Il fenomeno dei NEET, è noto a tutti ormai, interessa ragazzi e ragazze tra i 18 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non frequentano percorsi formativi. In Italia si parla di 1,4 milioni di giovani, uno dei dati più altri all’interno dell’Unione europea, pur in flessione dal 2020. La stima lombarda è di 157 mila. Restringendo il campo alla provincia di Como arriviamo a circa 13 mila. Il 15% della popolazione giovanile nel comasco è intrappolato in una bolla sospesa tra il passato e il futuro. A ciò si aggiunge un tasso di dispersione scolastica storicamente superiore alla media regionale: nel 2018 era al 14,3%, mentre nel 2023 è sceso al 10,5%, ma resta ancora critico. Per cercare di arginare questo fenomeno, un anno fa la Cooperativa Sociale Tikvà, Fondazione Scalabrini e Fondazione Castellini, in collaborazione con Risorse SpA – agenzia per il lavoro, SkillsUp – centro di formazione e il contributo di Fondazione Cariplo lanciano LevelUP. «L’idea che ci ha spinti a promuovere questo progetto – spiegano i suoi promotori – è molto semplice: non lasciare nessuno indietro. Oggi siamo qui a parlarne perché è proprio in momenti di transizione come quello estivo che molti giovani, soprattutto i più fragili, rischiano di perdersi o diventare invisibili. In questo passaggio emergono fragilità legate all’incertezza, alla mancanza di alternative o alla paura di fare scelte sbagliate. Parlare oggi di NEET significa intercettare questi ragazzi prima che si allontanino definitivamente dai percorsi formativi o lavorativi, offrendo loro un’occasione di orientamento e ripartenza. Se da una parte ci troviamo con aziende che faticano ad assumere personale qualificato o motivato, dall’altra ci sono giovani che cercano opportunità ma non riescono a trovarle. Il cosiddetto “mismatch” è uno degli ostacoli più diffusi nel mondo del lavoro. Il risultato è che da un lato le imprese del territorio cercano personale, ma faticano a trovare candidati motivati o con le competenze adeguate. E dall’altro, molti giovani cercano lavoro senza riuscire a riconoscersi nelle opportunità esistenti, spesso per sfiducia, mancanza di riferimenti o esperienze negative precedenti. Con LevelUp cerchiamo di colmare questa distanza creando un ponte tra desideri dei ragazzi e bisogni delle aziende».
«I ragazzi e le ragazze che incontriamo con il percorso di LevelUP sono qui, nelle nostre città, nelle nostre vite – spiega Clarissa Morena, coordinatrice del progetto LevelUPA -. A volte attraversano un momento di pausa, di smarrimento, che può capitare a chiunque. L’esperienza ci dice che non è una condizione definitiva, né un’etichetta: per questo per noi il punto centrale è la riattivazione. Una riattivazione che può avvenire in tante forme, attraverso opportunità che vanno dalla formazione professionale al volontariato, dalla partecipazione a gruppi informali giovanili al servizio civile, fino a un nuovo contratto di lavoro o al ritorno a scuola. Tutte esperienze che possono riaccendere curiosità, far nascere nuove motivazioni, far scoprire interessi inattesi o semplicemente accendere una nuova miccia. Ogni proposta è un invito a ripartire, a modo proprio e con i propri tempi».
Il progetto offre ai giovai percorsi gratuiti e personalizzati, che includono orientamento, formazione, volontariato, attività di risocializzazione e connessioni con il mondo del lavoro e le realtà attive sul territorio, così da permettere di rimettersi in gioco, ritrovare fiducia nelle proprie capacità e costruirsi un futuro su misura.
A un anno dal lancio del progetto qualche dato ne conferma la bontà: in dodici mesi sono state raccolte oltre 100 segnalazioni, di cui circa 75 riconducibili al target NEET. Più di 60 giovani hanno iniziato un percorso individuale che parte dall’ascolto e arriva all’orientamento e alla costruzione condivisa di un progetto futuro. Tra questi, 14 ragazzi sono stati avviati a esperienze lavorative (tirocini, apprendistati, contratti), mentre 4 hanno scelto di tornare a studiare o seguire una formazione strutturata.
«Questi risultati sono il frutto di un lavoro capillare, costruito sulle relazioni – continuano i promotori -. LevelUP, infatti, non si rivolge solo ai giovani, ma coinvolge scuole, famiglie, servizi sociali, enti del territorio e mondo delle imprese, con l’obiettivo di costruire una rete di supporto efficace e duratura. Proprio le scuole sono partner fondamentali del progetto, sia per intercettare i ragazzi a rischio abbandono, sia per attivare percorsi di sensibilizzazione e partecipazione attiva. La collaborazione con la Fondazione Castellini – Scuola d’Arte, in particolare, ha permesso di coinvolgere due classi seconde (grafico e vendite) nella creazione di contenuti comunicativi rivolti ai coetanei NEET. Gli studenti stessi sono diventati protagonisti, contribuendo a raccontare e rendere visibile un fenomeno spesso nascosto, attraverso linguaggi e strumenti accessibili ai loro pari. Al contempo, abbiamo inviato a tutti gli Uffici di Politiche Giovanili dei comuni della provincia di Como una comunicazione per metterci a disposizione, così da poter raggiungere quei giovani che hanno lasciato gli studi e non si presenteranno all’inizio del nuovo anno scolastico. Ma Levelup si alimenta anche della collaborazione con associazioni, sportelli informativi, parrocchie e centri giovanili, in un lavoro quotidiano di emersione e orientamento dei giovani “invisibili”. È questa sinergia che può consentire di intervenire tempestivamente e in modo personalizzato, offrendo una risposta concreta anche ai casi più complessi».
Intercettato il bisogno, ecco la risposta: «partner strategico del progetto è Risorse SpA-Agenzia per il lavoro – concludono i promotori -che contribuisce a tradurre l’orientamento in azioni concrete, mettendo a disposizione strumenti e competenze per individuare percorsi lavorativi compatibili con le aspirazioni dei ragazzi. Grazie a questa collaborazione, i giovani seguiti dal progetto possono accedere a offerte di lavoro selezionate, a esperienze di tirocinio o a percorsi di apprendistato mirati, in un’ottica di inserimento graduale e accompagnato».
Per saperne di più: https://www.levelupcomo.it/, info@levelupcomo.it
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link