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L’UE presenta il nuovo bilancio per PAC e agricoltura. Dure le reazioni delle associazioni di categoria


Annunciata dalla Commissione europea la proposta di un Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) (ovvero Multiannual Financial Framework – MFF) per il periodo 2028-2034, che doterà l’Europa di un bilancio di investimenti a lungo termine che ammonterà a quasi 2.000 miliardi di euro. La volontà è quella di fornire delle fonti di entrata stabili e più moderne, impegnando nuove risorse proprie e adeguando quelle esistenti, in modo tale da alleggerire la pressione sui bilanci nazionali.

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I cambiamenti geopolitici ed economici che caratterizzano il panorama mondiale richiedono una risposta forte e soprattutto lungimirante rispetto alle nuove sfide crescenti in numerosi settori, come: sicurezza, difesa, competitività, migrazione, energia e resilienza climatica.

Nel presentare il nuovo quadro finanziario, la Presidente von der Leyen ha dichiarato:

“Il nostro nuovo bilancio a lungo termine contribuirà a proteggere i cittadini europei, a rafforzare il modello sociale europeo e a far prosperare la nostra industria europea. In un periodo di instabilità geopolitica, il bilancio consentirà all’Europa di plasmare il proprio destino, in linea con la sua visione e i suoi ideali. Un bilancio che sostiene la pace e la prosperità e promuove i nostri valori è il miglior strumento che possiamo avere in questi tempi incerti”. 

Caratteristiche del Quadro Finanziario Pluriennale

Come indicato nel comunicato stampa ufficiale divulgato, gli elementi principali che contraddistingueranno il QFP sono:

  • maggiore flessibilità nell’intero bilancio, affinché l’Europa abbia la capacità di agire – e reagire – rapidamente quando le circostanze cambiano inaspettatamente o quando è necessario affrontare nuove priorità politiche;
  • programmi finanziari dell’UE più semplici, snelli e armonizzati , in modo che cittadini e aziende possano trovare e accedere facilmente alle opportunità di finanziamento;
  • un bilancio su misura per le esigenze locali, con piani di partenariato nazionali e regionali per investimenti e riforme, per un impatto mirato dove più conta e per garantire un sostegno più rapido e flessibile per una maggiore coesione economica, sociale e territoriale in tutta l’Unione;
  • una potente spinta alla competitività, affinché l’Europa possa proteggere le catene di approvvigionamento, potenziare l’innovazione e guidare la corsa mondiale verso tecnologie pulite e intelligenti;
  • un pacchetto equilibrato di nuove risorse proprie che garantisca entrate adeguate per le nostre priorità, riducendo al minimo la pressione sulle finanze pubbliche nazionali.

Un fondo unico per le politiche di coesione e la politica agricola

Tra la prime novità annunciate, troviamo la tanto temuta e contestata proposta di unificare la Politica Agricola Comune in un fondo unico, che riunirà i fondi UE erogati dagli Stati membri e dalle regioni in un’unica strategia coerente, incentrata sulla politica di coesione e sulla politica agricola. Questa strategia sarà attuata attraverso piani di partenariato nazionali e regionali, più semplici e mirati, per massimizzare l’impatto di ogni euro stanziato.

Avere un unico piano per Stato membro che integri tutte le misure di sostegno pertinenti – destinate a lavoratori, agricoltori o pescatori, città o zone rurali, regioni o livello nazionale – secondo la Commissione garantisce un impatto molto più forte e un utilizzo molto più efficiente dei finanziamenti europei. È il modo più efficace per sostenere i territori e le comunità dell’Unione, ed apporta una reale semplificazione, sia per le autorità pubbliche che per i beneficiari diretti.

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Un nuovo fondo per la competitività

Al fine di promuovere la prosperità attraverso la competitività, la ricerca e l’innovazione , il QFP propone anche un nuovo Fondo europeo per la competitività che sarà dedicato agli investimenti in tecnologie strategiche, a beneficio dell’intero mercato unico. Il Fondo, operando secondo un regolamento unico e offrendo un unico punto di accesso ai richiedenti, semplificherà e accelererà i finanziamenti dell’UE e catalizzerà gli investimenti privati e pubblici. Concentrerà il suo sostegno su quattro aree:

  1. transizione pulita e decarbonizzazione;
  2. transizione digitale;
  3. salute, biotecnologie, agricoltura e bioeconomia;
  4. difesa e spazio.

In stretta collaborazione con il Fondo europeo per la competitività, il rinomato programma quadro di ricerca dell’UE, con il suo programma di punta Horizon Europe del valore di 175 miliardi di euro, continuerà a finanziare l’innovazione di livello mondiale.

Horizon Europe e il Fondo per la competitività offriranno supporto per l’intero percorso di investimento di un progetto (dalla fase di concezione all’espansione) e ridurranno sia i costi per i potenziali beneficiari sia i tempi di erogazione.

I Piani di Partenariato

I nuovi Piani di Partenariato nazionali e regionali riuniranno sotto un unico tetto i principali strumenti di finanziamento dell’UE, e saranno finalizzati a sostenere l’occupazione di qualità, le competenze e l’inclusione sociale in tutti gli Stati membri, le regioni e i settori. Contribuiranno a promuovere pari opportunità per tutti, a sostenere solide reti di sicurezza sociale, a favorire l’inclusione sociale, l’equità intergenerazionale e a combattere la povertà. Il 14% delle dotazioni nazionali dovrà finanziare riforme e investimenti che migliorino le competenze, combattano la povertà, promuovano l’inclusione sociale e favoriscano le aree rurali. Una maggiore integrazione dei fondi destinati alla coesione, allo sviluppo sociale e rurale consentirà investimenti più coordinati nelle infrastrutture rurali, nei servizi, nell’innovazione e nella sostenibilità.

I piani individueranno investimenti e riforme per affrontare al meglio le sfide future per gli Stati membri e le regioni; saranno elaborati e attuati in stretta collaborazione tra la Commissione, gli Stati membri, le regioni, le comunità locali e tutti gli altri soggetti interessati. Inoltre, sarà previsto un importo minimo obbligatorio per le regioni meno sviluppate, nonché una garanzia volta a garantire che queste ricevano complessivamente almeno la stessa quantità di finanziamenti prevista dall’attuale dotazione di coesione, tutto ciò al fine di ridurre le disparità regionali.

Cosa si prevede per il settore agricolo

La Commissione europea ha sottolineato che la sicurezza alimentare, l’agricoltura e le zone rurali rimangono una priorità per i finanziamenti nell’ambito del prossimo bilancio dell’UE 2028-2034. Il sostegno al reddito per agricoltori e pescatori sarà vincolato, includendo misure ambientali, investimenti nelle aziende agricole, sostegno ai giovani agricoltori e strumenti di gestione del rischio. Le norme di finanziamento per l’agricoltura e le comunità rurali saranno semplificate, anche in materia di pagamenti, controlli e audit. La politica agricola comune (PAC) continuerà a svolgere un ruolo centrale nel garantire l’autonomia strategica dell’UE, sostenendo al contempo gli agricoltori e le comunità rurali in tutta Europa. Tutto ciò perché si vuole:

  • assicurare accesso quotidiano per tutti i cittadini europei a prodotti alimentari sicuri, di alta qualità e a prezzi accessibili;
  • garantire stabilità ad un settore che deve affrontare situazioni geopolitiche mutevoli, sfide strutturali persistenti (ad esempio il ricambio generazionale) ed eventi meteorologici estremi;
  • promuovere la prosperità e gli scambi delle zone rurali;
  • preservare le risorse naturali dell’UE incoraggiando pratiche agricole sostenibili che proteggano la biodiversità e contribuiscano a far fronte agli effetti dei cambiamenti climatici.

Quali proposte per l’agricoltura

Al fine di attuare un’agricoltura resiliente, competitiva e sostenibile, il Quadro Finanziario Pluriennale propone una PAC:

  • con regole più semplici e flessibili: un unico regolamento, abbinato a nuovi pagamenti semplificati, ridurrà gli oneri sia per gli agricoltori che per le amministrazioni;
  • più equa e mirata: con una distribuzione più equa dei fondi per sostenere meglio la diversità del settore agricolo dell’UE;
  • che favorisca le sinergie con altre politiche per ottenere un impatto più forte sull’agricoltura e sulle zone rurali dell’UE.

Cosa significa in termini finanziari?

Il bilancio totale dell’UE per il periodo 2028-2034 destinato ai piani di partenariato nazionali e regionali ammonta a 865 miliardi di euro. Il sostegno al reddito riservato agli agricoltori ammonta a 300 miliardi di euro. E’ stata inoltre prevista una rete di sicurezza Unity (nell’ambito dello strumento UE) di 900 milioni di euro all’anno per un totale di 6,3 miliardi di euro.

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Viene proposto un nuovo approccio che stabilisce importi minimi e massimi per ettaro, rendendo il pagamento basato sull’ettaro più uniforme tra gli Stati membri. Il nuovo Fondo europeo per la competitività e il programma quadro di ricerca dell’UE promuoveranno la competitività, la sostenibilità e la resilienza delle aree agricole, forestali, rurali e costiere.

Gli importi riservati al sostegno al reddito degli agricoltori nell’ambito dei piani di partenariato nazionali e regionali garantiranno un tenore di vita equo; la semplificazione delle regole di finanziamento per l’agricoltura e le comunità rurali renderà più facile affrontare le sfide sociali e ambientali.

Le sinergie e la programmazione congiunta renderanno possibile affrontare in modo più integrato e completo le esigenze di investimento, soprattutto nelle zone rurali.

Per incentivare l’intero comparto, i giovani agricoltori e i nuovi agricoltori riceveranno un sostegno elevato, compreso uno “starter pack” che li accompagnerà nel momento di avvio dell’attività.

Cosa succederà adesso?

La decisione sul futuro sistema di bilancio e entrate dell’UE a lungo termine sarà discussa dagli Stati membri in sede di Consiglio. L’adozione del regolamento QFP richiede l’unanimità, previa approvazione del Parlamento europeo. Alcuni elementi del settore delle entrate (in particolare le nuove risorse proprie) richiedono l’unanimità in sede di Consiglio e l’approvazione degli Stati membri, conformemente alle rispettive norme costituzionali.

La posizione delle associazioni di categoria italiane

Già nei giorni scorsi le principali associazioni di categoria avevano manifestato malcontento e netta opposizione rispetto un possibile accorpamento della PAC ad altri fondi europei. Non hanno tardato, pertanto, ad arrivare corali reazioni di profondo disappunto al termine della presentazione del Quadro finanziario pluriennale 2028-2034 da parte della Commissione europea.

La von der Leyen avrebbe dovuto difendere l’Europa e l’agricoltura, la produzione di cibo sano e accessibile a tutti – dichiara il presidente Fini di CIAdalla scellerata corsa agli armamenti. Perché il Fondo unico metterà in competizione i settori e gli Stati membri, e a nulla servirà la certezza dei 300 miliardi appena annunciati, meno degli attuali, quando al comparto ne sarebbero serviti da tempo molti di più. Aspettiamo di leggere il dossier e di capire le regole del gioco, ma così è la fine dell’agricoltura. Ci chiediamo come intenda la von der Leyen garantire, adesso, cibo agli europei”.

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Dello stesso avviso il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, che ha dichiarato: “Non siamo per nulla d’accordo con la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen: l’agricoltura non sarà rafforzata se con il prossimo bilancio si taglia di 86 miliardi il budget relativo ai pagamenti diretti agli agricoltori. I 300 miliardi annunciati, rispetto ai 386 del periodo 2021/2027, non sono sufficienti ad affrontare le emergenze e le sfide che il settore primario europeo sta vivendo“.

Coldiretti, per tramite del presidente Ettore Prandini e del segretario generale Vincenzo Gesmundo, esprime tutta la sua insoddisfazione appellandosi ai governi nazionali: “Se i governi non si opporranno avranno anche loro la corresponsabilità di aver ucciso la politica agricola in Europa. Ormai è chiaro a tutti che in Europa comanda solo la Von der Leyen, come fa Xi Jinping in Cina, tra l’ignavia e la mancanza di coraggio e di dignità dei Commissari. Un disegno mortale per l’agricoltura e per la tenuta democratica dell’Unione, che è sempre più sempre più lontana dai suoi popoli e sempre più vicina alla sua implosione“.

Anche per l’esecutivo Copagri la scomparsa di strumenti quali il Fondo europeo agricolo di garanzia-FEAGA e il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale-FEASR sono mosse estremamente pericolose per la stabilità alle imprese: “La riduzione dei fondi destinati all’agricoltura, legata al taglio del bilancio comunitario, unitamente all’accorpamento della PAC in un fondo unico in cui far confluire risorse destinate ad altri obiettivi, mette seriamente a rischio la sicurezza alimentare dell’Unione Europea, nonché la tenuta e la competitività delle migliaia di imprese agricole dell’UE“.



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