“L’Italia crede di essere assolutamente all’altezza della sfida” per la ricostruzione dell’Ucraina. Sono le parole, pregne di fiducia ed entusiasmo, della premier Giorgia Meloni a margine del bilaterale con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nell’ambito della Conferenza per la Ripresa dell’Ucraina a Roma (URC2025). La padrona di casa, che ha fortemente voluto questo incontro internazionale, il terzo da quando è iniziata la guerra in Ucraina, rivendica il contributo italiano per il sostegno della ripresa del paese invaso e colpito dall’esercito di Vladimir Putin.
Meloni: “Dalla Russia nessuna disponibilità alla pace”
“Il sistema Italia dimostra di essere pronto a fare la differenza, lavorando per ricostruire quello che è stato distrutto e che è indispensabile per la popolazione: strade, punti, scuole, chiese, ospedali”, ha affermato Meloni che, di fianco a Zelensky, ha sottolineato come il leader di Kiev si sia impegnato sin da subito a un cessate il fuoco con il nemico per raggiungere un accordo di pace. A differenza invece di quanto fatto dalla Russia che – ha chiosato la presidente del Consiglio – non ha fatto arrivare la “sua disponibilità su nulla”. Meloni ha poi sottolineato come il “percorso è duplice: continuare a sostenere l’Ucraina e dall’altra mantenere, anzi, rafforzare la pressione nei confronti della Russia, soprattutto utilizzando lo strumento delle sanzioni”. Le parole di Meloni arrivano proprio nelle ore in cui il presidente Donald Trump ha ventilato l’ipotesi di applicare sanzioni contro il Cremlino.
L’auspicio, ha sottolineato Meloni nell’incontro con i giornalisti, è che la guerra finisca e quando accadrà, “guarderemo all’Ucraina con l’ammirazione e il rispetto” che desta un pugile a riposo. “Ma la pace – è il monito di Meloni – si costruisce, come ho detto tante volte, non con i buoni propositi, ma con la deterrenza”. Nel frattempo, ha precisato, l’Italia continuerà a sostenere l’eroica resistenza del popolo ucraino, “come ha fatto finora a 360 gradi”.
In tre anni di invasione su larga scala lanciata dalla Russia, Roma ha portato avanti con Kiev una sinergia produttiva soprattutto nel settore della Difesa. “È importante permettere all’Ucraina di continuare a difendersi anche e soprattutto dagli attacchi sempre più intensi e sempre più brutali, fino a ieri, con cui la Russia continua a colpire i civili”. Attacchi che, secondo quanto affermato da Meloni, “confermano ancora una volta quanto poco Mosca sia impegnata a costruire quella pace per cui tutti quanti insieme, a partire dall’Ucraina, sosteniamo gli sforzi del presidente Usa Donald Trump”.
Zelensky: “Abbiamo bisogno di un piano chiaro di ripresa, simile al piano Marshall”
La difesa dei cieli e dei confini resta quindi cruciale non solo per l’Ucraina ma per l’Europa intera. Ne è convinto Zelensky che, dopo aver ringraziato Meloni per il costante impegno dell’Italia in oltre tre anni di guerra in Ucraina, ha espresso gratitudine anche al mondo imprenditoriale italiano. “È un segnale di fiducia quello che arriva da 500 aziende italiane impegnate nella costruzione e sviluppo dell’Ucraina”, ha affermato Zelensky, che ha ricordato come nella Conferenza internazionale a Roma saranno firmati “circa 200 accordi” per un valore di “più di 10 miliardi di euro” (circa 15 se si considerano i contratti firmati dalle aziende), di cui il 20 per cento arriva da imprese italiane.
Von der Leyen lancia il Fondo Europeo per l’Ucraina. Zelensky: “Pronti 200 accordi da 10 miliardi”
Sottolineando la necessità di investimenti “nella Difesa e nello sviluppo dell’Ucraina”, in particolare nell’industria per la produzione di droni, Zelensky ha dichiarato che “la minaccia è sotto gli occhi di tutti, ogni giorno ci sono bombardamenti e dobbiamo investire tutto ciò che è necessario per la Difesa e per la ricostruzione del Paese.
“Abbiamo bisogno di un piano coeso e chiaro di ripresa, simile al piano Marshall. Perché dopo un’aggressione così, su larga scala, abbiamo bisogno di una ripresa su larga scala”, è l’invito del leader di Kiev, riecheggiando gli sforzi statunitensi per aiutare la ricostruzione dell’Europa occidentale dopo la seconda guerra mondiale. “Ricostruire l’Ucraina non riguarda solo il nostro Paese. Riguarda anche i vostri Paesi, le vostre aziende, la tecnologia, i vostri posti di lavoro. Il modo in cui ricostruiamo il nostro Paese può anche modernizzare le vostre infrastrutture e le vostre industrie”, ha precisato Zelensky auspicando che i beni russi congelati in Europa vengano utilizzati per la costruzione dell’Ucraina.
Enav, Leonardo e UkSATSE insieme per il ripristino della navigazione aerea civile
Tra gli accordi imprenditoriali siglati nell’ambito della Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina, circa 20 portano la firma delle aziende italiane. Tra le intese siglate dal ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, e dal ministro ucraino per lo Sviluppo delle Comunità e la ricostruzione dei Territori, Oleksii Kuleba spicca il memorandum di cooperazione tra l’italiana Leonardo, Enav S.p.A. e l’Ukrainian State Air Traffic Services Enterprise (UkSATSE), l’ente statale ucraino responsabile della gestione del traffico aereo. L’intesa prevede un’iniziativa congiunta per ripristinare e potenziare le infrastrutture di navigazione aerea civile del Paese, nell’ambito del Ukraine Air Traffic Management Restoration and Recovery Plan (UARRP). Si tratta di un passo cruciale per la ricostruzione delle capacità di gestione del traffico aereo ucraino, seriamente compromesse a causa dell’invasione russa.
Ma il supporto dell’Italia alla ricostruzione dell’Ucraina non si limita al settore aereo. Simest, la società italiana che sostiene la crescita delle imprese italiane all’estero, attiverà un plafond di 300 milioni di euro per il credito alle esportazioni a supporto della competitività delle imprese italiane coinvolte nella ripresa dell’Ucraina. Inoltre, Cassa Depositi e Prestiti, SACE e Simest hanno firmato un memorandum d’intesa con il ministero dell’Economia ucraino per cooperare a sostegno del recupero e dello sviluppo dell’economia ucraina.
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A questi strumenti si affiancano gli ulteriori fondi stanziati dalla Cooperazione Italiana per iniziative in Ucraina, per un totale di 150 milioni di euro in fondi tra crediti di aiuto e contributi a fondo perduto, destinati a un’ampia gamma di interventi: dal ripristino delle infrastrutture energetiche e critiche alla sanità, dal sostegno abitativo alle persone vulnerabili allo sminamento e allo sviluppo rurale, fino ad azioni di tipo umanitario.
Particolare attenzione è rivolta alla regione di Odessa, per la quale l’Italia ha assunto il patronato simbolico. Due convenzioni dedicate riguardano il patrimonio culturale e la promozione del lavoro nel settore culturale locale. Firmati inoltre accordi nei settori della sicurezza informatica e dell’agricoltura, con l’obiettivo di sostenere la ripresa e la resilienza del tessuto economico e sociale ucraino.
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