Nel panorama dell’esercizio italiano, una delle realtà che investe maggiormente in innovazione e sperimentazione di nuovi processi e tecnologie è sicuramente The Space Cinema: 35 multisale e 352 schermi distribuiti sul territorio nazionale, con una quota di mercato del 17,6% sugli incassi e del 16,7% sulle presenze nei primi cinque mesi del 2025. Se da una parte, infatti, prosegue il piano di rinnovo del proprio parco sale, dall’altra il circuito guidato dal General Manager Francesco Grandinetti – parte del gruppo VUE International – ha puntato su digitalizzazione, prezzo dinamico (ormai attivo in tutto il circuito), intelligenza artificiale applicata alla programmazione e sostenibilità ambientale, testando e integrando nuovi modelli che potrebbero consolidarsi nel lungo termine. Tra le ultime novità figurano il lancio di un nuovo sito web e app, progettati per semplificare l’acquisto e offrire una customer experience personalizzata, e l’introduzione delle nuove poltrone Ultra Lux. In arrivo nel prossimo futuro anche il primo schermo Large Format targato VUE e il concept “Vue Your Way”, già testato nel Regno Unito. «Proprio l’intelligenza artificiale», spiega Grandinetti, «sarà una componente essenziale dell’evoluzione del settore nei prossimi anni, al pari di quanto accaduto con Internet 25 anni fa». Tra fidelizzazione, attenzione al cliente e transizione green, quindi, The Space si presenta oggi come una realtà compatta e proiettata verso il futuro, con il prezioso supporto e la visione lungimirante di VUE.
Come valutate l’andamento di questo primo semestre per The Space Cinema e quali sono le vostre previsioni per la seconda metà dell’anno?
«Nei primi cinque mesi del 2025 il mercato italiano è in crescita rispetto allo scorso anno, un segnale decisamente positivo. Molto interessante soprattutto il contributo del prodotto italiano, che ha raggiunto circa il 35% degli incassi complessivi: probabilmente la quota di mercato più alta degli ultimi anni, a conferma di quanto sia importante affiancare al prodotto internazionale un’offerta locale forte. Come negli ultimi anni, anche l’estate 2025 si prospetta importante grazie al contributo delle major e all’iniziativa Cinema Revolution. Probabilmente manca qualcosa sul fronte del back to school, ma ci aspettiamo un trimestre positivo. In attesa di conoscere meglio il posizionamento del prodotto locale nell’ultima parte dell’anno, prevediamo un mercato 2025 in leggera crescita rispetto all’anno precedente. Ad oggi siamo soddisfatti dei risultati raggiunti e del nostro posizionamento come leader di mercato. Nelle singole catchment area in cui operiamo ci confrontiamo con esercenti di grande valore, ulteriore motivo di orgoglio e stimolo a fare sempre meglio».
Molti indicano il 2026 come l’anno della svolta, quello destinato a risollevare definitivamente le sorti del nostro settore. È anche lei di questo parere?
«Alla luce della line up del prossimo anno, sappiamo che il 2026 sarà cruciale per la quantificazione del valore del nostro mercato, e siamo consapevoli che dai risultati dipenderanno gli investimenti futuri dell’intera industria cinematografica. Ci stiamo preparando da tempo e non vediamo l’ora di misurarci e di raccogliere i frutti delle iniziative adottate dal nostro circuito negli ultimi anni».
Che tipo di attenzione e interventi ritiene siano necessari da parte del MiC per sostenere l’esercizio nel medio-lungo periodo?
«Il MiC, attraverso i propri strumenti di sostegno, svolge un ruolo fondamentale nel garantire la continuità aziendale e la tutela dei livelli occupazionali di numerosi operatori del settore. Da anni, infatti, il comparto registra una contrazione dei ricavi compresa tra il 20% e il 30%, a fronte di un incremento costante dei costi di gestione. Finché il mercato non tornerà a livelli pari o superiori al periodo pre-Covid, i contributi del MiC resteranno essenziali per la sostenibilità economica delle imprese e per supportare il processo di rinnovamento dei cinema italiani, elemento che considero strategico per uno sviluppo strutturale del settore».
Il piano di rinnovo delle vostre strutture è in corso da tempo. Come procede, quali sono le prossime tappe e qual è la visione strategica che lo guida?
«Negli ultimi anni siamo stati il circuito che ha investito di più in Italia, alzando notevolmente il livello qualitativo dell’esperienza offerta al pubblico. Abbiamo ristrutturato completamente 10 cinema e introdotto le poltrone Lux. Oltre a questo, ormai un terzo del circuito è dotato di proiettori laser di ultima generazione e di impianti di climatizzazione aggiornati. Visti i risultati positivi ottenuti a seguito di questi interventi, proseguiremo il nostro piano di ristrutturazione con altri cinema. Il prossimo intervento riguarderà il cinema di Rozzano (MI), la cui riapertura è prevista entro la fine dell’estate. Si tratta di una struttura da 13 sale dove, oltre a mantenere gli elevati standard già raggiunti con le precedenti ristrutturazioni, introdurremo due importanti novità: la nuova poltrona Ultra Lux e il primo Large Format targato VUE. Un mix di tecnologia, comfort e design che sono certo sorprenderà positivamente tutti i nostri spettatori».
Nel cinema di Rozzano avete installato le prime poltrone Ultra Lux, con i più alti standard di comfort e disponibili a un prezzo maggiorato. Qual è il progetto di espansione di questo modello all’interno del circuito e che previsioni di crescita avete?
«Intendiamo procedere nei prossimi mesi con un roll out intensivo sia delle nostre poltrone Ultra Lux che del Large format, coinvolgendo diversi cinema del nostro circuito.»
A che punto è l’aggiornamento tecnologico nelle vostre sale? Quali innovazioni tech pianificate di implementare?
«Quest’anno VUE ha inaugurato a Swindon, in Inghilterra, il nuovo concept “Vue Your Way”, un modello che sfrutta soluzioni tecnologiche avanzate per semplificare il più possibile l’esperienza dello spettatore. Dalla scansione autonoma dei biglietti all’ingresso, fino all’area food self-service, lo spettatore può gestire in autonomia l’intero percorso, con il personale sempre disponibile in caso di necessità. Si tratta di un format innovativo che intendiamo introdurre al più presto anche in Italia».
Avete in programma nuove cessioni o acquisizioni di strutture?
«Monitoriamo costantemente il mercato e valutiamo con attenzione ogni opportunità strategica».
Quanto incidono nel bilancio annuale l’affitto dei vostri spazi per convention, anteprime, eventi, festival, proiezioni private e première?
«Il valore è in crescita costante: stiamo ampliando la base clienti, un segnale positivo che rafforza la nostra fiducia per il futuro».
Recentemente avete rinnovato il sito web di The Space Cinema, integrando anche strumenti basati sull’intelligenza artificiale. Quali sono le nuove funzionalità e gli aspetti più innovativi?
«Il nuovo sito web e la nuova app di The Space Cinema sono stati progettati per semplificare e velocizzare l’esperienza d’acquisto online: in questo modo si riducono le code in cassa e ci facilita nella creazione di offerte basate sulle preferenze del pubblico. Abbiamo ottimizzato alcune sezioni per un migliore posizionamento sui motori di ricerca e riprogettato la Home Page per dare più visibilità ai nostri prodotti e alle nostre offerte principali. Abbiamo anche arricchito le informazioni sui singoli show e lavorato sulla nuova sezione trailer, che ora raccoglie tutti i film del momento, quelli in arrivo e i titoli dedicati a target specifici, come le famiglie. Sono stati introdotti anche nuovi spazi Adv dedicati ai film in arrivo e contenuti editoriali di approfondimento sulle nostre iniziative. Sul fronte tecnologico, oltre ad avere ampliato i metodi di pagamento, la nuova area “Il mio account” consente ai clienti registrati di gestire card e voucher acquistate, visualizzare lo storico delle visioni, aggiungere i biglietti nel wallet e accedere alla sala con il QR code, senza necessità di stampa. Inoltre, la funzione “remind me” avvisa l’utente all’apertura delle prevendite. Sin dalle prime settimane in cui il sito è andato online, i riscontri sono decisamente superiori alle nostre aspettative».
In merito all’intelligenza artificiale, Vue sperimenta da tempo una programmazione cinematografica supportata da tecnologie IA. Quali risultati sono emersi finora e quanto questo processo è centrale in Italia?
«Dobbiamo abituarci a un contesto in cui l’IA avrà un ruolo sempre più determinante. L’intelligenza artificiale è un’innovazione paragonabile alla diffusione di internet 25 anni fa: inizialmente percepita come un vantaggio competitivo, è divenuta oggi una componente essenziale. In Vue abbiamo avviato da tempo un percorso di sperimentazione per integrare in modo efficace nuove funzionalità e strumenti basati sull’IA nei nostri processi aziendali».
Continueremo a migliorare e progredire, certi che si tratti di un’opportunità significativa sia per il pubblico sia per i nostri partner della distribuzione. E per quanto riguarda il customer journey?
«Monitoriamo il livello di Customer Experience percepito dai nostri spettatori attraverso software dedicati che raccolgono e analizzano il loro livello di soddisfazione al termine della visita nei nostri cinema. Utilizziamo una piattaforma in grado di confrontare commenti e risposte dei clienti relativi a tutti i momenti chiave della loro esperienza cinematografica. I dati raccolti vengono poi esaminati nel dettaglio e ci permettono di valutare con precisione la qualità della nostra proposta commerciale, dei nostri asset e del servizio complessivo. Questo ci consente di intervenire tempestivamente con azioni correttive mirate, in linea con le priorità espresse dal nostro pubblico. Come ogni sistema evoluto di Customer Experience, anche il nostro genera KPI specifici che analizziamo su base settimanale».
Dal 2022 a oggi, Vue ha implementato il dynamic pricing in diversi territori, ottimizzando il prezzo del biglietto per adattarsi meglio alle preferenze dei clienti e alle condizioni di mercato. Come procede l’estensione di questo modello nei cinema The Space e come risponde il pubblico italiano?
«The Space ha avviato il suo piano di implementazione del dynamic pricing alla fine del 2023 e il processo è ormai sostanzialmente completato. Entro l’estate, tutti i nostri cinema avranno adottato questo modello, che prevede diverse fasce di prezzo per lo stesso film all’interno dello stesso cinema. Siamo molto soddisfatti dei risultati di questa attività, che abbiamo adattato alle peculiarità del mercato italiano, tenendo conto dell’eterogeneità delle nostre strutture in termini di posizionamento e target di riferimento. Grazie all’introduzione di prezzi più accessibili in molte sale, abbiamo registrato una piena accettazione da parte del pubblico e allargato la customer base. I direttori dei nostri cinema confermano che il dynamic pricing, se implementato correttamente, consente di soddisfare un pubblico più ampio e apporta benefici sull’operatività, favorendo una distribuzione più equilibrata della domanda».
Come si articola oggi la vostra strategia di fidelizzazione? Quali risultati avete ottenuto con The Space Card e The Space Pass?
«Il rapporto di fiducia con i clienti, e la conseguente fidelizzazione, si fonda sulla nostra capacità di soddisfare le loro esigenze, generando un vantaggio reciproco. The Space Card e The Space Pass sono programmi loyalty destinati a pubblici diversi – famiglie, gruppi di amici, coppie, cinefili appassionati – accomunati dalla volontà di vivere il cinema con maggiore frequenza e non solo in occasione dell’uscita dei grandi blockbuster. Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti finora e convinti che, grazie alla completa digitalizzazione, questi strumenti saranno sempre più diffusi. Il nuovo sito e la nuova app rendono, infatti, ancora più semplice acquistare, ricaricare e utilizzare le nostre card».
In che modo utilizzate i dati raccolti tramite la profilazione dei clienti per migliorare l’offerta, la comunicazione e la programmazione?
«Avvertiamo l’esigenza di comunicare in modo innovativo, attraverso contenuti esclusivi che rafforzino l’identità del nostro brand. Nel tempo abbiamo raccolto una grande quantità di dati che, tramite i nostri canali, ci consentono di segmentare il pubblico e suggerire, in maniera innovativa, i titoli più in linea con le diverse preferenze cinematografiche. Nel tempo abbiamo sviluppato modalità di comunicazione uniche e pensate per specifici target di pubblico, attivando iniziative digitali capaci di stimolarne l’interesse e l’acquisto. Format come “Da non perdere”, “Da urlo”, “Una serata con” o “Movietalk” si sono dimostrati efficaci: il pubblico ci ascolta, si fida e sceglie di tornare da noi».
Qual è oggi la percentuale di acquisti digitali del biglietto sul totale tramite sito e app? E come rispondete all’accelerazione della fruizione digitale, soprattutto tra i più giovani?
«Negli ultimi anni abbiamo investito molto, sia sul fronte del pricing che della comunicazione, per incentivare l’acquisto anticipato dei biglietti online. I risultati sono molto positivi e si avvicinano sempre più agli standard dei principali circuiti europei. Il lancio del nuovo sito e della nuova app ci ha dato un ulteriore boost, consentendoci di raggiungere traguardi impensabili prima della pandemia. Stiamo lavorando ad altre funzionalità che ci permetteranno di proseguire su questa traiettoria di crescita: l’obiettivo è rendere l’accesso al cinema un’esperienza al passo con i tempi, fluida e in linea con le migliori realtà del retail».
A settembre si terranno le nuove elezioni per la presidenza Anec. Cosa auspica per il prossimo mandato?
«Il lavoro svolto dall’associazione negli ultimi anni è stato eccezionale, frutto di una gestione manageriale di primissimo livello che è riuscita a rappresentare alle istituzioni, in modo puntuale ed organizzato, le esigenze di tutti gli esercenti, molte delle quali, seppur in diverse dimensioni, sono sostanzialmente comuni. Ho particolarmente apprezzato l’evoluzione nell’organizzazione delle Giornate Professionali e le iniziative di AnecLab e Anec LED, che hanno favorito la crescita professionale e l’interscambio di competenze. Sono certo che avranno risvolti positivi sull’intero settore. La direzione intrapresa mi sembra tracciata: rappresentanza istituzionale, managerialità, delivery e un confronto continuo con le altre associazioni di settore, sia nazionali che internazionali, saranno probabilmente gli elementi essenziali che dovranno essere raccolti nel prossimo mandato della presidenza Anec».
Il cinema italiano ha avuto un ruolo centrale in questo inizio anno segnato da una carenza (sempre più strutturale) del prodotto hollywoodiano, nonostante siano ancora moltissime le produzioni nazionali che non riescono a imporsi al box office. Qual è la sua lettura sullo stato della nostra cinematografia?
«Il cinema italiano rappresenta il vero valore aggiunto del nostro mercato sul quale fondare le nostre ambizioni di sviluppo. Gli ultimi anni hanno dimostrato che storie e personaggi percepiti dal pubblico come innovativi e rilevanti possono raggiungere risultati di box office molto significativi. È giunto il momento di distribuire film italiani nell’arco di tutti i 12 mesi, evitando di andare a saturare la domanda e disperde risorse».
Come descriverebbe l’impegno green di The Space? Quali sono i progetti e le azioni concrete che avete già attuato o pianificato?
«Già in epoca pre-Covid, The Space Cinema ha avviato, in collaborazione con le proprietà dei cinema gestiti in locazione, un percorso pluriennale orientato a un maggiore efficientamento energetico delle proprie multisale. Anche grazie al contributo del PNRR, un terzo delle nostre strutture è dotato di pannelli solari per l’autoproduzione di energia, oltre che di impianti di proiezione e di condizionamento altamente tecnologici, gestiti tramite sistemi avanzati di telegestione che migliorano le performance ambientali e riducono le emissioni. Inoltre, diverse delle nostre strutture hanno ottenuto la certificazione internazionale BREEAM (Building Research Establishment Environmental Assessment Method), riconoscimento attribuito agli immobili che rispettano rigorosi standard di sostenibilità ambientale».
Se potesse cambiare qualcosa nell’industria cinematografica con uno schiocco di dita, cosa farebbe?
«Discontinuità e innovazione: sono questi gli elementi che, con più coraggio, noi tutti dell’intera industria dovremmo ricercare per superare definitivamente le barriere che frenano la crescita del nostro mercato».
L’intervista è stata pubblicata sul numero di Box Office di luglio.
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