Digitalizzazione, investimenti in ricerca e sviluppo, più attenzione ai talenti e alla supply chain: sono questi i driver di crescita fondamentali per il futuro del comparto aerospazio e difesa secondo il nuovo report Deloitte “Aerospace & Defense (A&D): sfide e prospettive per il settore in Europa”. Queste le leve da attivare in un momento storico di rapidissima trasformazione geopolitica e tecnologica per affrontare le sfide del settore.
Da un lato, il segmento commerciale ha registrato una crescita della domanda e della capacità, ma anche un aumento generalizzato dei costi e delle restrizioni operative, in particolare a causa della carenza di componenti critici; dall’altro, il segmento difesa ha visto una crescita senza precedenti volta a rafforzare l’autonomia industriale, stimolare l’innovazione tecnologica e potenziare la capacità di risposta al nuovo scenario.
«La spesa per la Difesa nei Paesi dell’Unione Europea è stimata in 326 miliardi di euro nel 2024, pari all’1,9% del Pil, un dato in costante crescita che riflette l’urgenza di rafforzare la sicurezza e l’autonomia strategica dell’Europa», commenta Stefano Alfonso, Deloitte Central Mediterranean Growth Leader. «Se confermato, il target del 5% del Pil rappresenterebbe una svolta strutturale: significherebbe più che raddoppiare in pochi anni gli investimenti in difesa e sicurezza, con impatti profondi sulla filiera industriale, sull’innovazione tecnologica e sulla competitività del settore. Per l’Europa si tratta di una sfida, ma anche di un’opportunità storica per ridefinire il proprio ruolo nello scenario globale e promuovere una base industriale in ambito sicurezza autonoma, solida e interoperabile».
La sfida dei talenti: la corsa high tech fa aumentare la domanda di competenze STEM
Secondo Deloitte, tra i driver fondamentali della trasformazione del settore vi è la gestione dei talenti. Attrazione, formazione e valorizzazione delle risorse umane rappresentano elementi cardine per rafforzare la resilienza e sostenere lo sviluppo tecnologico. Nel 2023 il comparto A&D in Europa ha raggiunto 760 mila occupati, con una crescita annua del +9,1%. Tuttavia, la concorrenza con altri settori high-tech impone alle aziende un rinnovato impegno per colmare lo skill gap.
L’importanza di efficientare la supply chain e dell’approvvigionamento di materiali critici
In parallelo, il tema della supply chain svolge un ruolo chiave. I produttori di aeromobili europei si affidano fino all’80% a fornitori esterni per componenti critici. Il prolungarsi delle tensioni geopolitiche e l’instabilità logistica hanno allungato i tempi medi di consegna oltre i 5 anni e aumentato i costi di spedizione fino a cinque volte rispetto ai livelli pre-pandemici. Il Critical Raw Materials Act rappresenta una risposta concreta per ridurre la dipendenza da Paesi extra-Ue per materiali strategici come grafite e alluminio. Allo stesso tempo, l’adozione di tecnologie digitali e sistemi predittivi consente oggi di rafforzare la tracciabilità, migliorare l’allocazione delle risorse e garantire standard qualitativi elevati lungo l’intera catena del valore.
Cresce la capacità di manutenzione post-vendita grazie ad AI e machine learning
Con un’età media delle flotte in Europa pari a 11,5 anni, il mercato dei servizi MRO (Maintenance, Repair & Overhaul) si conferma in forte espansione. Stimato a 37 miliardi di dollari nel 2024, potrebbe raggiungere i 55 miliardi entro il 2043. In questo scenario, l’Intelligenza Artificiale e il machine learning stanno cambiando le regole del gioco: la manutenzione predittiva è considerata l’area in cui l’IA avrà il maggiore impatto nei prossimi anni secondo il 60% dei CEO del settore a livello globale e per questo viene già applicata da molte compagnie per ridurre i guasti imprevisti e ottimizzare la pianificazione delle risorse, aumentando sensibilmente il risparmio potenziale per gli operatori aerei.
L’ascesa della mobilità aerea avanzata
Non meno strategica è la Mobilità Aerea Avanzata (AAM), con gli eVTOL – velivoli elettrici a decollo e atterraggio verticale – pronti a trasformare il trasporto urbano e regionale. Il 93% degli investitori globali crede nel loro potenziale, mentre l’83% dei cittadini europei si dichiara favorevole a sperimentarli, in particolare per applicazioni sanitarie o d’emergenza. Con l’approvazione del Regolamento europeo 2024/1111 e del regolamento italiano ENAC VCA, l’infrastruttura normativa per lo sviluppo dei vertiporti è in piena fase di implementazione. Con queste premesse, il 2025 potrebbe essere l’anno del consolidamento a livello normativo e tecnologico, mentre il 2026 quello delle prime vere operazioni commerciali.
Gli investimenti in R&S per colmare il gap di innovazione con gli Usa
Seppur cresciuti fino a 11 miliardi di euro nel 2023, gli investimenti in ricerca e sviluppo restano lontani dai 129 miliardi Usa. Tuttavia, le nuove risorse disponibili e il rafforzamento del Fondo Europeo per la Difesa (EDF) – con 1,5 miliardi stanziati per il 2025 – potrebbero permettere di colmare il divario e favorire l’autonomia tecnologica del continente.
«In un contesto caratterizzato da pressioni crescenti su forniture e operatività, la resilienza della supply chain e l’efficientamento e tempestività nelle operations diventano elementi chiave per la competitività del settore», aggiunge Francesco Rossi, Deloitte Central Mediterranean Aerospace & Defense Leader. «Investire in tecnologie AI non è più un’opzione, ma una priorità per sfruttare al meglio la capacità produttiva disponibile. Allo stesso tempo, l’espansione del mercato MRO, spinta anche dall’invecchiamento delle flotte, rappresenta un’opportunità strategica per valorizzare l’innovazione e migliorare la sostenibilità economica del comparto. La combinazione tra tracciabilità digitale, intelligenza artificiale e nuove competenze tecniche sarà decisiva per affrontare le sfide industriali dei prossimi anni con maggiore solidità e visione».
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