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Comunicato stampa – Presentata la Rilevazione annuale OICE/CEr: +11,3% produzione 2024 Associati OICE e stime a +9,1% per il 2025


(AGENPARL) – Roma, 16 Luglio 2025

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(AGENPARL) – Wed 16 July 2025 Sintesi
La Rilevazione di quest’anno si inserisce in un contesto caratterizzato da un ciclo economico che
continua ad essere stagnante, a livello europeo e italiano, con la politica monetaria ormai ritornata ad
essere espansiva, e con le due grandi incognite delle guerre con le armi e con i dazi. L’alta inflazione
è ormai alle spalle e i prezzi sono tornati a crescere ad un ritmo contenuto, in linea con gli obiettivi
della banca centrale. Rispetto allo scorso anno, i tassi di policy sono inferiori di oltre 200 punti base e
questo impulso si sta trasmettendo anche ai tassi bancari, stimolando il credito e rendendo meno
gravose le rate dei prestiti in essere. Tuttavia, i partner commerciali italiani non mostrano un ciclo
particolarmente positivo (in primis la Germania) e sul versante dell’export, che tanto ha supportato
l’economia italiana negli ultimi anni, si addensano fosche nubi a causa della guerra commerciale e,
più in generale, per l’avvio del processo di Slowbalization.
Un ciclo globale più debole e il venir meno di alcuni importanti stimoli interni (bonus edilizi) hanno
riportato la crescita italiana al famoso “zero virgola”. Tuttavia, al momento non si prospetta un periodo di recessione. Questo risultato è legato da un lato allo stimolo monetario e ad un più bassa inflazione, che stimolano credito, investimenti e consumi e dall’altro ad una tenuta del settore delle costruzioni, che non ha mostrato alcun calo significativo. Inoltre, il PNRR, nonostante la lentezza di attuazione, sta in parte sostituendo lo stimolo dei bonus edilizi, supportando il settore delle costruzioni,
che in Italia ha sempre avuto ricadute importanti sul ciclo economico. Da non dimenticare, almeno
per l’anno in corso, lo stimolo di un evento importante come il Giubileo, che, seppur concentrato nella sola città di Roma, incrementa il numero di turisti che potenzialmente può visitare l’Italia.
Dato questo contesto, le prospettive economiche appaiono particolarmente complesse. Infatti, si
possono annoverare diversi impulsi di segno negativo che gravano sulla crescita, come i conflitti in
essere (Russia-Ucraina, Israele-Palestina, le tensioni USA-Israele-Iran), la politica monetaria della
FED ancora impostata in modo restrittivo a causa dei probabili impatti negativi delle politiche della
Presidenza Trump e, appunto, le conseguenze a livello globale delle politiche instabili annunciate
dalla Casa Bianca. Si sta assistendo ad uno scenario impensabile fino allo scorso anno: il centro
economico mondiale, per decenni fautore del libero commercio, ora cerca di erigere barriere per ridurre il proprio deficit commerciale. Inoltre, la politica di annunci e contro-annunci sta determinando
un cambiamento in alcune fondamentali dinamiche economico-finanziarie: l’incertezza che ammanta
la politica della Presidenza Trump sta tenendo alti i tassi di interesse statunitensi a lungo termine,
ma, al contempo, sta indebolendo il dollaro. Questa situazione di tassi più alti e moneta più debole
non si era mai verificata prima negli Stati Uniti. Il dollaro pare perdere il suo ruolo di moneta rifugio,
aprendo scenari difficilmente tracciabili per il prossimo futuro.
L’incertezza è la variabile fondamentale dello scenario attuale e tutti gli attori (politici e economici)
devono essere consapevoli che il cambiamento di paradigma a livello globale rende molto difficile
riuscire a definire una traiettoria evolutiva per il futuro prossimo.
All’interno di questo incerto scenario, anche i risultati della presente Rilevazione mostrano condizioni
di mercato ancora molto buone per le imprese OICE. Per l’anno in corso sono attesi aumenti del
9,1% per la produzione e del 6,9% per l’occupazione, che seguirebbero incrementi a consuntivo
Nell’anno corrente, la componente estera tornerebbe a esercitare un ruolo di traino, segnando un
aumento dell’11,5%, superiore rispetto a quanto registrato nel 2024 (+8,2%), e alcuni punti in più rispetto alla crescita della produzione interna. Questa, infatti, dopo un altro anno di crescita a doppia
cifra, +12,4% nel 2024, è prevista in espansione dell’8,3% nel 2025.
Nei livelli, la produzione OICE supererebbe quest’anno di poco i 4,7 miliardi di euro, distribuiti per 3,5
miliardi sul mercato italiano e per i restanti 1,2 miliardi sul mercato estero. Risultati che portano il
49% delle imprese OICE a dichiarare l’intenzione di aumentare gli investimenti nel corso del 2026. Al
contempo, quasi il 91% delle aziende avrebbe già effettuato investimenti in innovazione nel 2024.
L’aumento dei livelli produttivi traina la crescita degli occupati, previsti poco oltre le 37 mila unità nel
2025 (da 34,7 mila nel 2024). Il 50% delle imprese dichiara l’intenzione di aumentare ulteriormente il
personale nel prossimo anno. Un obiettivo che continua a scontrarsi tuttavia con le difficoltà incontrate nel reperimento di nuovo personale, denunciato dal 76,7% degli intervistati, con un valore vicino
all’80% per le imprese fra 26 e 125 addetti. La carenza di personale costituisce quindi un limite
all’espansione delle imprese OICE.
All’interno di questo scenario che mostra un rallentamento, ma che rimane favorevole, si segnala
un’attenzione ancora bassa, ma in crescita, per le tematiche legate alla sostenibilità ambientale. Infatti, l’Indagine di quest’anno conferma che le grandi imprese associate sono più avanti nel percorso
di transizione, mentre le medie e, soprattutto, le piccole imprese hanno ancora molta strada da percorrere. Solo il 49% delle imprese ha familiarità con i concetti di sostenibilità ESG, ma tale percentuale scende al 29% per le piccole imprese. Entrambi i dati sono in crescita, ma quello relativo alle
piccole imprese è cresciuto di ben 10 punti rispetto al precedente Rapporto. Le altre risposte sulle
tematiche ESG mostrate nel Rapporto confermano un miglioramento sotto i profili della sostenibilità
anche tra le piccole imprese.
Infine, con riferimento ai rischi di natura macroeconomica, le imprese OICE confermano una bassa
esposizione alle conseguenze del conflitto in Ucraina e dell’aumento dei prezzi dell’energia. Il PNRR
non sembra essere ancora un elemento centrale per le prospettive delle imprese OICE, dal momento che per il 75% di esse il fatturato aggiuntivo eventualmente attribuibile al Piano non supera il 25%.
Concludendo con una nota positiva, per il 53,8% delle imprese intervistate nell’avvio del 2025 le attività e le opportunità dell’impresa sono migliorate rispetto al 2024.
(variazioni percentuali)
Fonte: Indagine CER-OICE 2025.
A chiusura di questa introduzione, anche quest’anno presentiamo una figura che mostra l’andamento
della produzione delle Associate OICE su un arco temporale esteso, dal 2015 al 2025. L’ottica di
lungo periodo conferma il buono stato di salute delle Associate e mostra come da un decennio sia in
corso una crescita senza soluzione di continuità.
(milioni di euro)
Fonte: Indagine CER-OICE, anni vari.



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