Il panorama delle energie rinnovabili sta attraversando una fase di crescita senza precedenti, con una capacità mondiale che è aumentata in modo significativo negli ultimi anni. Tuttavia, secondo il report di IRENA (International Renewable Energy Agency) “Renewable Energy Statistics 2025” questa transizione green non sta avvenendo uniformemente.
Mentre alcune regioni, come l’Asia, si trovano in prima linea nella corsa verso le rinnovabili, altre, in particolare l’Africa, sono rimaste indietro. Questo divario crescente evidenzia le disuguaglianze economiche, tecnologiche e politiche che caratterizzano il mondo attuale e che influenzano la capacità di accesso alle tecnologie verdi.
Ma come si spiega questa disparità? E cosa si può fare per colmare questo gap?
L’espansione continua delle rinnovabili, ma con divari regionali evidenti
La crescita delle rinnovabili negli ultimi anni è stata notevole. Secondo i dati dell’IRENA, la capacità globale di energia rinnovabile è aumentata del 15% nel 2024, toccando un nuovo record.
Tuttavia, se analizziamo i numeri regionali, emergono differenze significative. L’Asia, per esempio, ha rappresentato oltre il 70% della crescita complessiva, con paesi come la Cina, l’India e il Giappone che continuano a dominare il settore. In particolare, la Cina ha registrato un aumento impressionante della sua capacità installata, guadagnandosi il primato mondiale nella produzione di energia solare ed eolica. Europa e Nord America hanno contribuito rispettivamente con il 12,3% e il 7,8% alle nuove installazioni.
D’altro canto, altre regioni, come l’Africa e l’America Centrale, faticano a tenere il passo, rappresentando solo il 2,8% dell’aggiunta totale di capacità rinnovabile. L’Africa, pur avendo enormi potenzialità in termini di risorse naturali, ha visto un incremento limitato della propria capacità rinnovabile, con un aumento complessivo di solo il 7,2% nel 2024. Questo gap è dovuto a una combinazione di fattori: scarsità di investimenti, mancanza di infrastrutture adeguate, politiche poco chiare e difficoltà nell’accedere alla tecnologia necessaria per sviluppare progetti rinnovabili.
Le cause e le implicazioni di un divario in crescita
Le disuguaglianze nella crescita delle rinnovabili non sono solo una questione di geografia, ma riflettono anche differenze sostanziali nei modelli di sviluppo economico e nelle politiche energetiche globali. Molti paesi sviluppati, come quelli dell’Europa e del Nord America, hanno avviato da tempo transizioni energetiche verso fonti più pulite, spinti da politiche governative favorevoli e investimenti massicci in ricerca e sviluppo. Questo ha portato alla nascita di un’industria rinnovabile robusta, che ora genera occupazione e maggiore sicurezza energetica locale.
Al contrario, le economie emergenti e i paesi in via di sviluppo sono costretti a fare i conti con barriere strutturali che rallentano la loro capacità di trarre vantaggio da queste opportunità. L’accesso limitato a finanziamenti, la scarsità di tecnologie avanzate e la mancanza di politiche incentivanti sono solo alcune delle sfide che queste nazioni devono affrontare. Inoltre, la dipendenza dai combustibili fossili, che ancora costituiscono una parte significativa della loro produzione energetica, rende difficile il passaggio a una produzione più sostenibile.
Queste disparità, oltre a compromettere la competitività economica delle regioni più povere, hanno anche impatti sociali e ambientali significativi. La crescita delle rinnovabili, se ben distribuita, potrebbe infatti contribuire a ridurre la povertà energetica e migliorare l’accesso all’elettricità per milioni di persone in Africa e Asia. Invece, l’attuale disuguaglianza nella distribuzione degli investimenti rischia di escludere intere popolazioni da questo beneficio.
Soluzioni per colmare il divario e garantire una transizione più equa
Per ridurre il divario e assicurare che la transizione verso un futuro energetico verde sia davvero globale, è necessario adottare un approccio inclusivo. Ciò implica l’implementazione di politiche internazionali mirate che incoraggino gli investimenti nelle regioni più svantaggiate. Come ha sottolineato Francesco La Camera, Direttore Generale dell’IRENA, è essenziale che i paesi che beneficiano degli investimenti nelle rinnovabili lavorino in collaborazione con le nazioni in via di sviluppo, per trasferire tecnologia e know-how.
Inoltre, il finanziamento internazionale gioca un ruolo fondamentale. I fondi destinati a progetti di energie rinnovabili in Africa e in altre regioni in difficoltà devono aumentare significativamente. Le partnership pubblico-private, così come l’accesso a linee di credito agevolato, potrebbero contribuire a incentivare lo sviluppo delle infrastrutture necessarie per far crescere il settore delle rinnovabili.
Infine, è importante che i governi dei paesi in via di sviluppo creino un ambiente favorevole per gli investimenti, con politiche chiare e che incoraggiano l’adozione di tecnologie verdi. Solo in questo modo sarà possibile superare le disuguaglianze esistenti e garantire che le energie rinnovabili possano diventare un motore di crescita economica sostenibile in tutto il mondo.
“La transizione globale verso le rinnovabili è sempre più inevitabile, ma i suoi enormi benefici umani ed economici non sono ancora condivisi da tutti i Paesi e le regioni,” ha dichiarato Simon Stiell, Segretario Esecutivo della Convenzione delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici. “Per adempiere all’accordo globale COP28 di triplicare le rinnovabili entro il 2030, dobbiamo progredire molto di più e molto più rapidamente, facendo maggiori progressi sui fattori abilitanti chiave per i Paesi in via di sviluppo vulnerabili. Gli investimenti necessari porteranno enormi dividendi: ridurre le emissioni, stimolare la crescita economica, creare posti di lavoro e sostenere energia sicura e accessibile per tutti”.
L’obiettivo di triplicare le installazioni rinnovabili al 2030
L’IRENA continua a rivedere i progressi annuali rispetto all’obiettivo di triplicare la capacità installata di rinnovabili entro il 2030. Nonostante i 582 GW di capacità rinnovabile aggiunti nel 2024 abbiano rappresentato un incremento record annuale, il ritmo attuale di crescita non è sufficiente per raggiungere l’obiettivo globale, fissato a 11,2 terawatt (TW) entro il 2030. Se il tasso di crescita annuale dovesse rimanere invariato, si prevede che il mondo raggiunga solo 10,3 TW di capacità rinnovabile, mancando l’obiettivo di 0,9 TW. Per rispettare questa scadenza ambiziosa, sarebbe necessaria un’accelerazione significativa, con un tasso di crescita annuale del 16,6% nei prossimi cinque anni. In questo contesto, il settore delle rinnovabili deve evolversi rapidamente, soprattutto in quelle aree che stanno ancora accumulando ritardi rispetto alle regioni leader.
Consiglia questa notizia ai tuoi amici
Commenta questa notizia
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link