Industria farmaceutica
10 Luglio 2025
Roche ha presentato il suo primo studio di impatto in Italia, realizzato con il supporto metodologico di PwC Italia. Nel 2023 ha generato un impatto di oltre 700 milioni di euro sul PIL italiano, sostenuto 3.400 posti di lavoro e investito in studi clinici
di Redazione Farmacista33
Nel 2023 Roche ha generato in Italia un impatto economico pari a 712,5 milioni di euro, contribuendo per lo 0,03% al Pil nazionale e dimostrando la capacità del biotech di attivare valore lungo tutta la filiera. Con oltre 1.000 dipendenti diretti e un effetto moltiplicatore sull’occupazione che porta a 3.402 unità lavorative totali, l’azienda si conferma un motore di sviluppo qualificato e inclusivo. Impatto anche sulla ricerca con 174 studi clinici sponsorizzati nel solo 2023, con un investimento di 56,5 milioni di euro che ha generato un risparmio per il Servizio Sanitario Nazionale di 165,6 milioni, ovvero 2,93 euro restituiti per ogni euro investito. Sono i risultati presentati durante l’evento “Effetto moltiplicatore: il biotech come motore di sviluppo per l’Italia”. L’impatto di Roche”, ospitato presso l’Ambasciata di Svizzera a Roma, alla presenza di rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni di categoria. L’incontro ha offerto l’occasione per un confronto sul contributo del biotech alla crescita del Paese, con Roche Italia al centro di un sistema che sostiene e genera valore.
Contributo al PIL e all’economia nazionale
Sul fronte economico, lo studio evidenzia che solo nel 2023 Roche Italia ha generato un impatto complessivo di 712,5 milioni di euro, pari allo 0,03% del PIL nazionale. Di questa cifra, il valore aggiunto totale derivante dalle attività dirette e indirette dell’azienda è stato di 446,7 milioni di euro, con una quota diretta di 274,6 milioni. Ciò che emerge è l’effetto moltiplicatore delle attività di Roche in Italia: per ogni euro di valore aggiunto diretto se ne generano 2,6 per l’economia italiana, anche grazie a una rete che, solo considerando la prima catena di fornitura (78% piccole e medie imprese), coinvolge oltre 50 settori economici.
Investimenti in ricerca e benefici per il SSN
Lo studio d’impatto evidenzia che nel 2023 erano 225 gli studi clinici attivi, di cui il 77% sponsorizzati (174), coinvolgendo più di 13.400 pazienti. Roche ha attivato 38 studi osservazionali, coinvolgendo quasi 15.000 pazienti, e ha gestito 24 Programmi di Uso Compassionevole per garantire l’accesso anticipato a terapie salvavita in 5 aree terapeutiche. Analizzando i 174 studi clinici sponsorizzati attivi nel 2023, è stato calcolato un investimento diretto pari a 56,5 milioni di euro, equivalente a un risparmio immediato per il Servizio Sanitario Nazionale.
Con l’applicazione di moltiplicatori economici che tengono conto del valore aggiunto associato ad aree terapeutiche ad elevato bisogno di cure sulle quali si concentra la ricerca di Roche (oncologia e neuroscienze) è stato stimato che l’impatto complessivo, tra costi evitati e valore generato, abbia raggiunto complessivamente i 165,6 milioni di euro. Per ogni euro investito da Roche Italia in ricerca clinica il ritorno è pari a 2,93 euro a favore del Sistema Sanitario.
Stefanos Tsamousis, General Manager di Roche SpA, ha sottolineato l’importanza di un contesto favorevole all’innovazione per valorizzare l’effetto moltiplicatore degli investimenti nel biotech: “In questo senso, sosteniamo la proposta del Ministro della Salute, Schillaci, di rivedere il sistema del payback, perché crediamo che strumenti come questo, pur rispondendo a specifiche esigenze di breve termine, finiscono per limitare il pieno sviluppo del settore. Non dimentichiamo che l’impatto principale che generiamo è sulla salute dei pazienti”.
Burçak Çelik, General Manager di Roche Diagnostics SpA, ha evidenziato il ruolo cruciale della diagnostica in vitro, che guida circa il 70% delle decisioni cliniche, dalla prevenzione al monitoraggio, “eppure, – ha sottolineato – il suo valore oggi sembra ancora essere poco riconosciuto se si considerano gli esigui investimenti dedicati ad essa. È tempo di riconoscere il suo ruolo di abilitatore di un sistema sanitario più sostenibile e resiliente, capace di evolvere da un modello reattivo di cura a uno proattivo, che privilegia la capacità di prevedere, ‘intervenire precocemente’ e personalizzare le cure per un futuro più sano”.
Occupazione qualificata e inclusiva e sostenibilità ambientale
Roche si conferma un attore centrale anche sul fronte occupazionale, con 1.038 dipendenti diretti in Italia, caratterizzati da un’elevata qualificazione: il 77% è laureato (contro una media nazionale del 24%), il 52% sono donne (rispetto al 42% nazionale) e il 34% ha meno di 40 anni, a conferma del ruolo del biotech nell’attrarre giovani e talenti, promuovendo un’occupazione inclusiva e altamente specializzata.
L’impatto sull’occupazione si estende ben oltre la struttura aziendale. I fornitori di primo livello hanno generato 549 unità lavorative annue (ULA), distribuite tra il settore sanitario (18%) e altri 50 settori economici (82%). Considerando anche i livelli successivi della catena di fornitura e l’indotto, Roche ha contribuito complessivamente alla creazione di 3.402 ULA, con un effetto moltiplicatore pari a 3,3: per ogni dipendente diretto, si generano oltre tre posti di lavoro aggiuntivi a livello di economia nazionale.
Accanto al valore economico e sociale, Roche Italia si impegna anche per la sostenibilità ambientale utilizzando il 100% di energia elettrica da fonti rinnovabili, grazie a certificati verdi, impianti fotovoltaici e solari termici. Tra il 2019 e il 2023, ha ridotto del 28% il consumo energetico complessivo, con un risparmio del 44% solo nell’energia elettrica, pari ai consumi annui di 436 famiglie. Nello stesso periodo, le emissioni di gas serra sono diminuite del 41%, confermando l’impegno verso un modello produttivo virtuoso e sempre più sostenibile.
Andrea Fortuna, Partner di PwC Italia, sottolinea come lo studio dimostri l’effetto moltiplicatore degli investimenti di Roche sull’economia, sull’occupazione e sulla sostenibilità del Sistema Sanitario, grazie anche all’attivazione di filiere produttive qualificate e inclusive. Il caso Roche evidenzia il potenziale del biotech nel generare valore sistemico per il Paese. In un contesto in rapido cambiamento, è essenziale promuovere politiche industriali lungimiranti che sostengano innovazione, capitale umano e attrazione di investimenti nel settore salute.
TAG: ROCHE, FARMACEUTICA
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