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576 milioni per giovani under 35! Nuovi bonus in arrivo


Disponibili 576 milioni di euro per giovani under 35 che puntano sul lavoro autonomo o la libera professione. Il “bonus” sarà distribuito tramite click day.

Una notizia di grande rilievo per migliaia di giovani che sognano di avviare un’attività in proprio o di intraprendere la libera professione. Sono disponibili ben 576 milioni di euro in fondi del decreto Coesione, destinati a sostenere l’autoimprenditorialità giovanile. Le risorse saranno distribuite attraverso un click day, la cui data di partenza non è ancora stata fissata, ma le due misure chiave – “Autoimpiego” per il Centro-Nord e “Resto al Sud 2.0” – hanno ormai assunto una forma definita e promettono di essere il primo corposo finanziamento riservato esclusivamente al lavoro autonomo.

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Il via libera al decreto attuativo: fondi, requisiti e spese finanziabili

Nei giorni scorsi, i Ministri del Lavoro, Marina Calderone, e dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, hanno firmato il decreto attuativo del DL Coesione (articoli 17 e seguenti del DL 60/2024). Questo decreto, che attende ora la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (prevista a breve), contiene la ripartizione dettagliata degli 800 milioni di euro complessivi (inclusi i contributi per la gestione e i servizi collaterali), i requisiti che i beneficiari devono possedere, le spese finanziabili e quelle espressamente escluse.

Gli ultimi dettagli operativi, tra cui la data esatta in cui sarà possibile inviare le domande e i relativi moduli, sono rinviati a un provvedimento del direttore generale del Ministero del Lavoro. Questo atto dovrà essere varato entro 90 giorni dall’entrata in vigore del decreto attuativo. È dunque un periodo strategico per i futuri imprenditori per familiarizzare con questi incentivi e pianificare al meglio la propria candidatura.

Autoimpiego e Resto al Sud 2.0: due misure “gemelle” per l’auto imprenditorialità

Le due misure, “Autoimpiego” e “Resto al Sud 2.0“, rappresentano un formale riconoscimento del ruolo e dell’importanza dell’autoimprenditorialità nel tessuto economico italiano. Entrambe mirano a finanziare l’avvio di tutte le attività di lavoro autonomo: sia quelle libero professionali (incluse le società tra professionisti) sia quelle non ordinistiche. I fondi possono sostenere sia l’attività individuale (con la semplice apertura della Partita IVA) sia la creazione di imprese in forma individuale o societaria.

Pur essendo misure “gemelle” – con scopi, destinatari, spese ammesse ed escluse identici – si differenziano per l’ambito territoriale e la dotazione finanziaria:

  • Autoimpiego per il Centro-Nord: è destinato a progetti con sede operativa in Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Umbria e Marche. Ha una dotazione netta di 219,6 milioni di euro (tolte le spese organizzative e di tutoring);
  • Resto al Sud 2.0: guarda a progetti nelle regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Per colmare il gap storico del Meridione, questa misura ha una dotazione maggiorata netta di 356,4 milioni di euro.

Entrambe le iniziative saranno gestite da Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, che riceverà e valuterà le domande.

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Nuove opportunità per i giovani imprenditori: 576 milioni per avviare attività al Centro-Nord e al Sud

Destinatari e requisiti: giovani talenti con limiti di reddito

Le risorse sono accessibili a giovani di età compresa tra 18 e 35 anni non compiuti, che rientrino alternativamente nelle seguenti categorie:

  • disoccupati: con soglie di reddito annuo intorno ai 35mila euro (calcolate sulla base di un’imposta IRPEF di 1.955 euro);
  • inoccupati: con redditi fino a 8mila euro da lavoro subordinato o 4.800 euro da lavoro autonomo;
  • Iinattivi o disoccupati del programma GOL (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori).

Confprofessioni ha salutato le due misure come un’iniziativa importante per rispondere alla “crisi vocazionale” che ha visto calare del 5% il totale dei professionisti dal 2019 al 2023. Secondo il presidente Marco Natali, il decreto darà “una spinta concreta alla crescita delle libere professioni e consentirà ai giovani di valorizzare le competenze acquisite negli studi e nel lavoro”. L’associazione ha stimato circa 22 professionipotenzialmente interessate ai fondi, con particolare attenzione ai praticanti che potranno ricevere un aiuto concreto per avviare il proprio studio.

Il meccanismo degli incentivi: voucher, bonus e piani di investimento

Gli incentivi operano principalmente attraverso voucher a fondo perduto per le spese di avvio dell’attività:

  • fino a 30mila euro per le domande relative al Centro-Nord (Autoimpiego);
  • fino a 40mila euro per i progetti al Sud (Resto al Sud 2.0).

A questi si può aggiungere un bonus da 10mila euro aggiuntivo per entrambi i regimi, destinato all’acquisto di beni e servizi innovativi, digitali e sostenibili (i dettagli su quali beni e servizi saranno ammessi verranno definiti dal provvedimento attuativo).

Guardando in particolare alle libere professioni, tra le spese utili ammesse a finanziamento rientrano:

  • arredi per lo studio e macchinari;
  • licenze software e programmi informatici;
  • consulenze per lo sviluppo di siti web o campagne social;
  • consulenze per lo sviluppo di prodotti e servizi ad alto contenuto tecnologico, e visual o digital brand.

Restano invece escluse le spese per l’immobile (né l’acquisto, né la locazione), per il personale e per le consulenze legali e fiscali. Se i progetti da avviare sono più ambiziosi e articolati, è possibile puntare a ottenere, costruendo un solido business plan, i fondi riservati ai piani di investimento, che coprono una percentuale dal 65% al 75% dei costi fino a 200mila euro. In questo caso, diversamente dai voucher, è ammessa anche la ristrutturazione degli immobili.

Formazione e tutoring: un supporto a 360 gradi per le nuove attività

Un ruolo importante per la riuscita delle iniziative è assegnato alla formazione. Questa sarà coordinata dall’Ente Nazionale per il Microcredito e, sebbene non obbligatoria per la presentazione delle domande, sarà considerata premiale.

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Dopo l’attribuzione dei fondi, è previsto un servizio di tutoring obbligatorio:

  • Invitalia seguirà le nuove attività per gli adempimenti amministrativi in fase di avvio e rendicontazione, con un valore di 4mila euro;
  • l’Ente Nazionale per il Microcredito si occuperà dell’assistenza nella fase di penetrazione del mercato e di risoluzione delle criticità imprenditoriali emergenti nello start-up, con un valore di mille euro.

Prossimi passi: attesa per il click day e i moduli di domanda

Le domande saranno accolte a sportello, ovvero in base alla data di presentazione, privilegiando quindi la tempestività. La data di avvio e chiusura delle domande, insieme alle indicazioni di dettaglio (inclusi gli elementi premianti) e ai fac simile dei moduli di domanda da trasmettere in via telematica, sarà stabilita da un successivo provvedimento del direttore generale del Ministero del Lavoro, atteso entro i prossimi 90 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto attuativo. È fondamentale, quindi, che i giovani interessati restino aggiornati per cogliere al volo questa importante opportunità.



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