Inchiesta sull’urbanistica, l’immobiliarista presidente del gruppo Coima è accusato di corruzione: in sei saranno sentiti mercoledì 23 dal gip Mattia Fiorentini, che deciderà sulla misura cautelare. Tra gli indagati anche Boeri
La Procura di Milano chiede all’Ufficio Gip di arrestare il re del mattone Manfredi Catella, cioè l’immobiliarista presidente del gruppo Coima che ha ridisegnato la città negli ultimi anni, e l’assessore all’Urbanistica del Comune di Milano, Giancarlo Tancredi: emerge dalla convocazione di sei indagati all’«interrogatorio preventivo» introdotto l’estate scorsa dalla riforma Nordio nei casi in cui la custodia cautelare ai domiciliari venga motivata dai pm con l’esigenza di scongiurare il rischio di reiterazione del reato. (Qui i nuovi dettagli dell’inchiesta milanese, che vede tra gli indagati anche il sindaco Sala)
I sei candidati all’arresto si presenteranno dunque mercoledì 23 luglio al gip Mattia Fiorentini per il contraddittorio anticipato sulle accuse: poi il gip, dopo averne acquisito le controdeduzioni difensive, deciderà se concedere gli arresti domiciliari (e a sua volta per tutte o solo per alcune delle ipotesi d’accusa), se convertire la richiesta di domiciliari in una misura interdittiva (come avvenne nel caso di Boeri cinque mesi fa), o se non disporre alcuna misura cautelare.
Quali sono le accuse per Catella, Tancredi e gli altri indagati
Catella è indiziato dai pm di una ipotesi di corruzione con l’ex presidente della Commissione Paesaggio del Comune, Giuseppe Marinoni, per una consulenza da costui ricevuta senza poi astenersi dalla valutazione di un progetto; e di un’altra ipotesi (questa insieme a Tancredi) di induzione a dare o promettere utilità nei rapporti con Marinoni, che per l’accusa sarebbe stato indotto dall’assessore (su input dell’imprenditore) a orientare l’iter di un progetto. L’assessore Tancredi ha inoltre un’accusa di falso per non aver, secondo i pm, rilevato una situazione di conflitto di interessi di Marinoni.
Gli altri indagati per i quali viene chiesta la custodia cautelare ai domiciliari sono lo stesso Marinoni, l’architetto Alessandro Scandurra (ex membro della Commissione Paesaggio) e due imprenditori.
Le origini dell’inchiesta
Proprio come la costruzione dei grattacieli da cui sono partiti quasi due anni fa, gli accertamenti dei pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici stanno dunque salendo un altro piano: dal sequestro di qualche cantiere il pool del procuratore aggiunto Tiziana Siciliano era passato alle embrionali contestazioni ai progettisti, poi a misure interdittive al livello di figure ibride metà funzionari comunali e metà consulenti di fatto dei progettisti, e adesso si approda a richieste di arresto per big dell’imprenditoria italiana e dell’amministrazione cittadina.
Con la Coima, che insieme al concorrente Hines è il principale sviluppatore del mattone in Italia attraverso la gestione di 10 miliardi di euro di capitali raccolti con 33 fondi presso un centinaio di investitori istituzionali come i fondi sovrani di Singapore, Qatar e Abu Dhabi, Catella sta realizzando sull’area dello scalo Romana il villaggio olimpico per i Giochi invernali Milano-Cortina 2026, e sull’altra area di proprietà del fondo sovrano del Qatar sta invece completando i grattacieli di Porta Nuova, dove la Torre Unicredit svetta come più alto edificio d’Italia.
Tancredi, prima di entrare nel 2021 nella giunta Sala, in Comune è stato per molti anni dirigente della pianificazione urbana, in particolare sui progetti più importanti per la città come Porta Nuova, Portello, City Life. Expo 2015 e Mind, Darsena, scali ferroviari dismessi, Santa Giulia, e lo stadio di San Siro.
Sono in corso molte perquisizioni del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza.
L’indagine su Boeri
A latere del filone odierno compare ancora Stefano Boeri, architetto di fama internazionale, progettista del Bosco Verticale a Porta Nuova, presidente della Triennale ed ex assessore comunale tra il 2011 e il 2013, che già lo scorso 18 febbraio era stato non arrestato dal gip Luigi Iannelli (come chiedevano i pm) ma interdetto da far parte di commissioni di concorso e dal lavorare per la pubblica amministrazione, nel quadro di un’altra indagine costatatagli sinora la richiesta di rinvio a giudizio per ipotesi di turbativa d’asta e falso nell’inchiesta sul concorso per il progetto della sede a Milano della Beic-Biblioteca europea di informazione e cultura. A settembre, inoltre, sarà poi processato per l’ipotesi di concorso nella lottizzazione abusiva della residenza BoscoNavigli, 12 piani alti oltre 40 metri per 90 appartamenti che per i pm non avrebbero potuto sorgere «in assenza di un piano particolareggiato esecutivo» e «senza approvazione in Consiglio o Giunta comunali della convenzione con i costruttori».
Il commento di Boeri
«Sono convinto – commenta Stefano Boeri – che io e il mio studio abbiamo operato in maniera corretta a proposito di un’architettura (la cosiddetta Torre Botanica) che da tempo, come è noto, è stato deciso di non realizzare. Confido che l’autorità giudiziaria accerterà al più presto la mia totale estraneità alle scorrettezze che mi vengono imputate».
Il procuratore Viola: «Fenomeno di rilievo notevolissimo»
«Il fenomeno indagato, legato ad alcuni profili di incontrollata espansione edilizia, ha assunto dimensioni di rilievo notevolissimo». Lo scrive il procuratore di Milano Marcello Viola, in una nota in cui comunica le richieste dei pm. Per spiegare l’entità della vicenda, Viola ha ricordato che le indagini «hanno già portato nei mesi scorsi al sequestro preventivo di diversi cantieri» e a «misure cautelari personali».
La nota di Coima
Manfredi Catella, founder e ceo di Coima, dichiara: «In data odierna abbiamo ricevuto una notifica del Tribunale di Milano per informarci dell’indagine in corso relativamente a un incarico progettuale affidato in passato dalla nostra società all’architetto Scandurra. Dato il ruolo dell’architetto anche come membro della commissione paesaggistica del
Comune di Milano fino al 2024, viene prospettata l’ipotesi che l’incarico professionale affidato possa avere influenzato la condotta del professionista nella commissione in merito ai progetti promossi dalla nostra società. Abbiamo provveduto tempestivamente a fornire quanto ci è stato sinora richiesto e a svolgere le verifiche interne per confermare la regolarità in merito, che avremo modo di rappresentare con chiarezza nella sede giudiziaria. La trasparenza e la legalità sono fondanti per il nostro gruppo e per tutti noi, e avremo modo di affermarlo con determinazione anche in questa circostanza».
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