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Legacoop Emilia-Romagna: un Cruscotto a supporto dello sviluppo realizzato con Prometeia


Le cooperative associate a Legacoop Emilia-Romagna hanno chiuso un 2024 con una crescita del valore della produzione superiore a quella del Pil nazionale e, pur in uno scenario di incertezze e preoccupazioni, confermano o aumentano gli investimenti per l’anno in corso. È il quadro che emerso, sulla base di una prima valutazioni dei consuntivi, nel corso della direzione di Legacoop Emilia-Romagna, che si è riunita oggi a Bologna.

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Sono stati presentati i dati del Rapporto Congiunturale, elaborato dal centro studi di Legacoop, relativo agli andamenti delle coop emiliano-romagnole: nel secondo quadrimestre del 2025, il 64% delle cooperative intervistate ha registrato una domanda stabile, il 16% un aumento e il 20% una contrazione. Tengono bene i settori abitativo, sociale e culturale, mentre industria, costruzioni, servizi e agroalimentare segnalano maggiore sofferenza. Sul fronte occupazionale, le previsioni restano positive: il 21% delle cooperative prevede un aumento degli organici, mentre solo il 7% una riduzione. La stabilità occupazionale interessa oltre il 70% delle realtà, con risultati migliori tra le imprese di medie e grandi dimensioni. Il 14% degli occupati in Emilia-Romagna è dipendente di una cooperativa associata a Legacoop.

Per quanto riguarda gli investimenti, si registra una propensione positiva: il 28% delle cooperative associate a Legacoop prevede un aumento, a fronte del 13% che prevede un calo. I comparti più attivi sono consumo/distribuzione, abitativo, cooperazione sociale e industria.

Le criticità più diffuse restano la difficoltà nel reperire personale qualificato, i costi energetici ancora elevati, l’inflazione sulle materie prime e le tensioni di liquidità. Cresce inoltre la quota di imprese che segnala problemi legati all’export, passata dal 22% al 28%, a causa dell’instabilità geopolitica e dell’aumento dei costi.

Abbiamo alle spalle un 2024 positivo e davanti una situazione di grande incertezza, che è diventata quasi strutturale. Le cooperative, però, stanno reagendo: il dato sugli investimenti è significativo di una propensione attiva nell’affrontare situazioni complesse e transizioni che stanno ridefinendo il modo di fare impresa – commenta Daniele Montroni, presidente di Legacoop Emilia-Romagna –. Per quanto ci riguarda, porremo particolare attenzione al sostegno alle piccole cooperative, la maggior parte delle nostre associate. Supportare le cooperative vuol dire investire per il territorio e la coesione sociale: se consideriamo soci, dipendenti e familiari, circa il 10% della popolazione emiliana ha un rapporto diretto con le cooperative. Abbiamo mantenuto un forte insediamento sociale oltre ad una presenza economica significativa rispetto al PIL regionale”.

In questa cornice, nel corso della direzione, è stato presentato il “Cruscotto”, un nuovo strumento di analisi strategica realizzato da Legacoop Emilia-Romagna con Prometeia, che consentirà di monitorare l’andamento economico-finanziario delle cooperative associate. Attraverso l’analisi dei dati di bilancio, il Cruscotto permetterà di individuare segnali di rischio, orientare le politiche associative, supportare le realtà più piccole e vulnerabili. “L’obiettivo è rafforzare il rapporto tra Legacoop e le associate, promuovere lo scambio tra esperienze diverse e far emergere idee, problemi e soluzioni condivise. Legacoop Emilia-Romagna vuole essere sempre più un luogo di confronto e co-decisione, in cui si costruiscono strumenti per lo sviluppo a partire dalle esigenze reali”, ha aggiunto Montroni.

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La cooperazione emiliano-romagnola è parte determinante del sistema economico regionale ed è punto di riferimento del movimento cooperativo nazionale di Legacoop – dichiara Simone Gamberini, presidente di Legacoop Nazionale – Il 2024 è stato un anno positivo. Dopo il Covid e la crisi energetica del 2023 abbiamo reagito innovando, efficientando e consolidando la situazione patrimoniale e finanziaria. Lo abbiamo fatto senza abdicare alla nostra mission, mettendo le persone, i soci e la tutela del lavoro al centro del progetto. Siamo in una fase complessa nella quale al processo di transizione ecologica e digitale in corso, si sono sovrapposte la crisi climatica, demografica ed energetica, e negli ultimi due anni le troppe guerre che hanno mutato lo scenario geopolitico ed economico e sociale, nel quale le imprese cooperative devono operare. E, da ultimo, la guerra commerciale e i dazi che hanno aggiunto ulteriore incertezza – conclude Gamberini –.  Oggi più che mai abbiamo bisogno di più Europa e di uno scatto in avanti della politica europea per mettere in campo politiche industriali per la competitività e per il welfare, valorizzando ciò che ha reso distintiva l’Europa; e oltre alla gestione di un accordo commerciale con gli Usa abbiamo bisogno di far crescere il mercato interno europeo affrontando il tema salariale, ed eliminando tutti gli ostacoli che ancora oggi esistono per la creazione di un mercato comune”.

Nel corso della direzione è stata presentata un’analisi di Prometeia sull’evoluzione dello scenario imprenditoriale e cooperativa in Emilia-Romagna. Tra il 2008 e il 2023, le cooperative dell’Emilia-Romagna hanno avuto una performance migliore delle altre imprese in termini occupazionali. Nel periodo, le associate a Legacoop hanno registrato una crescita di fatturato (+0,9% Cagr), di patrimonio (10,8 miliardi di euro nel 2023) e del numero dei soci (+0,3 Cagr). Nelle cooperative di Legacoop è maggiore la quota di occupazione femminile (59% di donne nel 2023) rispetto alla media delle altre imprese (40% di donne nel 2023).

Legacoop Emilia-Romagna associa circa 1.000 cooperative che hanno realizzato un valore della produzione di 31,7 miliardi di euro, e oltre 2,7 milioni di soci di cui 280 mila dipendenti (oltre la metà attiva in regione a cui si aggiungono circa 110.000 lavoratori). Il valore della produzione sale a 56 miliardi di euro, pari al 17,9% dell’economia regionale, considerando le imprese controllate da cooperative.



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