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Regione in soccorso dell’entroterra. Il presidente Bucci: Basta interventi frammentati, ma una nuova strategia di sviluppo. Finanziamenti e agevolazioni


La speranza, l’auspicio è che si sia intrapresa una visione organica per rimediare al cancro che da oltre un paio di decenni sta svuotando di abitanti e di attività economiche l’entroterra con il suo patrimonio immobiliare sempre più fatiscente e senza mercato, vaste aree agricole abbandonate se si escludono vigneti e oliveti laddove sono produttivi.

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di Luciano Corrado

Trucioli.it, unico blog montanaro della Liguria, da 14 anni, testardamente, incessantemente, continua a suonare ‘campane a morte’ finendo per essere tacciato di disfattismo. Uccelli del malaugurio: corvi, gufi e civette. Praticare un giornalismo montano anticonformista e questo ci onora.

Di fronte ai disastri che hanno sconvolto ed impoverito l’economia dei paesi e borghi montani – non proprio il primo entroterra della riviera dove si è riversata l’espansione edilizia più o meno impattante- si doveva varare senza indugi lo ‘stato di crisi’- zone depresse attivando interventi celeri e concreti. Da una parte a sostegno delle attività esistenti (dimezzando tutte le fiscalità, le spese di gestione (luce, gas), potenziando tutti i servizi pubblici e sociali. Dall’altra incentivare ed attrarre nuovi investimenti sia per le aziende esistenti, perlopiù familiari, sia per chi vuole sfruttare opportunità di lavoro e impresa.

Interventi pubblici ed associativi che tuttavia devono essere confortati da approfondimenti e studi preliminari sul territorio da parte di esperti e disponendo di proiezioni, di modalità e tappe di interventi. Con scelte e strategie politiche non solo da una tantum, non solo con la pur utile ‘rigenerazione urbana’ se poi ci troviamo alle prese con la crescente desertificazione.

Da parte loro i sindaci, gli amministratori comunali, devono saper agire di concerto, senza esaltazione e riverenza verso il politico al potere. Non per partito presi, ma per non perdere di vista i risultati che si sono raccolti fino ad oggi. La necessità urgente di un  incisivo (fatti, numeri, risultati) intervento dello Stato, della Regione, della Provincia. Vedi condizione delle strade, laddove necessiterebbero non solo interventi per le frane, ma allargamenti laddove siamo ancora nelle condizioni di un secolo fa e più, di nuovo c’è un malandato asfalto e tratti di guard rail.

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Buon ultimo occorre accelerare tutte, proprio tutte le procedure burocratiche e quelle a sostegno finanziario, con corsie preferenziali. Nessuno si aspetta che la ‘cura Bucci‘ e del centro destra sbocci in un miracolo dal mattino alla sera. Importante è analizzare con rigore i primi risultati. Alla classe politica, di maggioranza soprattutto (alla minoranza spettano proposte e controllo), si chiede un ‘risparmio’ di comode passerelle e più presenza al tavolo di lavoro per seguire passo a passo l’andamento minuzioso delle nuove iniziative e dello stato di salute dell’entroterra e della montagna, senza dimenticare la pastorizia e i suoi ultimi eroi.

Luciano Corrado

COMUNICATO STAMPA – 28 LUGLIO 2025/+RPT DATE PRESENTAZIONE DOMANDE CORRETTE+ SVILUPPO ECONOMICO, OLTRE 9 MILIONI DI EURO PER LE IMPRESE ESISTENTI O CHE APRONO NEI COMUNI DELL’ENTROTERRA. DOMANDE AL VIA AD OTTOBRE

GENOVA. La giunta regionale ha approvato gli indirizzi attuativi per l’avvio delle misure sperimentali previste dalla legge regionale 6/2025, destinate a sostenere e rilanciare le attività economiche nei comuni dell’entroterra ligure. Oltre 9 milioni di euro, in attuazione delle politiche di contrasto allo spopolamento e di promozione dello sviluppo sostenibile nelle aree interne regionali.

“L’entroterra è parte vitale della nostra regione e crediamo che vada sostenuto con azioni concrete, capaci di generare nuove opportunità economiche e sociali – dichiarano il presidente della Regione Liguria Marco Bucci e il consigliere delegato allo Sviluppo economico Alessio Piana –. Con queste nuove misure sperimentali vogliamo dare forza a chi sceglie di investire, lavorare e restare nei piccoli comuni, sostenendo chi avvia un’attività o chi, già attivo, affronta ogni giorno le sfide legate alla gestione di un’impresa. L’obiettivo è quello di garantire servizi, lavoro e presenza attiva, rendendo le nostre aree interne una scelta di vita sostenibile”.
Le misure approvate intervengono in due direzioni complementari. La prima è rivolta a nuove attività economiche – nei settori del commercio, dell’artigianato, della ristorazione e delle cooperative di comunità che fanno attività di impresa – che intendano insediarsi nei comuni non costieri con popolazione non superiore ai 2.500 abitanti. Il contributo previsto, fino a 300 euro mensili per cinque anni, è destinato a coprire le spese di affitto e altri costi di gestione legati all’insediamento in locali sfitti con vetrine e accesso diretto su strade o spazi pubblici. Le domande potranno essere presentate dal 2 ottobre al 31 dicembre 2025 attraverso la Camera di Commercio di Genova.

La seconda misura è destinata al sostegno della liquidità delle microimprese già attive nei comparti dell’artigianato, del commercio, dei servizi di ristorazione e delle cooperative di comunità che fanno attività di impresa localizzate in comuni non costieri con popolazione non superiore ai 5.000 abitanti. Il contributo, una tantum, potrà arrivare fino a 3.600 euro, a fronte di spese di gestione come canoni di locazione, utenze e tributi locali. Le domande potranno essere presentate attraverso il sistema Bandi Online di Filse a partire dal 2 ottobre e fino al 31 ottobre 2025.

“Con questo provvedimento Regione Liguria dà piena attuazione a quanto previsto dalla legge regionale approvata ad aprile, che aveva già segnato un cambio di passo nel modo di intendere lo sviluppo dell’entroterra: non più interventi frammentati, ma una strategia coordinata e organica, capace di unire risorse, strumenti e competenze in un’azione di sistema – concludono Bucci e Piana –. Vogliamo che aprire o mantenere un’attività economica in un comune dell’entroterra non sia più un atto di resistenza individuale, ma una scelta sostenuta e accompagnata dalle istituzioni”.

2/DALLA REGIONE STANZIAMENTI MILIONARI PER COMUNI COSTIERI ‘POVERI’ E DEL PRIMO ENTROTERRA DELLA RIVIERA DOVE NON C’è LA CRISI DEL MATTONE E DEGLI ONERI DI URBANIZZAZIONE, AL RESTO CI PENSA L’IMU.

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Comunicato stampa- RIGENERAZIONE URBANA, ASSESSORE SCAJOLA: “1,1 MILIONI DI EURO PER QUATTRO NUOVI INTERVENTI NELLA PROVINCIA DI SAVONA”

Al seguente link alcune foto: https://we.tl/t-co1dBpWTc7

SAVONA. Ammonta a oltre 1,1 milioni di euro lo stanziamento approvato dalla Regione Liguria, a valere sulla legge nazionale 145/2018, per finanziare quattro nuovi interventi di rigenerazione urbana in Provincia di Savona.

A presentarli oggi, presso la Sala del Consiglio provinciale, l’assessore regionale competente Marco Scajola di fronte al presidente provinciale Pierangelo Olivieri e agli amministratori dei Comuni coinvolti dai lavori, ovvero: Savona (riqualificazione delle aree pedonali di via Rossello e via Mistrangelo per 350mila euro), Noli (riqualificazione delle aree limitrofe al complesso monumentale di San Paragorio per 248mila euro), Toirano (rigenerazione urbana del parco del Marchese per 250mila euro) e Calice Ligure (terzo lotto del restauro della “Casa del Console” per 250mila euro).

“Quattro interventi attesi da altrettante comunità che garantiranno il recupero e il miglioramento di piazze, vie e edifici rimasti indietro – spiega l’assessore regionale alla Rigenerazione urbana Marco Scajola -. Ancora una volta abbiamo lavorato in sinergia con i Comuni per arrivare al finanziamento di opere che mirano a riqualificare l’esistente. Oltre 1 milione di euro andrà alla provincia di Savona, su un nuovo finanziamento complessivo da 3,2 milioni totali che coinvolge anche i territori imperiesi, genovesi e spezzini. Nel solo 2025 arriveremo così a mettere in cantiere, grazie a queste risorse e a quelle derivanti dal Fondo strategico regionale, 44 interventi in tutta la Liguria, con grande attenzione ai Comuni dell’entroterra, per oltre 9,6 milioni di euro. Numeri straordinari che danno continuità alle politiche intraprese dal 2021 a oggi che hanno, via via, portato la Liguria a diventare esempio virtuoso a livello nazionale per la rigenerazione urbana”.

Durante la conferenza stampa di presentazione è inoltre stato ricordato come sarà avviata, a partire dal mese di settembre, la nuova programmazione 2026 che potrà utilizzare, oltre alle risorse del Fondo strategico regionale, nuovi finanziamenti previsti dalla legge nazionale sulla rigenerazione urbana.
“Tutti i Comuni potranno partecipare utilizzando la consueta piattaforma, con priorità agli interventi immediatamente cantierabili – prosegue l’assessore Scajola -. Sono 179 quelli finanziati dal 2021 a oggi con uno stanziamento di 45 milioni di euro complessivi”.

A seguire l’assessore Scajola ha effettuato, insieme al vicesindaco Luca Ottonello e all’assessore Sara Brizzo, un sopralluogo ad Albisola Superiore in zona Luceto. Qui, grazie a 250mila euro di finanziamento da parte del Fondo Strategico Regionale 2025, partirà a breve il cantiere di rifacimento del centro storico con nuova pavimentazione e sottoservizi per vico e piazza del Carmine.

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NOTA DI TRUCIOLI- Rigenerazione urbana pagata con fondi statali e regionali anche per Comuni – città e paesi del primo entroterra- in stato di crisi ? Con i bilanci all’osso? In provincia di Savona  operano  625 agenzie immobiliari, di queste 104 a Savona, ad Albisola Superiore 19, a Noli 8, a Toirano 4, a Calice 2. Un elemento negativo per la comunità e il sano sviluppo ? Significa solo che non c’è la crisi del mattone, che le seconde case vanno a ruba, che dalle città chi non trova alloggio in affitto per prima casa ed è ormai la maggioranza, si sposta nel primo entroterra che non si è impoverita per mancanza di cementificazione e ristrutturazioni con aumenti di volume e carico abitativo. Se a Savona nel centro storico i prezzi degli appartamenti variano dal 3.500 e 4.500 al mq per passare a 6.5 mila euro nelle nuove costruzioni zona a mare, ad Albisola Superiore si va dai 4.000 e 7 mila euro il mq. A Noli da 5 a 8 mila €. A Calice da 2.500 e 3000. A Toirano da 2.500 a 4.5 mila.

Nell’unica agenzia immobiliare di Pieve di Teco la cifra più alta di una casa in vendita -edificio unifamiliare- è di 75 mila euro. Nell’entroterra montano l’80% e forse più di alloggi sono disabitati, non hanno praticamente mercato, né acquirenti potenziali e finora si sono ‘salvati’ quei paesi dove cittadini stranieri comprano soprattutto case indipendenti con giardino.  Se in Riviera le aree dove si può costruire variano dai 250 ai mille euro a mq. in montagna non hanno valore, né mercato. A Mendatica c’è chi ha regalato la casa ad un cittadino di Imperia perchè non valeva la pena spendere i soldi per rifare il tetto. Clamoroso a Bardineto dove un ampio edificio alberghiero-ristorante-bar con piccolo parco, in centro paese e realizzato negli anni ’80, rammodernato ed ampliato nel corso degli anni, è stato regalato ad un onlus di Sanremo. Non c’era possibilità di trovare acquirenti, né affittuari ‘solvibili’. E Trucioli.it è stato il solo a darne notizia.

 



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