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Tutto ciò che può farci risparmiare è ben accetto. Non solo denaro ma anche -e soprattutto- risorse preziose che vengono dall’ambiente, come il terreno. La serra idroponica professionale è la nuova idea green per riuscirci. Ma di cosa stiamo parlando? 

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Il suolo non è infinito. Lo diceva dieci anni fa Paolo Pileri, docente di Pianificazione territoriale ambientale al Politecnico di Milano, e lo continuano a dimostrare i fatti oggi. Anzi: il consumo del suolo cresce a ritmi insostenibili, secondo quanto dichiarato nel rapporto pubblicato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale nell’ottobre 2023. Dati che parlano di più di 21 ettari al giorno persi in media, il valore più elevato riscontrato negli ultimi 11 anni: paesaggi, habitat ed ecosistemi definiti accessibili hanno sempre meno terreno. E la causa, come al solito, siamo noi. 

In questo panorama poco rassicurante, le serre idroponiche professionali si pongono come possibile innovativa soluzione. La promessa? Produrre ortaggi freschi e a basso impatto ambientale, senza utilizzare il terreno. Un sistema agricolo innovativo, senza terra, che ottimizza l’uso -e il riuso- di acqua e nutrienti, e che in Italia sta guadagnando spazio tra agricoltori, startup del food tech e imprese agricole in transizione ecologica. 

Dalle coltivazioni verticali alle serre controllate con sensori smart, l’idroponica professionale si sta rivelando una delle soluzioni più promettenti per un’agricoltura efficiente, pulita e resiliente al cambiamento climatico. Anzi, forse uno strumento efficace per cercare di contrastarlo. Scopriamo di più a riguardo e facciamoci un’idea completa. 

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Cos’è una serra idroponica professionale

Entriamo subito nel merito: cos’è una serra idroponica professionale? Si tratta di un impianto agricolo altamente tecnologico in cui le piante vengono coltivate senza l’uso del suolo. Questo, grazie a un sistema di irrigazione controllato, che si occupa di fornire una soluzione nutritiva a base di acqua e sali minerali direttamente alle radici.  

A differenza delle semplici serre casalinghe -o dei kit fai da te-, le strutture professionali sono progettate per massimizzare la resa agricola, ridurre gli sprechi e monitorare in modo preciso ogni fase della crescita vegetale. Sensori, software di gestione e automazioni sono i mezzi che lo consentono. 

Tra le caratteristiche principali, abbiamo una struttura chiusa o semichiusa, spesso dotata di materiali isolanti o vetri speciali per ottimizzare la luce solare, e controllo climatico -temperatura, umidità, CO2- per creare l’ambiente ideale alla coltivazione indipendentemente dal clima esterno. 

I sistemi idroponici applicati sono quelli avanzati, come NFT (Nutrient Film Technique), aeroponica o sistemi a flusso e riflusso, progettati per ridurre al minimo il consumo di acqua. La gestione smart, tramite app o software che analizzano i dati in tempo reale e regolano l’irrigazione, la nutrizione e le condizioni ambientali, contribuisce a rendere le serre idroponiche professionali una vera  e propria svolta nel campo dell’agricoltura sostenibile e ad alta produttività.

serre idroponiche italia

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Perché sempre più aziende scelgono l’idroponica professionale

Il potenziale delle serre idroponiche professionali non è passato inosservato: sempre più aziende scelgono questa tecnologia. E i motivi sono evidenti: consentendo di produrre di più, in meno spazio, con meno risorse, si tratta di una soluzione agricola perfetta per rispondere alle sfide di oggi. Cambiamento climatico, scarsità di acqua, erosione del suolo e domanda crescente di cibo sano e locale (che fa bene a noi e all’ambiente) sono solo alcune delle questioni che le serre idroponiche aiutano a contrastare. 

La produzione continua è controllata è uno dei motivi per cui sono così in voga attualmente. Le serre idroponiche permettono di coltivare tutto l’anno, indipendentemente dal clima o dalla stagione. Grazie al controllo totale su luce, temperatura e umidità, si ottengono raccolti costanti e più prevedibili, riducendo i rischi legati agli eventi atmosferici estremi.

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Il ritorno economico, poi, è reale. Anche se l’investimento iniziale può essere elevato, messo a paragone con altre tecniche agricole, le aziende recuperano nel tempo grazie alla maggior produttività per metro quadro, ai cicli naturali più brevi e alla possibilità di vendere prodotti “premium”. Ovvero, verdure freschissime a chilometro zero, a un prezzo più alto per via della qualità. La serra idroponica, poi, è adatta anche ai contesti urbani: si sviluppa bene in spazi ridotti, non necessita di grandi campi. L’ideale, quindi, per tutte quelle start-up agricole, aziende urbane e progetti sociali che vogliono produrre localmente anche in assenza di terreni agricoli. Una soluzione competitiva e innovativa, sempre più strategica per l’agricoltura del futuro

serra idroponica chiavi in mano

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Tutti i vantaggi dell’idroponica per l’ambiente

Non una semplice tecnica agricola, dunque: questo è chiaro. Invece, una risposta concreta alle principali emergenze ambientali legate alla produzione alimentare. Una delle questioni principali riguarda il risparmio idrico: coltivare senza terra e solo con l’acqua farebbe pensare ad un uso maggiore di quest’ultima, eppure non è così. Anzi: tutto il contrario. Nei sistemi idroponici, l’acqua non si disperde nel suolo ma viene ricircolata di continuo. Questo consente un risparmio di oltre il 90% rispetto alle coltivazioni in campo aperto. Un vantaggio cruciale, in un’epoca dove la siccità è un problema sempre più frequente. 

Un modo, poi, per dire stop alla perdita di suolo. Non si contribuisce all’erosione del suolo, non c’è bisogno di diserbanti o di mettere in atto pratiche agricole intensive, che impoveriscono i terreni. Un vantaggio enorme, anche questo, considerati i milioni di ettari di suolo fertile che perdiamo ogni anno. 

Meno pesticidi significa anche meno inquinamento. L’ambiente controllato delle serre ne diminuisce la necessità, e di conseguenza si riduce in modo drastico il rischio di contaminazione delle falde acquifere. Proteggere la biodiversità: una priorità per chiunque coltivi al giorno d’oggi. 

Coltivare in serra o in verticale, magari in ambiente urbano, consente anche di avvicinare la produzione al consumo. Tradotto: meno trasporto, meno CO₂, meno imballaggi. È una filiera corta, tracciabile e più pulita. Le aziende poco sostenibili sono destinate a morire, e la serra idroponica è un incentivo per spingere, invece, su quelle più green. 

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È anche un modo per recuperare spazi inutilizzati: l’idroponica può svilupparsi su tetti, magazzini abbandonati, container, piccoli spazi interni. In questo modo, permette di riqualificare aree dismesse e ridurre la pressione sull’ambiente naturale, evitando nuove cementificazioni. Una vera opportunità per coltivare responsabilmente, oggi e domani.

serre idroponiche italia

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Le serre idroponiche in Italia: mercato, redditività e prospettive

Una crescita lenta ma costante, quella che sta conoscendo il mercato delle serre idroponiche in Italia. Trainata, com’è logico che sia, dalla richiesta di produzioni più sostenibili e dalla scarsità di suolo agricolo. Le prime esperienze si sono concentrate nel Nord Italia: Lombardia, Emilia Romagna e Veneto si sono poste come pioniere in questo campo. Ma anche il Centro-Sud sta mostrando netti segnali di interesse, soprattutto nel contesto delle startup agri-tech

Dopotutto, dal punto di vista economico una serra idroponica professionale può garantire una redditività più elevata rispetto alle colture tradizionali, soprattutto su ortaggi a ciclo rapido come lattuga, basilico, rucola e fragole. Alimenti di uso quotidiano nelle nostre tavole. I costi iniziali di installazione sono più alti, è vero, ma i tempi di crescita ridotti, l’assenza di pesticidi e la possibilità di coltivare tutto l’anno compensano l’investimento iniziale, rendendolo interessante anche per piccole aziende agricole e cooperative.

Le prospettive future, poi, sono più che promettenti: con il supporto dei fondi del PNRR e delle politiche agricole europee, si prevede un aumento delle serre idroponiche modulari, automatizzate e connesse, anche in contesti urbani o semi-urbani. L’idroponica non si propone di sostituire l’agricoltura tradizionale, ma di integrarla con un modello più efficiente, resiliente e a basso impatto. Una direzione che non riguarda solo la tecnologia, ma il nostro intero modo di produrre e consumare cibo.

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serra idroponica professionale

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Quanto costa una serra idroponica professionale in Italia

Abbiamo parlato di un investimento, sì, ma di che cifra si tratterebbe più nello specifico? Il costo di una serra idroponica professionale in Italia può variare -in modo anche sensibile- in base a fattori come dimensioni, grado di automazione, materiali e tecnologie impiegate. Orientativamente, però, possiamo dire che una serra piccola (artigianale, semiprofessionale) con una superficie indicativa di 50–100 m², ha un costo tra i 5.000 e i 15.000 euro. Passando a una serra media professionale e semiautomatica, con superficie tra i 100-500 m², parliamo di una cifra che oscilla dai 25.000 agli 80.000 euro. Una serra idroponica grande, industriale e automatizzata con oltre 500m² di superficie, invece, costerà 100.000 euro e oltre

A incidere sul prezzo la struttura: materiali -acciaio, policarbonato, vetro- fanno la differenza, così come isolamento e resistenza termica. Anche il sistema idroponico scelto conta: NFT, DWC, aeroponico, con o senza substrati. Ogni elemento comporta prezzi diversi, così come le tecnologie smart applicate al sistema. Sensori per pH, EC, temperatura, luce: più il software è sofisticato, più il costo si alza. L’automazione, poi, è un altro punto: irrigazione, fertirrigazione e monitoraggio remoto sono elementi che rendono la tua serra sempre più efficiente, ma anche costosa. 

Ci sono, poi, altri costi da tenere in conto. Quelli della manutenzione e dell’assistenza tecnica, per esempio, quelli dell’energia elettrica -soprattutto se usi luci artificiali-, quelli della gestione operativa e delle autorizzazioni. Burocrazia e allacci degli impianti, infatti, fanno parte dell’investimento iniziale, anche se spesso non vengono considerati. 

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Conviene acquistare una serra idroponica chiavi in mano?

C’è una soluzione di mezzo, però, un’opportunità per testare il mercato (e poi scalare) prima di avventarsi nell’acquisto di una serra idroponica da decine di migliaia di euro. Molte aziende italiane propongono moduli prefabbricati o container idroponici chiavi in mano, ideali per partire con un investimento ridotto. In genere, sotto i 20.000 euro. 

Vale la pena fare questo passo? Sì, se l’obiettivo è quello di avviare una coltivazione moderna, sostenibile e ad alta resa senza dover affrontare la complessità della progettazione tecnica. Acquistare una serra idroponica professionale chiavi in mano può essere vantaggioso: in questo caso, l’intero impianto -dalla struttura portante ai sistemi di irrigazione, illuminazione, climatizzazione e controllo digitale- viene fornito già pronto all’uso, e spesso accompagnato da assistenza tecnica e formazione iniziale. Si taglia via una parte impegnativa del processo, accorciando i tempi e semplificando il percorso.  

Uno dei principali benefici di questo approccio è proprio la possibilità di ridurre notevolmente i tempi di avvio: non bisogna cercare diversi fornitori né coordinare più fasi del lavoro, perché tutto è centralizzato. Le serre chiavi in mano sono pensate per garantire prestazioni ottimali, con un’alta efficienza idrica ed energetica, un’ottima gestione delle risorse e la possibilità di monitoraggio da remoto tramite software dedicati. Questo le rende particolarmente adatte a chi vuole entrare rapidamente nel mercato, anche con una produzione medio-piccola.

Il rovescio della medaglia è rappresentato dal costo iniziale, che può essere comunque elevato per certe aziende. In ogni caso, però, si tratta di un investimento giustificato dalla qualità delle tecnologie incluse, dalla riduzione degli imprevisti e dai risparmi a lungo termine in termini di gestione e manutenzione. È bene sapere, inoltre, che molte di queste soluzioni possono accedere a finanziamenti pubblici, fondi europei o bandi destinati all’innovazione agricola, soprattutto se inserite in progetti di sostenibilità.

Insomma, optare per una serra idroponica chiavi in mano conviene soprattutto a chi cerca una soluzione rapida, affidabile e tecnologicamente avanzata, magari con il supporto di incentivi economici e la garanzia di un servizio post-vendita solido. Non è sempre la scelta più economica all’inizio, ma può diventare la più sostenibile nel tempo. Ma se l’idea è quella di passare completamente all’idroponico, allora la scelta più sensata da fare è prevedere un investimento più consistente e progettare una serra idroponica professionale avanzata, automatizzata e il più possibile smart, così da aumentare di netto la produzione e rientrare nei costi in breve tempo. Avviando, di fatto, un’attività innovativa e green, come la natura ha bisogno. 

 

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