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Stati Generali della Cultura, evento conclusivo il 4 Settembre


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FIRENZE — In commissione
cultura del Consiglio regionale si avvia la conclusione del percorso
degli Stati Generali della Cultura. “Fai contare la cultura – Toscana
2030”, partito nel luglio 2022; un progetto partecipativo
promosso dalla commissione insieme a Giunta e Consiglio regionale
, che
ha coinvolto in modo capillare operatori, enti locali, istituzioni, le
tante realtà associative dei territori
. Da questo percorso nasce la
risoluzione approvata oggi in Commissione, insieme
all’avvio del processo di riforma della legge regionale 21/2010, il
Testo Unico della Cultura che arriverà in Consiglio. Il grande momento
di restituzione sarà l’evento pubblico del 4 settembre, che aprirà una
discussione condivisa sul progetto di riforma
e sulle nuove politiche culturali della Toscana.

“Gli Stati Generali
della Cultura ci hanno consegnato una mappa aggiornata dei bisogni e
delle risorse del sistema culturale regionale. Attraverso l’atto
approvato oggi in commissione portiamo avanti una proposta
di riforma organica
delle politiche del comparto, che guarda al futuro e
rilancia il ruolo della cultura
come asse portante dello sviluppo
sostenibile, del benessere delle comunità e dell’identità della Toscana
attraverso la riforma della legge 21 e altri
provvedimenti di settore”. È quanto dichiara Cristina Giachi,
consigliera regionale Pd e presidente della commissione istruzione,
formazione, beni e attività culturali a margine dell’approvazione
all’unanimità in commissione della risoluzione “Facciamo
contare la cultura. Politiche per una Toscana contemporanea creativa”.

La stabilizzazione
delle risorse per i bandi, un criterio di triennalità per le fonti di
finanziamento, nuove figure professionali per le imprese d’ambito,
formazione strategica e molte altre linee di azione
specifiche: dal welfare culturale allo spettacolo dal vivo; da una
Music Commission regionale, alla promozione esplicita della cultura e
dell’arte contemporanea e dei suoi multiformi linguaggi. Sono tutte
proposte contenute nella risoluzione che ha ottenuto
il via libera della commissione consiliare.

“L’atto varato dalla
commissione mette al centro una proposta di revisione della legge
regionale n. 21/2010, il Testo Unico della cultura. La nuova
impostazione contenuta nell’atto di indirizzo rivolto alla
Giunta – continua Giachi – punta a una semplificazione normativa
e all’introduzione di definizioni più ampie e inclusive
, capaci di
accogliere la complessità e la multidisciplinarità del sistema culturale
contemporaneo. La cultura viene pienamente riconosciuta
anche come presidio di cittadinanza attiva, come leva di coesione
sociale. Da qui la centralità attribuita al welfare culturale: un
modello che connette la produzione e fruizione culturale con la qualità
della vita, la salute mentale, la cura e l’inclusione.
A tale progetto di riforma si sono affiancate, come frutti degli Stati
Generali, una revisione della legge sull’Art Bonus, già approvata, una
Pdl al Parlamento sulla lettura libera a scuola, e una proposta che sarà
discussa nel prossimo Consiglio sulla promozione
delle attività teatrali nelle scuole
”.

Sul piano operativo,
il progetto di riforma prefigura auspicabilmente la triennalità dei
finanziamenti culturali e la stabilizzazione delle risorse, per
garantire certezza e continuità alle progettualità degli
operatori; al contempo propone di aggiornare il repertorio regionale
delle figure professionali culturali e di attivare percorsi di
formazione strategica, con attenzione particolare al settore
dell’impresa culturale.

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Tra i punti centrali
si evidenziano il riconoscimento della cultura contemporanea come
ambito da promuovere attivamente nelle sue varie forme: fotografia,
linguaggi digitali, architettura moderna e archivi
d’artista
; accolte a pieno titolo tra le politiche culturali regionali
strategiche e in grado di rappresentare al meglio il patrimonio
materiale e immateriale del Novecento toscano.

Rilevante anche la
parte dedicata alla riorganizzazione dello spettacolo dal vivo, che
viene ripensato attraverso un sistema di accreditamento triennale e con
una più chiara distinzione tra soggetti (fondazioni,
teatri e festival statali, soggetti regionali) e il potenziamento degli
strumenti di valutazione.

E ancora: la volontà
di creare una Music Commission regionale sull’esempio della Film
Commission, per sostenere lo sviluppo e la promozione della filiera
musicale toscana. Analogamente, viene proposto il riconoscimento
dei live club come presidi culturali a tutti gli effetti.

Ampio spazio è
inoltre dedicato anche all’editoria locale, considerata una componente
essenziale del pluralismo culturale e della memoria dei territori.

Tra gli interventi
finanziari auspicati figurano: la promozione dell’accesso al credito
agevolato, l’ampliamento della platea dei soggetti beneficiari del fondo
di anticipazione previsto dalla legge regionale,
ulteriori forme di credito bancario per chi riceve contributi
regionali, la promozione di incontri sull’Art Bonus regionale per
incentivarne e facilitarne l’utilizzo.

Sono state infine
ideate, in sinergia con Fondazione Sistema Toscana, l’istituzione di uno
sportello di consulenza permanente
su bandi, concorsi e procedure di
accesso a risorse regionali ed europee
e di un
tavolo di confronto
con la Consulta delle fondazioni bancarie.

“Con questa prospettiva – conclude
Giachi – la Toscana si candida a essere laboratorio nazionale di
innovazione
, restituendo centralità e visione strategica a un settore
decisivo per lo sviluppo della società e della democrazia”.





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