Il bonus pensione è stato esteso ai dipendenti pubblici, ovvero anche a chi è iscritto a gestioni previdenziali “esclusive”, come quella della Pubblica Amministrazione.
La modifica, contenuta nel decreto legislativo correttivo approvato in via preliminare il 14 luglio 2025, rappresenta un passaggio chiave per garantire piena equità di trattamento tra lavoratori pubblici e privati.
Il cuore della misura è un incentivo economico per chi rinuncia alla pensione anticipata e decide volontariamente di rimanere al lavoro.
Vediamo nel dettaglio a chi spetta il bonus e cosa cambia per i lavoratori delle PA.
BONUS PENSIONE ESTESO AI DIPENDENTI PUBBLICI
Il bonus pensione, introdotto dalla legge di Bilancio 2023 e aggiornato dalla legge di Bilancio 2025, consente ai lavoratori che hanno maturato i requisiti per la pensione anticipata di rinunciare a tale diritto, continuando a lavorare in cambio di un incentivo economico. Si tratta del cosiddetto Bonus Giorgetti, ora esteso anche ai lavoratori delle PA.
In particolare, funziona così:
- normalmente, ogni mese, una parte dello stipendio del lavoratore viene trattenuta per essere versata come “contributi” all’INPS. Questa parte di contributi a suo carico (la quota IVS – Invalidità, Vecchiaia, Superstiti – chiamata “quota previdenziale a carico del lavoratore”) è circa il 9,19% dello stipendio;
- il bonus permette al lavoratore di non versare più questa sua quota di contributi. Così, invece di finire all’INPS, quella somma di denaro gli viene data direttamente come bonus in busta paga. Questo importo, inoltre, è esentasse, cioè non si pagano sopra le imposte (IRPEF). Di conseguenza, lo stipendio netto mensile aumenta.
Fino ad oggi, questa agevolazione era riservata, di fatto, solo a chi rientrava nelle forme “sostitutive” dell’AGO. Tuttavia, la Risoluzione n. 45 dell’Agenzia delle Entrate, pubblicata il 30 giugno 2025, ha chiarito che il trattamento fiscale agevolato vale per tutte le gestioni previdenziali, comprese quelle esclusive come quella della pubblica amministrazione.
Questa modifica è stat inserita nel nuovo decreto correttivo approvato il 14 luglio 2025 dal Consiglio dei Ministri, spiegato in questa nota. Di fatto, il principio in questo modo viene formalmente recepito nel TUIR, eliminando ogni dubbio interpretativo e garantendo uniformità applicativa.
COSA CAMBIA
Il cambiamento principale è l’estensione formale dell’agevolazione fiscale ai dipendenti pubblici, il cosiddetto Bonus Giorgetti, attraverso la modifica dell’art. 51, comma 2, lettera i-bis) del TUIR.
Nel testo precedente si parlava solo di “forme sostitutive” dell’AGO, escludendo di fatto quelle “esclusive”, creando incertezza per i lavoratori del settore pubblico.
Ora il nuovo decreto inserisce esplicitamente le forme esclusive tra quelle che possono beneficiare del bonus non imponibile. Questo significa che anche i lavoratori pubblici che scelgono di restare in servizio, pur avendo diritto alla pensione anticipata, riceveranno un incentivo economico non tassato, proprio come avviene nel settore privato.
A CHI SPETTA
Il bonus pensione spetta a tutti i lavoratori dipendenti, pubblici e privati dal 1° gennaio 2025, in possesso dei requisiti entro il 31 dicembre 2025, ovvero che entro la fine dell’anno:
- hanno maturato i requisiti per la pensione anticipata, sia ordinaria (42 anni e 10 mesi per gli uomini; 41 anni e 10 mesi per le donne), sia tramite “Quota 103” (62 anni di età e 41 anni di contributi);
- decidono volontariamente di rinunciare alla pensione e restano al lavoro;
- risultano iscritti a qualsiasi forma previdenziale, compresa la Gestione pubblica (forme esclusive dell’AGO).
In pratica, possono beneficiarne anche insegnanti, dipendenti statali, lavoratori di enti locali e forze dell’ordine, a condizione che rispettino i requisiti di legge e scelgano il proseguimento dell’attività lavorativa.
COME SI OTTENE IL BONUS PENSIONE
Per ottenere il bonus pensione in busta paga il lavoratore deve comunicare la volontà di rinunciare alla pensione anticipata e di restare in servizio.
In questo modo il datore di lavoro interrompe il versamento della quota di contributi a carico del dipendente (una volta verificato che il dipendete ha diritto al bonus) e l’importo dei contributi non versati viene erogato direttamente sul cedolino, come incentivo netto.
Il datore di lavoro è tenuto inoltre a comunicare all’INPS la scelta del dipendente. Questa comunicazione avviene tramite il flusso UNIEMENS, il sistema di denuncia mensile dei dati retributivi e contributivi.
Secondo quanto indicato dall’INPS con la circolare n. 102 del 16 giugno 2025, questa procedura è coordinata tra datore di lavoro, INPS e Agenzia delle Entrate, per garantire la corretta applicazione del regime fiscale di favore.
GUIDA AL BONUS GIORGETTI
Per approfondire l’argomento, vi consigliamo di leggere la nostra guida al Bonus Giorgetti aggiornata.
ALTRI AIUTI E APPROFONDIMENTI UTILI
Vi consigliamo poi le nostre guide su Quota 103 e pensione anticipata. Potrebbe interessarvi poi l’approfondimento specifico sulla pensione anticipata per i dipendenti pubblici.
A proposito di pensionamenti anticipati vi consigliamo di consultare la nostra guida su APE Sociale nel 2025. Da non perdere anche quella sulla pensione lavoratori precoci e i dati aggiornati sugli importi delle pensioni dei dipendenti PA più alti.
Vi segnaliamo poi l‘aumento dello stipendio confermato da luglio 2025 per gli Enti Locali.
Inoltre, per conoscere tutte le novità per i pensionati, vi invitiamo a visitare questa sezione. In questa sezione, invece, tutte le notizie che riguardano i lavoratori della Pubblica Amministrazione.
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