli ecosistemi e della biodiversità», spiega Agostino Re Rebaudengo, Presidente Asja Energy.
«Promuoviamo la decarbonizzazione attraverso soluzioni innovative assicurando, al tempo stesso, la riduzione delle emissioni di CO₂ e benefici per le Comunità locali. I nostri progetti e crediti di emissioni evitate sono misurati e verificati dalle primarie Società di certificazione secondo i più rigorosi standard».
Questo impegno trova riscontro negli oltre 8 milioni di MWh di energia verde prodotta, 20 milioni di tonnellate di CO₂ evitate, 13 milioni di barili di petrolio risparmiati, un milione di alberi piantati e 1.500 ettari di biodiversità protetta.
Dal 1995, in Asja, oltre 200 professionisti progettano e realizzano impianti di produzione di energia rinnovabile e biometano in quattro Paesi — Italia, Brasile, Colombia e Cina — contribuendo così alla riduzione delle emissioni climalteranti.
Annualmente viene generata energia verde sufficiente a coprire il fabbisogno di un milione di persone nel mondo.
In Italia, negli impianti Asja, l’energia viene generata da vento, sole, biomassa e biogas; in Brasile e Cina viene recuperato il metano dai rifiuti per produrre energia verde; in Colombia si affianca il Ministero dell’Ambiente in progetti di riforestazione e tutela della biodiversità, portando elettricità a Comunità locali precedentemente prive di accesso all’energia.
Il mercato volontario del carbonio (VCM) rappresenta uno strumento immediato, credibile e scalabile per ridurre le emissioni in atmosfera, offrendo la possibilità di compensare le emissioni inevitabili mediante crediti certificati. Ogni credito rappresenta una tonnellata di CO₂ evitata e il suo utilizzo ha un impatto diretto, trasparente e misurabile nella rendicontazione della sostenibilità aziendale.
Utilizzare le fonti rinnovabili, insieme alle politiche di efficientamento, è un’esigenza irrinunciabile per tutte le aziende che intendono ridurre i consumi ed i costi dell’energia, contenere le emissioni di CO₂ e rafforzare la propria reputazione in tema di sostenibilità.
Attraverso CO2reduction si sviluppano progetti che assicurano il massimo della trasparenza con metodologie rigorose e certificazioni conformi ai principali standard internazionali come Gold Standard, Verra e Rina Iso 14064-2.
Le soluzioni diCO2reducton spaziano dai Crediti di Carbonio ai progetti di tutela ambientale, dall’energia rinnovabile al biometano e aiutano le imprese a ridurre l’impronta carbonica e anche i costi energetici.
I PPA, contratti a lungo termine tra produttori e acquirenti di energia rinnovabile, offrono non solo vantaggi in termini di Esg, ma anche stabilità dei prezzi e riduzione della dipendenza dai combustibili fossili.
Nell’ambito delle Nature Based Solutions, vengono sviluppati progetti di riforestazione e conservazione degli ecosistemi capaci di rigenerare il territorio e sequestrare naturalmente la CO₂, apportando benefici diretti alle popolazioni locali, alla biodiversità e alla fertilità dei suoli.
Tra le soluzioni più innovative adottate figura il Biochar, un materiale ottenuto da biomasse di scarto tramite processi di pirolisi o gassificazione in ambiente povero di ossigeno, in grado di sequestrare carbonio per centinaia di anni.
Oltre alla sua efficacia climatica, il Biochar rappresenta una risorsa strategica per l’agricoltura sostenibile: migliora la struttura del suolo, ne aumenta la capacità di ritenzione idrica e di nutrienti, fornisce un habitat favorevole per microrganismi benefici e contribuisce a rendere i terreni più resilienti. Inoltre, l’impiego del Biochar in edilizia, asfalti e sistemi di filtrazione, rappresenta una nuova frontiera per ridurre le emissioni, migliorare la qualità dell’aria e dell’acqua e valorizzare i rifiuti organici in ottica di economia circolare.
In Colombia, grazie a CO2reduction, il Biochar che verrà ottenuto da residui agricoli sarà utilizzato nei campi per migliorare la fertilità del suolo e sostenere la produttività locale.
La struttura altamente porosa di questo materiale permette di assorbire acqua fino a sei volte il proprio peso, trattenere nutrienti e ospitare una microfauna utile al suolo, mentre la sua capacità di catturare metalli pesanti e pesticidi ne fa anche un efficace strumento di bonifica ambientale.
I benefici ambientali del Biochar nell’ambito dell’edilizia sostenibile sono collegati al fatto che può essere incorporato in materiali da costruzione per migliorare l’isolamento e ridurre l’impronta di carbonio degli edifici, o usato negli asfalti per aumentarne la durabilità e la resistenza termica. Il suo impiego nei sistemi di filtrazione dell’acqua, specie nelle zone rurali, consente infine di migliorare l’accesso a risorse idriche pulite.
CO2reduction si configura così non solo come strumento per facilitare la compensazione volontaria delle emissioni, ma anche come catalizzatore di un cambiamento concreto e globale a favore della decarbonizzazione.
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