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Edilizia intelligente: dove c’è innovazione, c’è cantiere


Dalla digitalizzazione dei cantieri alla promozione di pratiche antisismiche, passando per l’impegno Esg e l’attenzione alla crescita dei talenti, emerge un quadro chiaro di un’azienda che punta a trasformare in meglio l’intero ecosistema delle costruzioni. A parlarcene è Paolo Baccarini, Engineering Director di Hilti.

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Il purpose “Making Construction Better”, rispecchia l’approccio di Hilti verso il mondo delle costruzioni: può darci una panoramica delle vostre metodologie, dei servizi e dell’approccio?
Quando incontriamo un cliente o un progettista, che sia in Nord Europa, in Italia, in Asia o in America, le macro tematiche sono le stesse e si possono mettere sotto il cappello di tre grandi aree: produttività, sicurezza, sostenibilità. Un punto di forza della nostra azienda è che è molto integrata: le persone che lavorano in Italia in cantiere hanno ricevuto una formazione molto simile a quella che potresti trovare in Nuova Zelanda o negli Stati Uniti. Vendono gli stessi prodotti, le stesse soluzioni, lavorano sugli stessi sistemi informatici. È un’integrazione fortemente voluta per scelta culturale del fondatore ed è un grande vantaggio poiché permette di condividere le migliori pratiche.

Un altro pregio è che Hilti ha sotto gli occhi tutto quello succede nel mondo delle costruzioni e può trovare le migliori pratiche per provare a replicarle, sviluppando soluzioni che possono essere adottate ovunque e possano anche promuovere un cambio culturale. Parliamo, ad esempio, della digitalizzazione della progettazione attraverso strumenti come il Building Information Modeling (Bim) o della costruzione off-site: due temi che nel Nord Europa sono più sviluppati, rispetto al mercato italiano.

La condivisione delle esperienze è un acceleratore dell’innovazione. Ad esempio, iniziative come il noleggio a lungo termine, il Fleet Management, o i sistemi di gestione degli asset come ON!Track sono servizi che con il tempo si sono affermati anche grazie al nostro contributo in Italia.

L’ecosistema dell’edilizia in Italia è in evoluzione costante, con sfide che hanno bisogno di vera innovazione: qual è il contributo di Hilti?
La grande sfida della produttività è l’”elefante nella stanza”: in edilizia non è facile ottenere un reale miglioramento della produttività, ma è qui che Hilti gioca il suo ruolo. Ad esempio abbiamo introdotto il noleggio a lungo termine o Fleet management per gli elettroutensili, un concetto che migliora produttività ed efficienza.

Anche i software per la gestione dei progetti e dei cantieri sono fondamentali: molta produttività si perde nella comunicazione tra uffici, cantieri e vari interlocutori. Per questo abbiamo introdotto Fieldwire, un software innovativo che consente una gestione della comunicazione in modo semplice ed efficace.

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Oltre alla produttività, lavoriamo anche molto sulla sicurezza: ad esempio, la salute di chi lavora in cantiere, che va dai sistemi di protezione delle polveri fino agli esoscheletri per l’edilizia, in grado di supportare chi lavora a soffitto, riducendo fatica e rischio infortuni.

Infine, la sostenibilità. Approfondendo i tre aspetti Esg (Environmental, social, governance), ecco alcuni esempi concreti del nostro approccio. La sostenibilità ambientale passa anche concretamente attraverso il riutilizzo di parti di ricambio dei nostri attrezzi, se ancora perfettamente funzionanti, riducendo il consumo di acciaio, di rame e di plastica, con uno smaltimento responsabile dei materiali non recuperabili.

Per la sostenibilità sociale, la Hilti Foundation opera a livello globale in molti progetti orientati al lungo termine. Ad esempio, la costruzione di case per persone bisognose in diverse parti del mondo, con la partecipazione dei nostri collaboratori. Oppure di costruire case accessibili (quelle che il mercato chiama “affordable housing”), con tecnologia e materiali sostenibili e costi accessibili.

Le persone, da sempre, sono le protagoniste della strategia Hilti, ci può dare gli insight di questo aspetto?
Hilti è un’azienda che in Italia conta 1.400 collaboratori e collaboratrici. Quando entriamo in cantiere, da un cliente o da un progettista, possiamo offrire una valida consulenza tecnica ed ingegneristica supportata da formazione continua.

La logica è semplice: puntiamo all’innovazione di alto livello, quindi vogliamo selezionare le migliori persone e formarle nel modo migliore per dare valide soluzioni ai clienti e progettisti. Un altro tema a cui teniamo è l’equità e l’inclusione. Ad esempio nel team di ingegneria il 42% del team è composto da eccellenti ingegneri donna. Abbiamo anche ottenuto la certificazione Equal Pay, per dimostrare di aver eliminato il divario retributivo di genere.

Non solo: ogni anno realizziamo una survey di clima aziendale a livello globale, coinvolgendo tutti i nostri 34mila collaboratori. Il questionario valuta diversi aspetti, dal benessere in azienda al rispetto dei valori. Inoltre, partecipiamo regolarmente a verifiche esterne per assicurarci che i nostri standard siano realmente rispettati.

Anche quest’anno, a maggio, avete organizzato le “Seismic Academy”, evento arrivato all’11^ edizione.
Siamo un Paese ad alto rischio sismico. Da anni portiamo avanti un tavolo di confronto dedicato alla sismica, a cui partecipano tutti i protagonisti del mondo delle costruzioni: accademici, progettisti e associazioni. Quest’anno abbiamo scelto Milano.

L’idea è continuare a guardare il tema della sismica da tutte le sue sfaccettature e mantenere viva l’attenzione su questa tematica, perché la prevenzione è fondamentale. Siamo orgogliosi di promuovere soluzioni ingegneristiche antisismiche, sia per gli ancoraggi – una parte importante delle nostre soluzioni – sia per gli elementi non strutturali.

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Gli elementi non strutturali, come gli impianti o i controsoffitti, sono spesso sottovalutati, ma fondamentali. Pensiamo ad esempio ai tubi sospesi che si vedono nei centri commerciali: devono essere installati con soluzioni antisismiche che li rendano sicuri in caso di terremoto. Oggi le norme di costruzione prevedono proprio questo tipo di accorgimenti.

Nel nostro tavolo tecnico di quest’anno ci siamo concentrati sull’evoluzione degli Eurocodici, su cosa è stato fatto e cosa c’è ancora da fare in ambito di prevenzione sismica e adeguamento degli edifici esistenti, considerando l’immenso patrimonio edilizio del nostro Paese.

Abbiamo parlato di ricerca e sviluppo e del rapporto tra esigenze di mercato e innovazione. È importante che l’accademia dialoghi con il mondo dell’impresa per trasformare le idee in soluzioni concrete. Questo è il senso del nostro lavoro: portare a terra la ricerca, applicarla nella realtà.



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