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Lavoro e sviluppo, l’esecutivo provinciale Cisl: «Priorità su industria, sanità, politiche sociali e territorio»


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La sistemazione dell’area produttiva catanese, la gestione delle risorse idriche e il rafforzamento della sanità territoriale rappresentano alcuni dei dossier prioritari su cui si concentrerà l’azione della Cisl etnea dopo la pausa estiva. Temi inseriti all’interno di tre macro-aree strategiche: industria e sviluppo; salute e politiche sociali; ambiente e territorio.

L’annuncio è stato dato da Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl di Catania, durante l’esecutivo provinciale del sindacato, svoltosi alla presenza del segretario generale della Cisl siciliana, Leonardo La Piana, e con il contributo della segretaria territoriale Lucrezia Quadronchi. Significativi sono stati tutti gli interventi dei segretari delle federazioni di categoria, dei responsabili dei servizi e delle associazioni cisline a cui in premessa sono state illustrate le linee guida dell’attività sindacale dei prossimi mesi.

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«Lo sviluppo locale, la coesione sociale e il benessere delle persone – ha sottolineato Attanasio – rappresentano da sempre priorità strategiche per noi della Cisl. Siamo un sindacato autonomo, indipendente, profondamente radicato nei valori democratici, che pone al centro della propria azione la responsabilità sociale la dignità del lavoro e della persona. In un contesto segnato da profonde trasformazioni globali, la Cisl di Catania promuove i Laboratori Cisl: spazi intercategoriali di confronto, elaborazione e proposta, concepiti per accompagnare i cambiamenti in atto e affrontare i molteplici dossier che coinvolgono lavoratori e cittadini. L’obiettivo è chiaro: rafforzare la centralità del lavoro, difendere la coesione sociale, promuovere la legalità e il bene comune e promuovere la crescita».

Zona industriale di Catania

Particolare attenzione è stata dedicata all’area produttiva . «Il dossier registra una preoccupante fase di stallo – ha dichiarato Attanasio –. A un anno dagli annunci del sindaco Trantino e dell’assessore regionale Tamajo riguardanti lo stanziamento regionale di 50 milioni di euro, non si hanno ancora notizie concrete. Un ritardo che rischia di compromettere ogni possibile pianificazione di interventi strutturali, sia per l’area sotto competenza regionale che per quella comunale. Vedremo venerdì 1 agosto, all’incontro chiesto all’amministrazione comunale, cosa si determinerà: dal risultato dell’incontro trarremo le adeguate conclusioni per intraprendere una vera e propria “vertenza”».

È una condizione inaccettabile per un’area produttiva che rappresenta uno dei principali motori economici del Sud Italia, ma che continua a essere esposta a gravi criticità: assenza di rete fognaria, incendi estivi, allagamenti invernali, mancanza di presìdi sanitari d’urgenza e delle forze dell’ordine. La zona è frequentata quotidianamente su più turni, da oltre 10.000 lavoratori e ospita importanti aziende multinazionali come STMicroelectronics, 3Sun, Pfizer, Leonardo, oltre al Centro meccanografico di Poste Italiane e a un presidio dei Vigili del fuoco che versa in condizioni precarie. Le carenze infrastrutturali compromettono anche l’efficienza dei servizi di emergenza, con difficoltà persino nel riempimento delle autobotti.

«È necessario – ha aggiunto Attanasio – garantire servizi efficienti, infrastrutture moderne e condizioni di lavoro sicure. Il rilancio dell’area industriale non può prescindere da una visione integrata di sviluppo e attrazione di investimenti».

Acqua, ambiente e dissesto idrogeologico

Altro nodo centrale è quello ambientale, con particolare riferimento alla gestione delle risorse idriche e al sistema fognario e di depurazione. «Siamo di fronte alla quarta infrazione comunitaria per la Sicilia per la non conformità dei sistemi di depurazione delle acque reflue urbane, due le stiamo pagando pesantemente. A Catania le conseguenze sono evidenti: inquinamento, danni al turismo e rischi per la salute pubblica».

La Cisl chiede al nuovo gestore idrico chiarimenti sullo stato degli interventi in corso per l’ammodernamento della rete, la depurazione, il contrasto al dissesto idrogeologico e la restituzione dell’acqua depurata all’agricoltura. Chiede di conoscere lo stato di avanzamento progettuale con cui si impegneranno le ingenti risorse messe a disposizione dai vari fondi comunitari, nazionali e regionali.

Inclusione sociale e politiche abitative

Nel mirino anche il dossier PNRR e  il Pon Metro Plus  per la rigenerazione urbana, sociale e le politiche dell’abitare, con particolare attenzione al quartiere San Cristoforo, individuato come area prioritaria nell’ambito del cosiddetto  “decreto Dopo Caivano”. «Dei 20 milioni stanziati – osserva la Cisl – gran parte è destinata a opere infrastrutturali. Ma non si può trascurare l’emergenza educativa e sociale che attraversano questi quartieri. Le risorse devono sostenere anche progetti di rigenerazione sociale, attraverso l’inclusione, la formazione professionalizzante, l’accompagnamento di forme di auto impiego per generare “le botteghe della legalità” utilizzando anche i beni confiscati alla mafia».

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Sanità di prossimità e riforma territoriale

Infine, il dossier sanità, che comprende gli investimenti del PNRR e il progetto di ridefinizione della rete ospedaliera siciliana. «Abbiamo più volte ribadito e a livello provinciale, promuovendo anche uno “spazio di confronto con l’assessore alla Salute e sindaci”  – conclude Attanasio – la necessità che la nuova rete ospedaliera sia integrata con la riforma della medicina territoriale, così come previsto dalla Missione 6 del PNRR e dal DM 77/2022. Partire da ciò che è stato fatto (andrebbe analizzato anche quanto non concretizzato) dal DM 70 è sbagliato. È un approccio complementare, che deve partire dall’ascolto dei territori e dal coinvolgimento delle realtà che rappresentano utenti e fasce fragili. In tal senso, riteniamo fondamentale rilanciare anche il Tavolo della Salute provinciale, come luogo di sintesi, confronto e proposta». 

In conclusione, la Cisl etnea rilancia il proprio ruolo di sindacato propositivo e presente sul territorio, pronto a lavorare con istituzioni, imprese e cittadini per costruire soluzioni concrete e una visione integrata dello sviluppo, la sfida è trasformare le emergenze in opportunità, nel segno della partecipazione responsabile.

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