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Ex Ilva Taranto, via libera a dl. Il sindaco Bitetto revoca le dimissioni. Le ultime news


Il primo cittadino Piero Bitetti ha deciso di ritirare le sue dimissioni, annunciate lunedì 28. Arrivato a Roma, al ministero delle Imprese e del Made in Italy, prima della riunione sull’accordo di programma per l’ex Ilva: “Propongo rinvio della seduta”. Nuova riunione il 12 agosto

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Via libera dell’Aula della Camera al decreto ex-Ilva, che stanzia fondi e traccia il percorso normativo per il rilancio del polo siderurgico. Il testo, sul quale il governo aveva posto e incassato la fiducia, è stato approvato con 139 sì, 85 no e 5 astenuti. Già approvato dal Senato, adesso diventa legge. L’atmosfera intorno al dossier a Roma è comunque tesa: il sindaco di Taranto, Piero Bitetti, che ha revocato le dimissioni, è andato oggi al ministero delle Imprese e del Made in Italy per la riunione sull’accordo di programma per l’ex Ilva. Promettendo battaglia: “Dirò che l’accordo, così come strutturato, non ci soddisfa e pertanto io non lo firmerò, così come hanno detto gli altri rappresentanti degli enti territoriali ai quali va il mio sentito ringraziamento. Proporrò al Mimit e ai firmatari il rinvio della seduta”, ha fatto sapere prima dell’incontro.

Mandato Mimit a commissari Adi: “Aggiornare gara”

“Il Mimit, sulla base di quanto emerso nella riunione in ordine all’importanza degli obiettivi di piena decarbonizzazione condivisi da tutti i rappresentanti istituzionali, dà mandato ai commissari di Adi in As affinché tali obiettivi siano recepiti nell’aggiornamento della gara in corso”, si legge nel verbale della riunione sull’ex Ilva che si è tenuta al Mimit. È stato inoltre fissato un incontro il 12 agosto “per consentire agli enti locali, come da loro richiesta, di riunire gli organi assembleari al fine di esprimere compiutamente le loro posizioni sul Piano di decarbonizzazione ed anche, eventualmente, in merito alla migliore collocazione del Polo del Dri”, si legge.

Bitetti: “Non ho firmato nulla, approfondiremo bozza”

“Non ho firmato nulla. Sono senza penna. Abbiamo rinviato il confronto al 12 agosto per poter approfondire la nuova bozza di accordo di programma, così da consentire ai consiglieri comunali di valutare con attenzione”, ha dichiarato il sindaco di Taranto, Piero Bitetti, al termine dell’incontro al Mimit. “È necessario avere contezza di quelle che saranno le garanzie per la città di Taranto e i suoi abitanti. Ci hanno consegnato la bozza ma non ho avuto modo di leggerla ancora, sono documenti che richiedono un approfondimento serio con persone competenti”, ha spiegato Bitetti.

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Le dimissioni di Bitetti, poi il dietrofront

Bitetti aveva presentato le dimissioni lunedì 28 luglio, parlando di “inagibilità politica” e annunciando il passo indietro, in seguito a contestazioni ricevute durante un confronto con associazioni e movimenti sulla transizione ecologica dell’ex Ilva. Poi il dietrofront, proprio per partecipare alla riunione sul futuro dell’Ex Ilva. 

Bitetti: “Più tempo per controproposta, vogliamo chiusura area a caldo”

Bitetti è dunque arrivato a Roma con l’intenzione di “presentare un piano che consente di abbattere drasticamente i livelli di inquinamento nel percorso che ci porterà, che ci deve portare alla decarbonizzazione dell’ex Ilva, e quindi alla eliminazione dell’area a caldo”. Per questo chiede più tempo per valutare nuove proposte. “Dico che è finito il tempo delle scelte calate dall’alto che umiliano Taranto rendendola zona di sacrificio. Di sacrifici ne abbiamo fatti fin troppi e la salute e l’ambiente non possono essere mortificati sull’altare del profitto e dell’interesse nazionale. Per cambiare e conseguire risultati apprezzabili ci vorrà del tempo ma questo lo sapevamo”, aggiunge.

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Cosa prevede il decreto approvato alla Camera

Per quanto riguarda il testo di legge approvato alla Camera, si stanziano 200 milioni di euro per garantire la continuità produttiva e la sicurezza degli stabilimenti dell’ex Ilva, con risorse destinate alla manutenzione, ripristino e adeguamento degli impianti. I fondi potranno essere usati direttamente da Ilva in amministrazione straordinaria o trasferiti ad Acciaierie d’Italia, su richiesta dei commissari. Guardando in particolare allo stabilimento di Taranto, viene anche modificata la disciplina per la realizzazione di impianti per la produzione di preridotto, eliminando i riferimenti al Pnrr ed alla produzione del preridotto attraverso l’idrogeno – ormai non più necessari a seguito del passaggio delle risorse per la realizzazione dell’impianto dal Pnrr al Fondo per lo sviluppo e la coesione – e prevedendo che la società costituita per la gestione dell’impianto possa procedere alla realizzazione ed alla gestione attraverso una partnership con un socio privato scelto tramite una gara a “doppio oggetto”. Agli investimenti superiori a 50 milioni di euro localizzati all’interno delle aree industriali ex Ilva, o all’esterno se funzionali all’attività dello stabilimento, vengono estese le procedure accelerate per i programmi di investimento di interesse strategico nazionale.

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