Ogni anno soltanto in Italia si contano oltre 10mila giovani imprese innovative, alla ricerca dei migliori acceleratori di startup in tutto il mondo capaci di supportare e sviluppare al meglio la loro decisiva fase di crescita. Gli acceleratori si differenziano dagli incubatori per diversi motivi, legati principalmente a equity, obiettivi e management: gli incubatori sono early stage, intervengono nella fase embrionale preparando l’azienda ad entrare nel mercato, spesso sono gestiti da università o centri di ricerca; gli acceleratori sono late stage, fanno crescere startup già avviate portandole al primo round importante di finanziamento e investono in cambio di una quota.
Quali sono i 10 migliori acceleratori di startup
Molto spesso succede che un acceleratore sia anche un incubatore o viceversa. I confini e le definizioni sono molto labili: variano in base al settore, ai servizi offerti, ai processi di selezione. L’ultimo report European Incubators and Accelerators che raccoglie dati da Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Spagna conteggia 1.217 incubatori e acceleratori, di cui 182 corporate incubators e 227 university incubators. La Francia ha il maggior numero di incubatori e acceleratori (284), seguita da Regno Unito con 274, Germania con 247, Spagna e Italia con rispettivamente 215 e 197 piattaforme. Senza considerare l’open innovation, il corporate venture capital e i venture studios che lanciano startup da zero e su misura di specifiche esigenze di mercato, ecco i 10 migliori acceleratori di startup in base alla capacità di accelerazione, al tasso di sopravvivenza, alle realtà di successo alle quali hanno dato vita e al loro differenziale.
H-Farm
Fondato nel 2005 dall’imprenditore veneto Riccardo Donadon, H-Farm si definisce “un ecosistema di innovazione e un venture builder”, con un’attenzione particolare nell’economia digitale. “La nostra missione è promuovere l’innovazione attraverso la tecnologia”, si legge sulle pagine del polo tecnologico di Roncade, considerato dal Financial Times il miglior hub in Italia nel 2024 e uno dei principali hub di mentorship per startup in tutta Europa. H-Farm è uno dei numerosi centri per startup presenti in Italia: l’elenco degli acceleratori nostrani è lungo e include Dock Startup Lab, Nana Bianca, B4I – Bocconi for Innovation, Luiss Enlabs, PoliHub, LVenture Group, B-Ventures, Scientifica Venture Capital, Digitalmagics, 42 Accelerator e tanti altri.
Tenity
In Svizzera è attivo dal 2015 Tenity (ex F10), acceleratore fintech di Zurigo (ma con sedi a Singapore, Tallin, Madrid, Istanbul e Londra) che ha raccolto oltre 450 milioni di dollari in finanziamenti nel corso della sua esperienza. Grazie a 101 accordi conclusi tra il 2023 e il 2024, Tenity è uno dei VC del fintech pre-seed più attivi in Europa e a Singapore. Tra le sue storie di successo spiccano quelle di Fija Finance (piattaforma crypto per investimenti DeFi sicuri, sostenuta con 1,2 milioni da Keyrock, CV VC e Heliad) e SIX Digital Exchange (SDX), la prima piattaforma regolamentata al 100% per lo scambio di asset digitali che ha collaborato con F10 e Aequitec per un innovativo servizio di tokenizzazione delle azioni.
SOSV
Uffici a New York, Newark, San Francisco, Shenzhen e Cork e una storia cominciata nel 1995 grazie a Sean O’Sullivan, SOSV è una società di venture capital multi-stage internazionale che supporta startup deep tech nei segmenti salute e clima. I suoi programmi principali sono IndieBio a New York e San Francisco e HAX a Newark. Nel 2024 l’hub statunitense ha raggiunto 1,5 miliardi di dollari di asset in gestione. Nella classifica di Pitchbook, SOSV è al primo posto dal 2017 come investitore più attivo nel climate tech. In Italia è presente con Next Age, il primo programma di accelerazione in Europa che investe specificamente nelle startup della silver economy, l’economia della terza età.
Station F
È il più grande incubatore del mondo Station F, l’hub di Parigi aperto nel 2017 all’interno dell’ex deposito ferroviario della Halle Freyssinet. Fondato da Xavier Niel con un investimento da 250 milioni di euro e diretto da Roxanne Varza, il campus ha il Founders Program 2.0 per l’early stage, il Fighters Program per imprenditori e imprenditrici “provenienti da contesti svantaggiati”, la Landing Zone (uno spazio che ospita le startup in attesa di entrare nei programmi d’accelerazione), gli uffici di mentorship con esperti di Amazon, Apple, Google e Qonto e i Partner Programs con grandi aziende come Huawei, L’Oréal, LVMH, Meta e Microsoft. Station F è anche partner di diverse scuole tra cui l’HEC Paris, la migliore business school europea.
AngelPad
Uno dei più famosi acceleratori di startup statunitensi seed-stage è AngelPad, con sedi a New York e San Francisco. Dal 2010 l’hub fondato dall’ex Google Thomas Korte con Carine Magescas ha lanciato più di 150 founder che hanno raccolto un totale di 2,2 miliardi di dollari: un’analisi di MIT e Brown University lo considera l’acceleratore numero 1 negli Stati Uniti. Il finanziamento medio per azienda è di 14 milioni, mentre il 10% delle startup passate per AngelPad sono valutate oltre i 100 milioni. In media ad ogni selezione (una ogni sei mesi) si candidano 2.000 startup per partecipare al loro programma: l’ammissione è estremamente rigida e dalla rosa dei candidati escono fuori appena 15 startup.
UnternehmerTUM
In tedesco la parola unternehmertum significa imprenditoria: non poteva che chiamarsi UnternehmerTUM – con un gioco di parole con TUM (The Entrepreneurial University), il Politecnico di Monaco – l’acceleratore principale in Germania e centro leader per l’innovazione e la creazione di imprese in Europa. Fondato nel 2002 da Susanne Klatten con sede a Garching in Baviera, l’hub gestisce un fondo di venture capital per finanziare startup tecnologiche all’avanguardia (in particolare nei settori climatico, energetico e dei trasporti) con potenziale di mercato internazionale. Sono diverse le storie di successo passate per UnternehmerTUM, da FlixMobility a Spanflug.
StartX
È l’acceleratore di startup associato alla Stanford University, uno degli atenei simbolo dell’innovazione made in Silicon Valley. Nato nel 2011 da un’idea di Cameron Teitelman, l’hub sostiene studentesse e studenti dall’elevato potenziale che vogliono lanciare la loro attività d’impresa. StartX è una non-profit quindi non contempla equity né fee, riceve ogni anno 1,2 milioni di dollari dall’università, da Stanford Health Care (SHC) e da Kauffman Foundation e conta sul potere della sua comunità. Negli anni l’acceleratore ha accolto più di 2.500 startup con una media di raccolta di 24 milioni di dollari e 18 aziende valutate oltre 1 miliardo.
500 Global
Una delle società di venture capital più attive al mondo, 500 Global (ex 500 Startups) ha la sua sede nella Silicon Valley e organizza il Flagship Accelerator, uno dei principali acceleratori a livello globale. Fondata nel 2010 da Dave McClure e Christine Tsai, la VC offre nel suo programma 150.000 dollari (per una quota del 6%) in investimenti, programmazione, supporto, crescita e sviluppo. Il follow-on prevede un secondo investimento da 500.000 dollari. La selezione è dura: la percentuale di ammissione è molto bassa e l’iscrizione costa 37.500 dollari, scalati dai 150.000 investiti. In totale 500 Global gestisce nel suo portafoglio asset per 2,7 miliardi di dollari: tra le startup in cui ha investito ci sono Canva, eFishery e Grab, poi quotata al Nasdaq.
Techstars
Fondata nel 2006 a New York da David Cohen, Brad Feld e Jared Polis, Techstars è una società di venture capital e un acceleratore globale che ha lanciato sul mercato 4.100 aziende con una capitalizzazione combinata di 124 miliardi di dollari. I suoi programmi di accelerazione sono in America, Europa, Medio Oriente, Africa, Asia e Oceania. In Italia è presente alle OGR Torino con il Techstars Transformative World Torino Accelerator, un programma che seleziona 12 startup in settori ad alta crescita come computazione quantistica, e-commerce, innovazione agricola, intelligenza artificiale, retail technology, sostenibilità, strumenti di sviluppo web e tecnologia per la salute. In sei edizioni, TTWTA ha investito in 60 aziende globali che hanno raccolto oltre 120 milioni di dollari.
Y Combinator
L’incubatore e acceleratore più famoso al mondo è Y Combinator: fondato nel 2005 a Mountain View da Paul Graham e Jessica Livingston con Robert Morris e Trevor Blackwell, offre un finanziamento da 500.000 dollari in due tranche, una safe post-money da 125.000 dollari (per il 7% dell’azienda) e una uncapped safe con MFN – Most Favored Nation (senza una valutazione stabilita ma con l’accordo di applicare all’investimento i termini migliori che la startup negozierà in futuro) da 375.000 dollari. Complessivamente Y Combinator ha supportato 5.000 startup con una capitalizzazione di mercato combinata di 600 miliardi di dollari. I casi di studio di aziende diventate di successo sono numerosi: soltanto per citarne alcune Airbnb, Coinbase, Dropbox, Reddit, Stripe e Twitch.
Naturalmente la lista è parziale, limitata e provvisoria, soggetta ad aggiornamenti e variazioni. In tal senso, meritano almeno una citazione hub importanti come le londinesi Founders Factory (venture builders e early stage investors leader nel fintech a livello internazionale) e L Marks (acceleratore di startup che offrono soluzioni tecnologiche avanzate), la californiana Plug and Play (centro globale di innovazione nato in Silicon Valley con un’esperienza ventennale) e la francese The Family, acceleratore e partner strategico a lungo termine per le giovani imprese, con un focus sulla creazione di comunità.
Da segnalare, infine, sono due rilevanti realtà europee: Seedcamp, il più importante fondo in fase pre-seed e micro seed per startup digitali in Europa, con sede a Londra e particolarmente attento al mondo del fintech; ESA Business Incubation Centre (ESA BICs), la più grande rete di incubazione europea per il supporto alle startup del settore spaziale. In Italia ci sono cinque centri: ESA BIC Turin gestito da I3P con il supporto del Politecnico e di LINKS Foundation; ESA BIC Milan di PoliHub, l’innovation park e acceleratore del Politecnico; ESA BIC Padua di Officina Stellare in collaborazione con Galileo Visionary District; ESA BIC Lazio di Lazio Innova, la società in house regionale per l’innovazione, il sostegno al credito e lo sviluppo economico; ESA BIC Brindisi, il primo e unico centro del Sud gestito dal DTA – Distretto Tecnologico Aerospaziale.
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