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contributi a fondo perduto per giovani imprenditori e professionisti


Come funziona la nuova agevolazione per la creazione di nuove attività? Requisiti e importi spettanti

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Con la firma del tanto atteso decreto attuativo, i nuovi incentivi all’autoimpiego per gli under 35 sono finalmente pronti a partire.

A prevedere le agevolazioni è stato il decreto Coesione del 2024, l’obiettivo è quello di favorire la creazione di nuove attività imprenditoriali e autonome, sia nel Centro-Nord Italia che nelle regioni del Mezzogiorno.

Vediamo in dettaglio come funziona una delle due misure, cioè quella dedicata ai giovani con meno di 35 anni che intendono avviare un’attività lavorativa nelle regioni del Mezzogiorno. Resto al Sud 2.0 prevede il riconoscimento di contributi a fondo perduto e voucher a sostegno dell’avviamento dell’attività.

Vediamo come funziona, quanto è possibile ottenere e quali sono i requisiti necessari

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Resto al Sud: contributi a fondo perduto per giovani imprenditori e professionisti

I bonus per l’autoimprenditorialità, rinominati “Auto impiego Centro Nord-Italia” e “Resto al Sud 2.0”, sono quasi pronti a partire.

Il 12 luglio è finalmente arrivata la firma sul decreto attuativo, atteso ormai dallo scorso agosto. Il testo è ora al vaglio degli organi di controllo e sarà pubblicato a breve. Seguirà poi un decreto direttoriale con le istruzioni operative e termini e modalità di domanda.

L’obiettivo delle misure è quello di promuovere l’inserimento nel mercato del lavoro dei giovani, sostenendo in particolare l’avvio di attività di lavoro autonomo, imprenditoriali e libero professionali, attraverso la concessione di voucher e di contributi a fondo perduto.

Nello specifico, Resto al Sud 2.0 è il bonus riconosciuto per le attività avviate con sede operativa in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

La misura, come detto, è dedicata ai giovani che intendono avviare nuove attività imprenditoriali e libero professionali. Nello specifico, possono accedere al bonus i giovani con meno di 35 anni d’età in possesso di uno dei seguenti requisiti:

  • si trovano in condizione di marginalità, di vulnerabilità sociale e di discriminazione, come definite dal Piano nazionale Giovani, donne e lavoro 2021 – 2027;
  • sono inoccupati, inattivi e disoccupati;
  • sono disoccupati destinatari delle misure del programma di politica attiva Garanzia di occupabilità dei lavoratori (Programma GOL).

Allo stesso modo della misura gemella “Autoimpiego Centro-Nord Italia”, i contributi previsti da Resto al Sud possono essere richiesti per l’avvio di attività economiche:

  • di lavoro autonomo mediante apertura di partita IVA;
  • di impresa individuale regolarmente iscritta al Registro delle imprese;
  • di impresa in forma societaria, regolarmente iscritta al Registro delle imprese, nelle seguenti forme giuridiche:
    • società in nome collettivo;
    • società in accomandita semplice;
    • società a responsabilità limitata;
    • società cooperativa.
  • libero-professionali anche nella forma di società tra professionisti.

Le attività devono essere avviate nel mese precedente la data di presentazione della domanda di agevolazione e risultare inattive alla medesima data.

Ad ogni modo, è ammessa la partecipazione alle società da parte di soggetti che non rientrano tra i possibili beneficiari a condizione che il controllo e l’amministrazione della società, alla data di iscrizione al registro delle imprese e per i successivi tre anni, siano detenuti da soggetti ammissibili all’agevolazione.

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Non sono, invece, considerati in possesso dei requisiti i titolari o i soci di un’attività che, anche se cessata nei 6 mesi precedenti la presentazione della domanda, risulta avere un codice Ateco identico (fino alla terza cifra di classificazione delle attività economiche) a quello corrispondente all’iniziativa economica per cui si presenta la domanda di agevolazione.

Resto al Sud: quali importi è possibile ottenere

Il bonus prevede la concessione di voucher e di contributi a fondo perduto. Questi si possono fruire, in alternativa tra loro, nel rispetto del regolamento UE sugli aiuti de minimis.

Nello specifico, per l’avvio delle attività con sede legale nelle regioni del Sud, i giovani imprenditori e imprenditrici possono ottenere:

  • un voucher di avvio del valore massimo di 40.000 euro, che può essere utilizzato per l’acquisto di beni, strumenti e servizi utili all’avvio delle attività. Il massimale sale a 50.000 euro per l’acquisto di beni e servizi innovativi, tecnologici e digitali o di beni diretti ad assicurare la sostenibilità ambientale o il risparmio energetico.
  • un contributo a fondo perduto per programmi di spesa per l’avvio delle attività non superiori a 120.000 euro. Il contributo copre fino al 75 per cento delle spese.
  • un contributo a fondo perduto per programmi di spesa per l’avvio delle attività dal valore compreso tra i 120.000 e i 200.000 euro. Il contributo copre fino al 70 per cento delle spese.

Quali sono le spese ammissibili

Il decreto attuativo illustra nel dettaglio quali sono le spese ammissibili all’agevolazione. Per quanto riguarda il contributo sotto forma di voucher, sono ammissibili le seguenti spese a condizione che risultino strettamente ed esclusivamente connesse e funzionali alle esigenze produttive e gestionali dell’attività da avviare:

  • macchinari, impianti, attrezzature ed arredi nuovi di fabbrica;
  • programmi informatici e servizi per le tecnologie dell’informazione e delle telecomunicazioni, comprese le licenze d’uso software, la progettazione e sviluppo di software applicativi, di piattaforme digitali e di App;
  • immobilizzazioni immateriali, con particolare riferimento all’acquisizione di competenze finalizzato allo sviluppo di prodotti, /servizi, /processi ad alto contenuto tecnologico, alla progettazione e sviluppo di portali web a scopo promozionale e del visual o digital brand, alla ideazione e realizzazione di marchi e denominazioni (brand naming);
  • consulenze tecnico-specialistiche finalizzate:
    • alla progettazione e sviluppo di soluzioni innovative sia di processo che di prodotto;
    • alla progettazione, sviluppo, realizzazione e analisi di prototipi, modelli, stampi e matrici
    • alle certificazioni ambientali e/o energetiche.

Le consulenze devono essere prestate da ETS e sono ammissibili nel limite del 30 per cento dell’importo complessivo del contributo in forma di voucher. Le spese devono essere sostenute entro 9 mesi, prorogabili una sola volta fino ad un massimo di 12 mesi.

Sono sempre escluse dal contributo le spese relative:

  • all’acquisto di terreni;
  • all’acquisto o ristrutturazione di immobili;
  • a consulenze per la predisposizione della domanda di agevolazione;
  • a consulenze legali, fiscali e tributarie.

Per quanto riguarda i contributi, invece, le spese ammissibili sono le stesse di cui sopra, con l’aggiunta delle opere edili relative ad interventi di ristrutturazione e manutenzione straordinaria, nel limite del 50 per cento del programma di investimento ammesso alle agevolazioni.

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Allo stesso modo, le consulenze devono essere prestate da ETS e sono ammissibili nel limite del 30 per cento dell’importo complessivo del contributo in forma di voucher. Sono escluse dal contributo le spese relative a consulenze per la predisposizione della domanda di agevolazione e a consulenze legali, fiscali e tributarie.

In questo caso, le spese devono essere sostenute entro 16 mesi, prorogabili una sola volta fino ad un massimo di 20 mesi.

In entrambi i casi, i contributi non sono cumulabili con i crediti di imposta e con nessun’altra agevolazione. Fanno eccezione la garanzia del Fondo di garanzia (legge n. 662/1996), i disoccupati GOL beneficiari Naspi che chiedono l’anticipo e i percettori del supporto per la formazione e il lavoro (SFL).

Le agevolazioni sono concesse con procedura valutativa a sportello. Termini e modalità di domanda, come detto, saranno definiti da un apposito decreto del Ministero del Lavoro di prossima emanazione.

Dopo l’invio della domanda e, l’eventuale approvazione, trascorsi 3 mesi dalla data del provvedimento di concessione, le attività economiche possono richiedere l’erogazione di una prima quota di contributo a stato di avanzamento lavori.

Bonus giovani imprenditori e professionisti
Scarica il decreto in fase di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale



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