di Mariarita Cupersito –
A seguito della terribile alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna nel 2023, la Regione ha dovuto fare i conti con le gravi perdite: 17 vittime e 8,5 miliardi di danni certificati all’Unione Europea a causa delle forti precipitazioni con conseguenti frane e allagamenti avvenuti nel mese di maggio di due anni fa. Decine di migliaia di sfollati, danni al settore agricolo, ai privati, alle imprese e alle infrastrutture, come riportato anche sul portale web della Regione.
Nelle conclusioni della Commissione tecnica nominata dalla Regione al fine di analizzare ciò che è accaduto, si legge che si è trattato di “un evento senza precedenti nella storia osservata” da quando, nel 1921, ha avuto inizio la raccolta di dati idrologici. “Uno spartiacque tra passato e futuro nel settore della difesa idraulica e idrogeologica del territorio”.
Sul portale web della Regione si legge ancora che “si è cominciato a lavorare, da subito: sul fronte dei beni pubblici migliaia gli interventi (completati, in corso o programmati) per mettere in sicurezza fiumi, strade e centri abitati. Con l’impegno a ricostruire non più come prima, ma secondo criteri che tengano conto del mutato contesto climatico e ambientale, in un confronto serrato con gli esperti, rappresentanti delle istituzioni e del mondo produttivo”.
Nelle settimane successive al drammatico evento, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva visitato i territori alluvionati, incontrando i sindaci delle zone interessate.
“Tutta l’Italia vi è vicina e non sarete soli nella ricostruzione, che deve essere veloce”, aveva dichiarato il presidente nel corso della sua visita a Forlì.
Anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen aveva visitato le zone alluvionate dell’Emilia-Romagna in compagnia della presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni, e nel mese di gennaio 2024 entrambe hanno fatto ritorno a Forlì per ribadire il sostegno dell’Ue ai territori colpiti e per avere un confronto in merito allo stanziamento di ulteriori aiuti economici da parte dell’Ue per la messa in sicurezza e la ricostruzione del territorio.
“È molto toccante essere di nuovo qui in Emilia-Romagna dopo le devastazioni dell’alluvione”, aveva dichiarato la presidente della Commissione Ue. “Quel che mi ricordo di più è questa enorme massa di fango e l’enorme solidarietà di uomini e donne che si aiutavano l’un con l’altro. Vi ho detto che dovevate rimanere forti e che l’Europa sarebbe stata al vostro fianco. Adesso voglio dirvi che continueremo a stare al vostro fianco per tutto il tempo necessario alla vostra ripresa. Tin bota, l’Europa rimane con voi”.
Dichiarazioni a cui ha fatto seguito la decisione del Consiglio dell’Unione Europea di mobilitare il Fondo di solidarietà dell’Ue per fornire assistenza alle nazioni colpite da calamità naturali durante il 2023: non solo l’Italia, dunque, ma anche Slovenia, Austria, Grecia e Francia. I fondi, provenienti dalle risorse del bilancio dell’Unione Europea per il 2024, avevano un importo complessivo di 1.028,54 milioni di euro in stanziamenti di impegno e di pagamento, tra cui 446,64 milioni di euro destinati a fornire assistenza all’Italia a seguito delle inondazioni dovute alle intense piogge; 378,83 milioni di euro in particolare è stata la cifra destinata all’Emilia-Romagna, il cui importo di anticipo è pari a 94,71 milioni di euro.
A seguito dell’approvazione della mobilitazione dei fondi Ue da parte dell’Eurocamera lo scorso 8 ottobre 2024 con 632 voti a favore, 7 contrari e 3 astenuti, l’Unione Europea ha trasferito denaro dalla riserva per gli aiuti di solidarietà e di emergenza del suo bilancio 2024 alla linea di bilancio operativa del Fondo di solidarietà dell’UE, da cui è stato poi erogato ai Paesi che hanno fatto richiesta di assistenza finanziaria a tale fondo dopo essere stati colpiti da calamità naturali.
Nel testo approvato, i deputati hanno espresso la loro “più profonda solidarietà a tutte le vittime, alle loro famiglie e a tutti le persone colpite dalla distruzione delle inondazioni in Italia, Slovenia, Austria, Grecia e Francia, nonché alle autorità nazionali, regionali e locali coinvolte negli sforzi di soccorso”. Nel testo viene inoltre evidenziato il “numero crescente di catastrofi naturali gravi e distruttive in Europa” e la necessità di ampliare “il bilancio del FSUE o il suo equivalente”.
Il Fondo di solidarietà previsto dall’Unione europea è pensato proprio per assicurare assistenza finanziaria agli Stati membri o che stiano conducendo negoziati di adesione all’Ue colpiti da catastrofi e rappresenta una concreta espressione della solidarietà dell’Ue; dalla sua istituzione nel 2002, il FSUE ha mobilitato più di 8,6 miliardi di euro dopo 130 catastrofi (110 catastrofi e 20 emergenze sanitarie) in 24 Stati membri (oltre al Regno Unito) e in quattro paesi in via di adesione (Albania, Montenegro, Serbia e Turchia).
Il FSUE viene mobilitato su richiesta dei paesi ammissibili e a seguito di valutazione sulla loro ammissibilità. Le operazioni di emergenza e di recupero possono essere finanziate retroattivamente fin dal primo giorno della catastrofe.
Nel mese di dicembre 2024, La Commissione europea ha versato all’Emilia-Romagna 284,1 milioni di euro, che si aggiungono ai 94,7 milioni di euro già erogati come anticipo nel novembre 2023.
“Le catastrofi legate al clima stanno perturbando sempre di più l’economia e la vita dei cittadini, delle regioni e delle città dell’Europa”, ha dichiarato in una nota il vicepresidente esecutivo per la Coesione e le Riforme, Raffaele Fitto. “La ricostruzione costituisce una sfida enorme per le nostre comunità come pure per i bilanci nazionali e regionali. Il Fondo di solidarietà dell’Ue offre una dimostrazione concreta della solidarietà europea verso i cittadini e le regioni, aiutandoli negli sforzi per la ripresa e la ricostruzione”.
L’Ue ha inoltre attivato un’ulteriore misura d’urgenza su proposta della Commissione, vale a dire 120 milioni di euro dalla riserva agricola della Pac a sostegno degli agricoltori di Italia, Bulgaria, Germania, Estonia e Romania colpiti dagli effetti di catastrofi naturali, dei quali circa 37,4 milioni destinati all’Italia.
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