Trasforma il tuo sogno in realtà

partecipa alle aste immobiliari.

 

Stellantis in crisi e Iveco venduta. Le preoccupazioni per i dipendenti, indotto ma anche i nuovi piani di rilancio


Stellantis, il gruppo automobilistico nato dalla fusione tra FCA e PSA, affronta una fase complessa segnata dalla dismissione di una delle sue componenti più storiche e strategiche: Iveco. L’operazione, che ha visto la vendita di Iveco a Tata Motors, rappresenta un passaggio significativo sia per il mercato automotive che per l’industria italiana.

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

Questa vendita emerge in un contesto di crisi aziendale e di necessità di riposizionamento strategico, soprattutto per alcune realtà leader della mobilità industriale e commerciale. La decisione di cedere Iveco è stata motivata da molteplici fattori, tra cui la necessità di garantire investimenti più consistenti e una maggiore competitività globale.

Nella transizione in corso, la tutela degli impianti produttivi italiani e dei dipendenti riveste una particolare importanza, considerando che Iveco conta circa 14.000 lavoratori in Italia e coinvolge un vasto indotto.

Le tensioni industriali e sociali, così come le ripercussioni sulle strategie di Exor, principale azionista, e sulle politiche governative di controllo degli asset strategici, fanno di questa vendita un tema di attualità che esercita un impatto notevole sull’economia nazionale e sul tessuto produttivo del settore dei veicoli commerciali e industriali.

Dettagli dell’operazione di vendita di Iveco a Tata Motors

L’accordo tra Iveco Group e Alibaba Tata Motors, annunciato ufficialmente, prevede una offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria del valore complessivo di circa 3,8 miliardi di euro, esclusi i ricavi delle attività di difesa. L’OPA sarà condotta da una società olandese interamente controllata da Tata.

Questa operazione mira a creare un gruppo globale di veicoli commerciali con un portafoglio prodotti ampio e una capacità industriale in grado di competere efficacemente a livello internazionale. La nuova entità combinata si propone come leader di mercato grazie al consolidamento delle quote di vendita, con un volume superiore a 540.000 unità annue e ricavi stimati intorno ai 22 miliardi di euro.

La tua casa dei sogni ti aspetta

partecipa alle aste immobiliari!

 

Dal punto di vista geografico, il gruppo avrà una forte presenza in Europa (circa 50% dei ricavi), India (35%) e Americhe (15%), oltre a interessanti opportunità nei mercati emergenti di Asia e Africa. Questa complementarietà geografica e industriale tra Tata e Iveco gioca un ruolo strategico nello sviluppo futuro.

La separazione delle attività di difesa rappresenta un elemento centrale della trattativa: queste saranno trasferite a Leonardo, altro attore chiave del settore, e non rientreranno direttamente nell’offerta promossa da Tata. L’operazione di scorporo è prevista completarsi entro marzo 2026.

In Italia, Iveco garantisce la permanenza degli impianti e il mantenimento della forza lavoro, condizioni su cui Tata ha voluto ribadire un impegno pubblico. La sede principale di Iveco rimarrà a Torino, consolidando così la governance e la presenza industriale nel paese.

Exor, holding principale azionista di Iveco, supporta con convinzione l’operazione, confermando il suo impegno a sostenere l’offerta e a portare in adesione la propria partecipazione significativa nel capitale e nei diritti di voto. Questo passaggio segna inoltre l’uscita di Exor dal comparto automotive, in linea con la sua strategia di riallocazione degli investimenti verso settori a maggior crescita.

Conseguenze per i dipendenti e le reazioni sindacali

La notizia della vendita ha generato un clima di forte preoccupazione tra i dipendenti e i sindacati, che temono ripercussioni sull’occupazione e sulle condizioni di lavoro. Con più di 14.000 dipendenti coinvolti nel nostro paese e numerosi stabilimenti produttivi a Torino, Brescia, Suzzara, Foggia e Bolzano, il rischio di delocalizzazioni o tagli alla forza lavoro è tema centrale del dibattito.

Tata Motors ha ufficialmente dichiarato che non prevede la chiusura di alcun impianto italiano né la riduzione del personale. Questa garanzia include anche un impegno verso lo sviluppo delle competenze dei dipendenti attraverso programmi di formazione e valorizzazione della carriera.

In termini di indotto, la conferma della continuità produttiva rappresenta un elemento rassicurante per le aziende fornitrici e per l’intera filiera nazionale, che potrebbe beneficiare di investimenti ampliati e di una maggiore internazionalizzazione.

Tuttavia, la complessità del mercato e le sfide poste dalla transizione energetica e normativa impongono la necessità di monitoraggio costante da parte delle istituzioni e delle parti sociali per prevenire eventuali ricadute negative.

Vuoi bloccare la procedura esecutiva?

richiedi il saldo e stralcio

 

Le sedi produttive italiane continueranno dunque a essere punto focale della produzione del gruppo, sostenendo un sistema di lavoro che resta uno tra i più rilevanti nell’ambito dei veicoli commerciali in Europa.

Separazione delle attività di difesa e vendita a Leonardo

Parallelamente alla vendita di Iveco a Tata, è stata predisposta la cessione della divisione Difesa a Leonardo, società italiana leader nel settore aerospaziale e della difesa. Questa operazione, del valore di circa 1,7 miliardi di euro, si inserisce nella strategia di valorizzazione degli asset strategici nazionali e nella volontà di assicurare una presenza consolidata e autonoma in ambiti militari e tecnologici.

La divisione Defence Vehicles di Iveco, inclusa la produzione di mezzi blindati come gli Iveco Lince, continuerà dunque sotto il controllo di un soggetto nazionale, garantendo così il mantenimento delle competenze, della produzione specialistica e del presidio sui programmi di riarmo europei e italiani.

Questa scelta risponde anche alle richieste del governo italiano e agli indirizzi di politica industriale nazionali, che hanno sottolineato la necessità di preservare asset di carattere strategico. La collaborazione con Rheinmetall in cordata con Leonardo rafforza la posizione del polo difensivo italiano in chiave europea e internazionale.L’operazione sarà completata entro marzo 2026, con la separazione legale e finanziaria tra le attività civili cedute a Tata e quelle di difesa affidate a Leonardo.

Crisi di Stellantis e le strategie di Exor nel settore automotive

Il contesto è ulteriormente complicato dalla crisi economica che sta attraversando il gruppo Stellantis, presieduto da John Elkann, che vede oggi perdite nette e un calo significativo delle consegne in Italia e in Europa. Exor, azionista di maggioranza in Iveco e principale azionista di Stellantis, sta dunque affrontando una fase di riorganizzazione del proprio portafoglio nel settore automobilistico, con segnalata volontà di ridurre le esposizioni e concentrare le risorse in ambiti con maggiori prospettive di crescita.

Oltre alla vendita di Iveco, vi sono stati segnali di dismissione o ridimensionamento di altre partecipazioni, come Comau e Ferrari, e un’attenzione crescente verso il settore della sanità, considerato strategico per il futuro.

Leggi anche

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Carta di credito con fido

Procedura celere