Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

STMicroelectronics, ecco il futuro del sito di Agrate Brianza (che non piace a sindacati, Regione e Governo)


Investi nel futuro

scopri le aste immobiliari

 

Il sito della STMicroelectronics di Agrate Brianza non chiuderà (così come quello di Catania), ma la multinazionale ribadisce il piano industriale che conferma in Brianza oltre 1.000 esuberi (1.500 secondo i dati forniti dai sindacati).

Questo, in sintesi, quanto emerso ieri pomeriggio, lunedì 28 luglio, durante l’incontro che si è svolto a Roma alla presenza dei ministri Giancarlo Giorgetti (Economia), Adolfo Urso (Imprese), dell’assessore regionale Guido Guidesi (Sviluppo Economico) e dei sindacati. È stato proprio l’assessore Guidesi ad avere parole molto dure nei confronti della multinazionale, ribadendo la necessità si salvaguardare tutti i posti di lavoro.

Esuberi confermati: chi dovrà lasciare l’azienda 

Ma la risposta che arriva dai vertici del sito di via Olivetti ad Agrate Brianza sono tutt’altro che confortanti. “L’azienda conferma il proprio forte impegno a un dialogo costruttivo con le parti sociali e ribadisce la scelta di gestire la fase di transizione tramite l’utilizzo di strumenti conservativi, ossia quelli che evitino possibili azioni unilaterali – si legge nella nota ufficiale diffusa da STMicroelectronics -. Questi includono pensionamenti e prepensionamenti, dimissioni volontarie e iniziative di formazione e riconversione professionale”. Una strategia già portata avanti coi sindacati francesi per la riorganizzazione dei siti d’Oltralpe. 

Agrate resta un’eccellenza ma gli esuberi rimangono 

Proposte che già ieri la Cgil, contattata dalla redazione di MonzaToday, aveva fortemente criticato e rigettato al mittente. Nessun passo in avanti: la multinazionale ha ribadito il piano di riorganizzazione globale che vede, nel triennio, 2.800 esuberi in totale negli stabilimenti di tutto il mondo e una riorganizzazione anche del sito di Agrate Brianza che, ribadisce, essere fiore all’occhiello a livello internazionale. Ma malgrado l’eccellenza, anche lo stabilimento brianzolo verrà sottoposto a una importante revisione.

“Agrate Brianza e Catania sono e rimangono trai i più importanti centri di progettazione e produzione di ST nel mondo – si legge ancora nella nota ufficiale -. Come illustrato nel piano presentato, avranno importanti sviluppi e trasformazioni per garantire la loro competitività nel futuro in un sempre più complesso mercato globale dei semi conduttori”.

Opportunità unica

partecipa alle aste immobiliari.

 

Come cambierà il sito brianzolo 

Il piano di rilancio per il sito brianzolo prevede, inoltre, di accelerare la crescita della capacità a 300mm, con un anticipo di 6 trimestri (Q2 2026) della capacità di 4000 wafer out per settimana; di aumentare significativamente la capacità installata a Q4 2027 oltre i 4000 wafer out per settimana all’interno del capitale approvato dal Consiglio di Sorveglianza di STMicroelectronics e nel rispetto dell’equilibrio tra Italia e Francia. “Questo consentirà una crescita di circa il 30% entro fine 2027 rispetto alla capacità attuale dell’insieme delle linee produttive di Agrate”, fanno sapere dall’azienda. Un piano che vedrà anche il coinvolgimento dei lavoratori che, come già successo per i colleghi francesi, saranno coinvolti in percorsi di “riconversione” professionale.

“Dobbiamo garantire il futuro all’azienda”

“Nel proseguire con il programma annunciato, ribadiamo il nostro pieno impegno a gestire questo percorso in modo responsabile e trasparente – commenta Fabio Gualandris, President, Quality, Manufacturing, & Technology di STMicroelectronics -. Come discusso con le parti coinvolte, ribadiamo la scelta di gestire la fase di transizione tramite l’utilizzo di strumenti conservativi. Tutti gli investimenti precedentemente annunciati sono confermati, e sia Agrate che Catania continueranno a svolgere un ruolo centrale nella strategia globale di ST in materia di ricerca, sviluppo e produzione. In un momento in cui l’industria dei semiconduttori sta attraversando una fase di trasformazione senza precedenti, il nostro programma è concepito per garantire che l’azienda disponga delle capacità produttive e delle competenze necessarie per sostenere la nostra crescita e il nostro successo continuo”.

Fiom: “No agli strumenti conservativi”

Un piano che, naturalmente, i sindacati rigettano dicendo agli esuberi, alle riconversioni e a possibili interventi di cassa integrazione viste come l’anticamera dei licenziamenti. “Per la Fiom non è accettabile che si continui a parlare di esuberi mentre si usano risorse pubbliche per processi che di fatto scaricano il costo della riorganizzazione sui lavoratori – commenta il segretario Pietro Occhiuto -. L’uso di strumenti ‘conservativi’, che rischiano di essere in realtà leve per incentivare uscite e licenziamenti mascherati, è una strada che respingiamo con forza. Bene l’apertura da parte del Governo a un tavolo permanente, ottenuta grazie alla mobilitazione sindacale. Ma ora servono risposte vere. Come Fiom continuiamo a chiedere:il ritiro formale e sostanziale di ogni esubero; l’avvio di una vera discussione sul piano industriale con una visione al 2032; il blocco immediato delle esternalizzazioni e del trasferimento delle tecnologie fuori dall’Italia. Agrate deve avere una prospettiva produttiva forte, tecnologicamente avanzata, e non può essere ridotta a semplice sito di passaggio verso altre aree geografiche. Ora il Governo, azionista di riferimento, deve agire e pretendere da STMicroelectronics risposte concrete”.

Cisl: “Per Agrate lo stesso trattamento avuto per Catania”

Sulla stessa linea anche la Cisl. “Come sindacato abbiamo ribadito che il piano così com’è non è soddisfacente; occorre prevederne uno che superi il 2027 con investimenti importanti sul sito di Agrate come quelli effettuati per Catania. Per farlo, riteniamo sia necessario anche un impegno da parte del Governo a investire risorse pubbliche per riportare lo stabilimento lombardo a essere competitivo e leader della produzione dei semiconduttori. Il governo ha dichiarato di mantenere su questa importante vertenza un tavolo permanente al MIMIT ”.

Usb: “Che intervenga il governo azionista”

L’Usb ribadisce che ci deve essere un cambiamento di rotta. “Se per Catania è prevista una visione industriale fino al 2037, al momento il piano industriale STM si ferma al 2027 , perciò la richiesta sindacale è che STM per Agrate fornisca un piano industriale con investimenti privati e pubblici che traguardino il 2032 – si legge nella nota ufficiale -. STM in Italia ha oltre 12 mila dipendenti, ha il MEF come azionista, è una delle poche grandi aziende rimaste, è inserita in un settore chiave quello dei semiconduttori che si intreccia con lo sviluppo industriale, dei beni di consumo e infrastrutturale”.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

La tua casa è in procedura esecutiva?

sospendi la procedura con la legge sul sovraindebitamento

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Contabilità

Buste paga