Aste immobiliari

l’occasione giusta per il tuo investimento.

 

Cagliari, saldi horror anche per colpa dei negozianti: crollo affari


Saldi estivi 2025 a Cagliari, il piatto piange ed è quasi poverissimo. L’analisi preliminare dei dati relativi all’andamento delle vendite durante i primi 10 giorni dei saldi estivi 2025, svolta da Confesercenti Cagliari, evidenzia una situazione di difficoltà persistente, coerente con le tendenze degli ultimi anni, caratterizzate da un rallentamento dei consumi delle famiglie. Questo primo bilancio, sebbene provvisorio, fornisce spunti significativi per comprendere l’andamento del settore.

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

Su un campione di 208 operatori, suddivisi tra settore abbigliamento (150 unità) e calzature (58 unità), si riscontra che circa il 36% si dichiara nettamente insoddisfatto dell’andamento delle vendite, mentre il 44,23% valuta la situazione come mediocre. Solo il 19,7% degli intervistati segnala un andamento positivo.

Saldi da “fame” a Cagliari

Per quanto riguarda il confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente, il 41,35% delle imprese ha registrato un volume di vendite inferiore rispetto al 2024. Un modesto 14,42% ha invece evidenziato un incremento, che nella maggior parte dei casi (circa il 75%) si attesta sotto il 10%, indicando una crescita limitata.

Analizzando la distribuzione delle contrazioni di vendita tra le aziende che hanno riportato un calo, si osserva che il 31,58% ha subito una contrazione compresa tra 0 e 10%, mentre il 44,32% ha registrato una diminuzione tra 10 e 25%. Solo il restante 12,5% ha evidenziato una contrazione superiore al 25%.

Per quanto concerne il valore medio dello scontrino, si nota che nel 57,69% dei casi si attesta sotto i 70 euro, mentre il 30,3% si colloca tra 70 e 100 euro. Solo l’8,65% delle imprese registra uno scontrino medio tra 100 e 150 euro, e un residuo 3,37% supera i 150 euro.

Dal punto di vista disaggregato per tipologia merceologica, non si riscontrano differenze sostanziali tra abbigliamento, intimo, calzature e pelletteria. Tuttavia, si evidenzia una leggera situazione di miglioramento nel settore calzature rispetto a quello dell’abbigliamento.

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

A livello territoriale, la distribuzione dei dati mostra una certa omogeneità, anche se la provincia di Cagliari si distingue per una situazione più critica: il 42% delle imprese locali considera le vendite andate male, rispetto a circa il 30% delle altre province, indicando una situazione più sfavorevole in questa area.

Questo è il sunto dell’indagine promossa dalla Fismo-Confersercenti sull’andamento in Sardegna delle vendite di fine stagione estive  nei primi 10 giorni.

“È evidente”, dichiara Gian Battista Piana, direttore della Confesercenti ,“che ormai  sono più che maturi i tempi per avviare una concreta riflessione sulle attuali normative che regolano, ormai solo sulla carta, le vendite straordinarie, e l’imminente revisione annunciata dall’assessore competente della Legge regionale 5 ne sarà l’occasione”.

“È altrettanto chiaro, infatti, che l’assenza di controlli e interventi concreti continuerà a recare danni alla stragrande maggioranza dei commercianti onesti che scrupolosamente si attengono alle regole”, conclude Piana.

“Dove non c’è bottega, non c’è vita. Una terra senza botteghe è come un villaggio senza voce: nessuno che racconti, nessuno che ascolti.” (ispirato a Grazia Deledda) chiosa Roberto Bolognese, presidente Confesercenti. “I saldi estivi del 2025 si aprono sotto un cielo cupo per i piccoli negozi di Cagliari e della Sardegna. I dati riscontrati sono un sintomo diretto di un sistema che sta collassando, e sono una delle cause più gravi delle chiusure che ogni giorno svuotano le nostre vie”.

“Perché questo è il punto cruciale: nei saldi si concentra una parte fondamentale della sostenibilità economica di un negozio. Quando i saldi vanno male, interi bilanci saltano. Quando i saldi non funzionano, decine di botteghe chiudono”.

E i motivi di questo tracollo sono chiari:

  • saldi anticipati,
  • promozioni aggressive e continue ben prima della data ufficiale di avvio dei saldi
    svendite mascherate da strategie di marketing.

Il risultato? Almeno un quarto degli acquisti si è spostato lontano dai negozi tradizionali. Una fetta enorme di consumi che finisce nelle mani delle grandi catene e delle piattaforme online, che godono di vantaggi economici, fiscali e di visibilità a cui i piccoli negozi non possono nemmeno avvicinarsi.

Prestito personale

Delibera veloce

 

“La legge attuale sui saldi, permissiva e squilibrata, favorisce la grande distribuzione organizzata, creando una concorrenza spietata e sleale che stritola il piccolo commerciante. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: cinque negozi di vicinato dei vari settori chiudono ogni giorno in Sardegna. In un anno, oltre 1400 attività spazzate via”.

“Ma non è solo un problema economico” continua Bolognese: “è una crisi culturale, sociale, identitaria.
“Il negozio sotto casa è molto più di un punto vendita: è luogo di relazione, presidio di umanità, segno di vita in paesi e quartieri che rischiano l’abbandono. Il paese dove non si sente il rumore della serranda che si alza la mattina, è un paese che ha smesso di sognare. Per questo chiediamo, con urgenza e determinazione:

– Alla Regione Sardegna, di introdurre misure strutturali di sostegno e politiche attive per il commercio di prossimità e di modificare una legge sui saldi profondamente iniqua, che oggi penalizza chi è radicato nel territorio a favore di chi opera da fuori, senza restituzione al tessuto locale;

-Ai sindaci e agli amministratori locali, di considerare i negozi non come attività qualsiasi, ma come beni comuni da difendere e valorizzare;

– Ai cittadini, di riscoprire l’importanza del gesto quotidiano dell’acquisto locale, perché ogni euro speso sotto casa è un investimento nella propria comunità”.



“Servono subito:

• Incentivi fiscali per i piccoli esercizi commerciali;

• Normative regionali di tutela e valorizzazione del commercio nei borghi e nei quartieri storici;
• Contributi a fondo perduto per chi decide di non chiudere, ma resistere;
• Una moratoria immediata sulle promozioni selvagge prima dei saldi, per garantire pari condizioni a tutti.

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

Salvare un negozio non è solo salvare un’impresa. È difendere una rete di relazioni, una cultura della prossimità, una Sardegna viva e resistente”.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Assistenza e consulenza

per acquisto in asta

 

Vuoi bloccare la procedura esecutiva?

richiedi il saldo e stralcio