La sfida del Quantum computing è ormai una priorità geopolitica. L’Unione europea ha dato il via al progetto Supreme, finanziato con 65 milioni di euro attraverso il Chips Joint Undertaking, con l’obiettivo di avviare la produzione industriale di chip quantistici europei. Una risposta concreta alla dipendenza tecnologica da Paesi terzi e un passo decisivo verso la costruzione di un’infrastruttura di calcolo quantistico realmente sovrana.
Supreme – acronimo di SUstainable Pilot line for a European Quantum Chips Ecosystem – è un’iniziativa a sei anni guidata dal centro di ricerca finlandese Vtt. Riunisce 23 partner di otto Paesi membri, tra cui università, enti pubblici e aziende come Infineon, Iqm e la napoletana Università Federico II. Il progetto mira a risolvere uno degli ostacoli principali alla diffusione del Quantum computing: l’assenza di una catena produttiva affidabile per dispositivi quantistici su larga scala.
Cuore dell’iniziativa sarà la creazione di una linea pilota per la fabbricazione di chip quantistici, attesa per l’inizio del 2026, con disponibilità delle prime tecnologie a soggetti esterni già nel 2027. Obiettivo strategico: trasformare prototipi di laboratorio in prodotti industriali utilizzabili in settori critici come telecomunicazioni, cybersicurezza, sanità e difesa.
Dal laboratorio all’industria: come funziona Supreme
Il progetto Supreme si concentra su tecnologie fondamentali per il Quantum computing come le giunzioni Josephson, l’integrazione 3D dei circuiti e i processi ibridi per componenti quantistici. La validazione dei risultati avverrà attraverso componenti reali come Quantum Processing Unit (Qpu), amplificatori parametrici a onde viaggianti e rilevatori di singoli fotoni a filo superconduttore.
Un altro pilastro è la diffusione di Process Design Kit (Pdk) accessibili a università, Pmi e centri di ricerca. Questi strumenti ridurranno le barriere d’ingresso alla progettazione quantistica, permettendo lo sviluppo di nuovi dispositivi senza dover investire in complesse infrastrutture di fabbricazione. Supreme non è solo un progetto di ricerca, ma un ponte tra innovazione e mercato.
Il consorzio vuole inoltre attivare un canale stabile di trasferimento tecnologico tra mondo accademico e industria, costruendo un ecosistema europeo resiliente, capace di sostenere la transizione del Quantum computing dalla fase sperimentale a quella applicativa.
Quantum computing e strategia italiana: nasce il Piano nazionale
L’Italia ha colto il segnale. Il 10 luglio 2025, il Comitato Interministeriale per la Transizione Digitale (Citd) ha adottato ufficialmente la prima Strategia italiana per le tecnologie quantistiche. Il piano, fortemente voluto dal Ministero dell’Università e della Ricerca, è stato elaborato con il contributo di vari ministeri, dell’Agenzia nazionale per la cybersicurezza (Acn), della Presidenza del Consiglio e di un gruppo di esperti guidato dal fisico Tommaso Calarco.
Il documento si articola su quattro assi fondamentali: ricerca e innovazione, competenze e formazione, applicazioni industriali e sicurezza nazionale. L’Italia punta così a diventare protagonista della rivoluzione quantistica, investendo su infrastrutture, collaborazione pubblico-privato e supporto alle startup.
“La Strategia è il nostro punto di partenza per una trasformazione epocale”, ha dichiarato la Ministra Anna Maria Bernini. “Il Quantum computing può rappresentare un vantaggio competitivo in numerosi ambiti chiave”. In effetti, il piano è in linea con gli obiettivi fissati dalla Quantum Europe Strategy della Commissione europea, che punta a presentare un Quantum Act entro la fine del 2025.
Quantum Europe Strategy: l’Ue verso la leadership globale
A livello continentale, la Commissione europea ha lanciato la Quantum Europe Strategy con l’obiettivo di consolidare una filiera quantistica sovrana e resiliente, capace di generare valore industriale. Il piano punta a stimolare la nascita di nuove startup, rafforzare la leadership scientifica dell’Ue e aumentare i finanziamenti privati, oggi fermi al 5% a livello globale.
La strategia si sviluppa su cinque assi prioritari: ricerca e innovazione, infrastrutture quantistiche, ecosistema industriale, competenze e applicazioni spaziali e militari. Tra le azioni concrete previste: la creazione di sei linee pilota per chip quantistici, il lancio di una rete europea per l’Internet quantistico e la costituzione di un’Accademia europea delle competenze quantistiche entro il 2026.
Secondo Henna Virkkunen, vicepresidente della Commissione per la sovranità tecnologica, “l’Europa ha tutto per diventare leader mondiale: competenze, ricerca e un ecosistema fertile. Con la strategia Quantum Europe passiamo dall’ambizione all’azione”.
Quantum computing e telecomunicazioni: impatti e opportunità
Le implicazioni del Quantum computing sul mondo delle telecomunicazioni sono già visibili. Soluzioni quantistiche e “quantum-inspired” stanno aprendo nuove frontiere nel routing delle reti, nella configurazione intelligente delle antenne e nell’ottimizzazione del traffico dati. Esempi concreti arrivano da aziende come Ntt Docomo e Deutsche Telekom, che hanno già testato algoritmi ispirati alla logica quantistica per migliorare le prestazioni delle loro reti.
In prospettiva, l’evoluzione verso una Internet quantistica europea – come indicato nella strategia dell’Ue – implicherà l’integrazione di nuove architetture, protocolli e dispositivi. Questo richiederà reti sempre più affidabili, flessibili e sicure, basate su infrastrutture ad alta capacità come la banda ultralarga. A tal proposito, le potenzialità della banda ultralarga per abilitare le tecnologie quantistiche sono già delineate in diversi ambiti: leggi qui le applicazioni innovative.
Un ecosistema quantistico per la competitività dell’Europa
Sia il progetto Supreme sia la strategia italiana si inseriscono in un contesto geopolitico in rapida evoluzione, dove la competizione su Quantum computing e tecnologie avanzate è ormai frontale tra Europa, Stati Uniti e Cina. In questo quadro, costruire catene del valore autonome, formare nuove generazioni di esperti e trasformare la scienza pionieristica in applicazioni pronte per il mercato non è più una scelta, ma una necessità.
Per l’Italia, la sfida è duplice: rafforzare la resilienza del sistema Paese e cogliere le opportunità economiche e strategiche offerte dal calcolo quantistico. Come ha ricordato il Ministro Guido Crosetto, la strategia è “uno strumento essenziale per tutelare le infrastrutture critiche e garantire la sicurezza di cittadini, istituzioni e imprese”.
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