Dopo la condivisione con il tessuto imprenditoriale il 16 maggio 2025 e l’approvazione da parte della Giunta della Regione autonoma Valle d’Aosta lunedì 14 luglio, il Piano di sviluppo industriale (predisposto in collaborazione con FinAosta e The european house Ambrosetti) è stato presentato ai giornalisti venerdì 19 luglio.
La fase iniziale di predisposizione del Piano (un Piano strategico e un Piano di indirizzo) è iniziata il 12 novembre 2024 e ha previsto un’approfondita analisi macroeconomica del territorio e dei suoi peer competitor. Sono state analizzate 731 imprese valdostane, per un totale di circa 6mila occupati e un valore di export pari a 804,6 milioni di euro. Il documento si articola in dieci proposte operative e quattro ambiti di intervento e un riferimento alla governance. Sono state inoltre esaminate le dinamiche evolutive della manifattura a partire dal 2013, con comparazioni rispetto ai territori confinanti.
L’analisi ha evidenziato diversi punti di forza specifici: il tasso di occupazione è pari al 72,1% (con elevati tassi di occupazione femminile e giovanile), vi è una buona propensione all’innovazione (numerose startup innovative con un significativo tasso di sopravvivenza a tre anni), una forte vocazione alla sostenibilità (grazie alla produzione da fonte idroelettrica) e un’elevata sensibilità per la formazione dei dipendenti.
Sono stati analizzati anche il Pil pro capite (43.800 € procapite), l’incidenza dell’export sul Pil e sono state effettuate proiezioni sul tasso di crescita nel breve e nel medio periodo. Le criticità emerse riguardano soprattutto la competitività economico industriale, la propensione alll’innovazione e la sostenibilità ambientale, ambiti nei quali è necessario intervenire. Si registrano, invece, performance positive per quanto riguarda l’occupazione femminile e giovanile. La popolazione con laurea o titolo terziario, nella fascia 25-39 anni, risulta consistente. Il valore aggiunto manifattutiero è in crescita. Si segnala inoltre una crescente espansione della ricerca e dell’infrastrutturazione digitale, fondamentale per un’economia che deve sempre più guardare all’Internet of Things.
Il Piano tiene conto di cinque megatrend globali che condizionano l’economia: instabilità geopolitica, evoluzione demografica, accelerazione della transizione digitale, transizione sostenibile, nuove catene globali del valore. Queste ultime comportano il cambiamento delle filiere di approvvigionamento e di sbocco commerciale. In tale contesto, la partita dei dazi internazionali incide direttamente sul principale esportatore della Valle d’Aosta, la Cogne Acciai Speciali.
Una grave criticità riguarda il tasso di natalità: secondo le proiezioni, la popolazione valdostana potrebbe scendere a 94mila abitanti entro il 2080, con tutte le conseguenze.
A livello europeo, l’Unione è in forte ritardo negli investimenti per l’intelligenza artificiale: contribuisce per appena il 7% rispetto all’80% complessivo di Stati Uniti e Cina. In Italia, il 36% delle imprese italiane ha già implementato soluzioni di AI.
Proposte di indirizzo
Il Piano prevede azioni di potenziamento settoriale verticale, incentivi all’innovazione e alla ricerca, oltre al rafforzamento del capitale umano grazie a programmi di attraction e retention.
Tra le principali direttrici strategiche vi è la creazione di una filiera energetica sostenibile, promuovendo anche un’economia circolare. L’obiettivo è favorire il posizionamento del futuro distretto dell’energia rinnovabile, come centro di eccellenza per lo sviluppo di una filiera energetica sostenibile in Valle d’Aosta e favorire sinergie tra società operanti nel settore e altre imprese valdostane e/o extraterritoriali.
Nel settore del legno, si intende valorizzare e promuover ei prodotti in legno della Valle d’Aosta, rafforzandone l’identità territoriale e la competitività sui mercati domestici e internazioali. S’intende promuovere la creazione di un marchio unico per garantire qualità e autenticità, affiancato da azioni di comunicazione per migliorare il posizionamento competitivo sui mercati nazionali e internazionali.
Per la filiera agroalimentare, si propone di potenziare la visibilità e la reputazione dei prodotti agroalimentari tradizionali valdostani al fine di incrementare la presenza nei mercati nazionali e internazionali. Obiettivo è il rafforzamento del posizionamento competitivo tramite partnership con distributori e rivenditori specializzati e l’organizzazione di un evento annuale – il Festival delle eccellenze valdostane – che riunisca chef e operatori del settore enogastronomico.
Un altro punto chiave è il rafforzamento dell’ecosistema delle scienze della vita, con l’obiettivo di valorizzare e accompagnare percorsi di sviluppo in ambiti emergenti della medicina personalizzata, della sensoristica applicata e della diagnosi rapida, a supporto di terapie innovative, sostenendo l’evoluzione dei poli produttivi già presenti sul territorio. S’intende favorire l’insediamento di filiali biotech specializzate nella diagnostica avanzata e nella prevenzione personalizzata. L’integrazione tra industria e attività scientifica dovrà avvenire nel contesto del CMP3, per offrire nuovi servizi.
Nel settore del turismo e dello sport, il Piano prevede la creazione di un centro di eccellenza per la formazione nella manutenzione degli impianti sciistici, percorsi di formazione con imprese leader e la costituzione di una filiera montagna per valorizzare l’offerta turistica e sportiva della regione. Si vogliono sviluppare competenze specifiche nei manutentori di impianti di risalita rafforzando la collaborazione con esperti di settori e promuovendo l’innovazione e la qualità dei servizi offerti. S’intende sviluppare un poolo di produzione di componenti, attirando produttori leader e i loro subfornitori.
Per la componentistica automotive, l’obiettivo è ripoosizionare la filiera della componentistica automotive, favorendo lo sviluppo di soluzioni di alta specializzazione in ambiti emergenti come guida autonoma, thermal managementi, sistemi after treatement e forme di alimentazione alternativa, sostenenedo la filiera nella transizione green. Quindi sostenere le pmi del settore affinché possano ampliare il proprio portafoglio di prodotti verso tecnologie più sostenibili. Sarà inoltre incentivata l’apertura verso i segmenti della difesa, dell’aerospazio e del motorsport.
Per la filiera della metallurgia e della siderurgia, si propone una strategia mirata alla specializzazione, puntando sulle sinergie con l’industria europea e investendo su processi di rifusione dell’acciaio, particolarmente richiesti nei settori dell’aerospazio e della power generation. L’obiettivo è potenziare la filiera metallurgia e siderurgia produttiva attraverso la creazione di sinergie strategiche con imprese del territorio per sviluppare un modello produttivo proficuo.
In tutti i settori verticali elencati, è trasversale il ruolo del comparto delle costruzioni, con 2.300 imprese attive in Valle d’Aosta (il 21,1% sul totale delle imprese valdostane).
Il Piano prevede un maggior dialogo tra realtà territoriali di diverse dimensioni, per consolidare le filiere e creare nuove opportunità. In quest’ottica, si propone la creazione di una task force pubblico-privata con lo scopo di rafforzare la collaborazione tra imprese, università e centri di ricerca. L’obiettivo è individuare punti di connessione per rafforzare il sistema della ricerca e sviluppare relazioni con il sistema imprenditoriale.
Altre proposte comprendono lo sviluppo di una filiera per il monitoraggio del cambiamento climatico e del rischio idrogeologico nelle zone alpine, con la creazione di partenariati con enti di ricerca e il coinvolgimento di imprese nei settori della microelettronica, sensoristica avanzata e tecnologie di monitoraggio. È prevista anche l’attivazione di un team specializzato nella ricerca sul futuro dello sci. Si vuole rafforzare la capacità di prevenzione e innovazione sostenibile nel contesto alpino.
Il Piano propone infine la creazione di un ITS per la formazione nel settore elettrico/elettronico, con la possibilità di attivare collaborazioni con ITS già operativi in Piemonte e Lombardia. S’intende favorire l’attrazione di nuove risorse umane dai territori limitrofi, offrendo percorsi formativi di eccellenza coerenti con le specializzazioni produttive e le vocazioni industriali regionali.
Tutte queste proposte si inseriscono in un contesto di governance regionale da rafforzare, in particolare nei processi di gestione del bilancio e nella valorizzazione del marketing territoriale. nello specifico, gli ambiti di ottimizzazione dell’assetto di governance sono il processo di gestione del Bilancio, la gestione delle pratiche tra regione e Finaosta, la gestione delle misure finanziate con fondi Fesr e l’attribuzione delle competenze relative al marketing territoriale.
«La governance ci dovrà permettere di mettere al tavoli di lavoro tutti gli enti e le aziende affinché gli indicatori di monitoraggio siano rispettati. Il Piano di deve sviluppare cercado di avere le prime attuazioni già nel prossimo triennio, per far esprimere le potenzialità del territorio e prevedere gli adeguamenti eventualmente necessari» ha concluso l’assessore all’ Sviluppo ecoonoomico della Regione autonoma Valle d’Aosta Luigi Bertschy.
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