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via alla Camera Climatica e niente “spezzatino”


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Importanti passi. Si è svolto mercoledì mattina presso la sede della Provincia di Lecco l’incontro di aggiornamento sul futuro del gruppo Riello che ha portato i primi segnali positivi dopo settimane di incertezza. Al tavolo hanno partecipato i rappresentanti delle organizzazioni sindacali Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, della proprietà Carrier e delle istituzioni locali, tra cui Provincia, Comune di Lecco e Regione Lombardia. All’incontro ha preso parte anche il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni. L’appuntamento arriva due settimane dopo il deludente incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy del 15 luglio, quando l’azienda non aveva fornito indicazioni precise su come si sarebbe concretizzata la vendita del gruppo che impiega 600 lavoratori in Italia, di cui 150 nello stabilimento lecchese di via Risorgimento.

Carrier avvia la due diligence per la cessione

Durante l’incontro di ieri, la multinazionale americana ha dichiarato di essere “impegnata in un’attività di due diligence – indagine approfondita sulla situazione finanziaria, patrimoniale e commerciale della società per determinarne il reale valore – che ipoteticamente si concluderà entro la metà di agosto ed è finalizzata a individuare un potenziale acquirente per il gruppo Riello”.

La due diligence rappresenta un passaggio tecnico fondamentale in ogni operazione di cessione aziendale. Durante questa fase vengono analizzati tutti gli aspetti dell’azienda, dai bilanci agli asset produttivi, dalle competenze del personale ai contratti commerciali, per fornire ai potenziali investitori un quadro completo e trasparente della realtà che stanno valutando di acquisire. Il fatto che Carrier abbia finalmente avviato questo processo rappresenta un primo segnale concreto della volontà di procedere effettivamente con la vendita, dopo le perplessità espresse dai sindacati sulla reale intenzione della multinazionale di portare a termine l’operazione.

Nessuno “spezzatino”: un unico pacchetto per la vendita

Una delle preoccupazioni principali dei sindacati riguardava il rischio che la cessione potesse riguardare solo alcuni stabilimenti, lasciando altri in una situazione di incertezza. Questa eventualità, tecnicamente definita “spezzatino”, avrebbe potuto colpire in particolare lo stabilimento lecchese, specializzato in ricerca e sviluppo piuttosto che nella produzione vera e propria.

Carrier ha invece confermato che “il passaggio di proprietà dovrebbe riguardare collettivamente tutti i siti produttivi”, come richiesto dalle organizzazioni sindacali. Nessuno “spezzatino”, dunque, ossia nessun rischio che lo stabilimento lecchese subisca un destino diverso dagli altri due siti italiani di Legnago in provincia di Verona e Volpago del Montello in provincia di Treviso, dove si producono bruciatori e caldaie.

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Questa garanzia è importante anche per il territorio lecchese, dove il sito di via Risorgimento rappresenta non solo 150 posti di lavoro, ma anche un patrimonio di competenze tecniche difficilmente sostituibile. La specializzazione in ricerca e sviluppo, pur rendendo lo stabilimento strategico per l’innovazione del gruppo, lo rende anche potenzialmente più vulnerabile in caso di riorganizzazioni aziendali.

Riconosciuto il valore strategico dello stabilimento lecchese

Durante l’incontro, le organizzazioni sindacali hanno ribadito alla proprietà “la necessità di riconoscere il reale valore dello stabilimento di via Risorgimento, considerato strategico per le elevate competenze professionali e per il patrimonio di know-how dei lavoratori, frutto di una lunga esperienza e di un’elevata specializzazione, nonché punto di riferimento industriale ed occupazionale del nostro territorio”, come dichiarano Giuseppe Cantatore della Fiom Cgil Lecco, Denise Milan della Fim Cisl Monza Brianza Lecco e Gabriella Trogu della Uilm Lario.

Questo riconoscimento non è solo simbolico, ma ha implicazioni concrete sul valore dell’azienda e sulle prospettive future dei lavoratori. Un acquirente che comprenda l’importanza delle competenze concentrate a Lecco sarà più orientato a mantenerle e svilupparle, piuttosto che a trasferirle altrove o eliminarle per ridurre i costi. Il patrimonio di conoscenze tecniche accumulate nel corso degli anni rappresenta infatti uno degli asset più preziosi dell’azienda, particolarmente importante in un settore in rapida evoluzione come quello del riscaldamento e della climatizzazione, dove l’innovazione tecnologica è fondamentale per mantenere la competitività sul mercato.

In arrivo la Camera Climatica per l’innovazione

In risposta a queste richieste, “Carrier ha fornito rassicurazioni alle organizzazioni sindacali, annunciando l’imminente avvio della Camera Climatica, una nuova infrastruttura destinata alla sperimentazione di prodotto e di processo, con l’obiettivo di sviluppare soluzioni tecnologiche innovative, tra cui dispositivi ibridi e alimentati da fonti rinnovabili”.

La Camera Climatica rappresenta un laboratorio avanzato dove è possibile testare il comportamento dei prodotti in condizioni ambientali controllate e variabili, simulando diverse situazioni climatiche e di utilizzo. Questo tipo di struttura è fondamentale per lo sviluppo di nuove tecnologie nel settore del riscaldamento e della climatizzazione, dove l’efficienza energetica e l’adattamento a condizioni ambientali diverse sono requisiti sempre più stringenti.

Separazione dei cataloghi Riello e Viessmann

Un altro elemento interessante emerso dall’incontro riguarda la decisione di separare i cataloghi commerciali dei marchi Riello e Viessmann, quest’ultimo parte del gruppo Carrier dopo l’acquisizione del colosso tedesco. Questa scelta prevede per ciascun ramo aziendale una propria piattaforma commerciale indipendente. La separazione dei cataloghi è un segnale importante perché indica che Carrier sta preparando Riello per operare come entità autonoma, facilitando così il processo di cessione. Quando due marchi condividono cataloghi e piattaforme commerciali, la loro separazione diventa più complessa e costosa per un potenziale acquirente. Questa mossa strategica dovrebbe quindi rendere più agevole la vendita di Riello, eliminando le sovrapposizioni funzionali che erano state indicate dalla stessa Carrier come una delle motivazioni della cessione. La possibilità per il futuro acquirente di avere subito una struttura commerciale indipendente rappresenta un vantaggio competitivo significativo.

Le prospettive della transizione energetica

L’investimento nella Camera Climatica e lo sviluppo di dispositivi ibridi e alimentati da fonti rinnovabili dimostrano che Riello sta finalmente affrontando la sfida della transizione energetica. Questo era stato uno dei punti critici evidenziati da Carrier per giustificare la cessione, sostenendo che l’azienda italiana rimaneva troppo concentrata sui combustibili fossili.

La transizione verso tecnologie più sostenibili rappresenta una necessità imprescindibile per tutte le aziende del settore termomeccanico. Le normative europee stanno progressivamente limitando l’utilizzo di combustibili fossili per il riscaldamento domestico e industriale, spingendo verso soluzioni ibride che combinano diverse fonti energetiche o completamente basate su energie rinnovabili.

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I prossimi appuntamenti e le aspettative

Il calendario dei prossimi incontri è stato definito con precisione. Il prossimo appuntamento di aggiornamento è fissato per lunedì 22 settembre presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, seguito da un tavolo territoriale in Provincia lunedì 29 settembre. Le organizzazioni sindacali si sono dette soddisfatte di questo sviluppo e “si attendono che entro” le date fissate per i prossimi incontri “vengano assunti impegni chiari e concreti sul futuro del gruppo Riello, a tutela dei posti di lavoro e del sistema industriale locale e di salvaguardia delle competenze fondamentali per il settore”.

Questi due mesi rappresentano un periodo cruciale per definire il futuro dell’azienda e dei suoi lavoratori. La fase di due diligence dovrebbe fornire a Carrier gli elementi necessari per identificare uno o più potenziali acquirenti, mentre i sindacati continueranno a monitorare che vengano rispettati gli impegni presi durante l’incontro di mercoledì.



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