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Il ruolo strategico di Unioncamere nella trasformazione delle PMI


La digitalizzazione rappresenta una leva fondamentale per la competitività delle imprese, soprattutto in un contesto economico in continua evoluzione come quello attuale. In Veneto, Unioncamere e il sistema camerale giocano un ruolo di primo piano nel supportare le PMI in questo percorso di trasformazione, grazie a progetti innovativi e collaborazioni strategiche. In questa intervista, Antonio Santocono, Presidente di Unioncamere del Veneto, ci guida alla scoperta delle iniziative in corso, con particolare attenzione al Progetto PID Veneto, un modello di eccellenza per l’innovazione digitale e sostenibile del tessuto imprenditoriale regionale.

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Qual ruolo hanno Unioncamere e il sistema camerale veneto nel sostenere la digitalizzazione e l’innovazione delle imprese?

Tra le funzioni principali di Unioncamere del Veneto rientra il supporto al sistema economico imprenditoriale veneto e alle imprese per rafforzarne la competitività e la presenza sui mercati globali, avviando percorsi di digitalizzazione, di sostenibilità, di innovazione.

Uno degli aspetti fondamentali è proprio quello della digitalizzazione delle PMI, che rientra tra le funzioni istituzionali delle Camere di commercio  a seguito della riforma del sistema camerale del 2016. L’obiettivo è rafforzare, grazie ad attività, servizi e interventi formativi, le competenze digitali all’interno delle PMI, rendendole più competitive nei mercati internazionali e facilitando l’adozione di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale, la robotica e il cloud computing.

Tra i progetti portati avanti c’è il “Progetto PID Veneto” finanziato dalle 5 Camere di Commercio del Veneto e dalla regione, con il coordinamento regionale di Unioncamere e il coordinamento scientifico delle tre ’Università degli studi di Padova, Verona e Venezia. Unioncamere Veneto e le Camere di Commercio continuano quindi a rappresentare un elemento chiave per l’ecosistema industriale, fornendo alle PMI un supporto non solo tecnologico ma anche culturale, accompagnandole in un processo di trasformazione digitale e sostenibile consapevole e duraturo. Grazie a collaborazioni strategiche come quella che presentiamo oggi, al network dei PID e a innovativi strumenti di monitoraggio, stiamo costruendo una base di conoscenza a supporto del tessuto economico regionale, preziosa al fine di affrontare le sfide della digitalizzazione in modo strategico e orientato al futuro.

Quali sono le motivazioni e il ruolo di Unioncamere Veneto e del sistema camerale veneto nel sostenere il Progetto PID Veneto?

Il Progetto PID Veneto “Trasformazione digitale e sostenibile delle PMI venete” è un’iniziativa promossa da Unioncamere del Veneto e dal sistema camerale veneto, in collaborazione con la Regione del Veneto e tre atenei del territorio: Università di Padova, Università Ca’ Foscari Venezia e Università di Verona.

L’obiettivo del progetto è diffondere la cultura digitale per supportare le transizioni ecologica e digitale, mappare il livello di maturità tecnologica delle imprese locali e promuovere percorsi di trasferimento e valorizzazione delle conoscenze, favorendo l’evoluzione strategica degli ecosistemi territoriali. In particolare, mira a sostenere l’adozione di tecnologie digitali nelle piccole e medie imprese (PMI) del Veneto.

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Unioncamere del Veneto e l’intero sistema camerale regionale sostengono con convinzione il Progetto PID Veneto come un’iniziativa strategica per accompagnare le micro, piccole e medie imprese del territorio nella doppia transizione, che si inserisce pienamente nella missione del sistema camerale, rappresentando uno strumento operativo per attuare tale funzione.

Il progetto intende rafforzare la competitività del sistema produttivo, supportando circa 200 imprese nell’adozione di tecnologie innovative, modelli organizzativi evoluti e pratiche orientate alla sostenibilità ambientale grazie a un vero e proprio network a supporto alle aziende del territorio e a un percorso di mentoring biennale.

Elemento chiave del progetto sono i PID – Punti Impresa Digitale, presenti in tutte le Camere di Commercio del Veneto. I PID svolgono un ruolo centrale come presidi territoriali strategici, offrendo alle imprese orientamento, accompagnamento e supporto personalizzato. Attraverso servizi dedicati, attività formative e assistenza concreta, i PID facilitano i percorsi di innovazione e trasformazione digitale del tessuto produttivo locale.

Unioncamere Veneto coordina le azioni del sistema camerale, agendo in stretta collaborazione con la Regione del Veneto, con l’obiettivo di generare un impatto strutturale e duraturo sull’evoluzione digitale e green del tessuto imprenditoriale regionale.

Come si articola la collaborazione con il sistema universitario del Veneto?

Il progetto si fonda su una collaborazione strutturata con le tre prestigiose università del territorio: l’Università di Padova, l’Università Ca’ Foscari Venezia e l’Università di Verona.

Le università sono coinvolte nell’analisi dei fabbisogni, nella progettazione degli interventi e nella valutazione dei risultati, garantendo un trasferimento efficace di conoscenze e competenze, fondamentale per permettere alle imprese partecipanti di avere più strumenti per affrontare le sfide dell’innovazione e della sostenibilità.

Questa sinergia tra sistema camerale, PID e mondo accademico consente di coniugare rigore scientifico e operatività, valorizzando il know-how universitario nella costruzione di percorsi formativi e consulenziali su misura per le imprese. La sinergia con il mondo universitario, in particolare, garantisce un approccio scientifico e operativo integrato, capace di rispondere in modo mirato ai fabbisogni reali delle imprese e aderente alle necessità specifiche del nostro sistema economico e produttivo nell’attuale delicato contesto economico.

Quali sono le prospettive future e le attese rispetto ai risultati del progetto?

L’obiettivo principale del progetto è rafforzare la capacità delle PMI venete di affrontare la doppia transizione digitale ed ecologica in modo strutturato, consapevole e duraturo.

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I temi affrontati vanno dal marketing digitale per le relazioni con il mercato alle tecnologie digitali e robotica per l’industria 4.0, dall’intelligenza artificiale a supporto dei processi di filiera, HR e cybersecurity alle tecnologie dell’Industria 4.0 per le relazioni di filiera delle PMI. Nel breve termine, si punta a fornire strumenti concreti e immediatamente applicabili per stimolare l’innovazione e la competitività delle imprese. Nel medio e lungo termine, invece, il progetto mira a consolidare una rete stabile tra Camere di Commercio, PID, università, Regione Veneto e altri attori dell’ecosistema regionale dell’innovazione.

Tra le azioni previste, rientra anche la realizzazione  da un minimo di 5 ad un massimo di studi di fattibilità, volti a valutare l’applicabilità concreta di soluzioni tecnologiche e sostenibili nei diversi contesti aziendali. Questi studi rappresentano un elemento chiave per tradurre l’orientamento strategico del progetto in interventi operativi mirati e personalizzati.

Il Progetto PID Veneto rappresenta anche una piattaforma di sperimentazione di buone pratiche, con un potenziale di replicabilità in altri territori e in contesti progettuali futuri, anche a livello nazionale ed europeo.

Il progetto PID Veneto è quindi un punto di partenza per il futuro del territorio veneto. La rete che è stata creato non è solo uno strumento per raggiungere questi specifici obiettivi, ma una base solida su cui costruire nuove iniziative e sinergie nei prossimi anni. L’auspicio è di generare impatti concreti e misurabili in termini di innovazione, sostenibilità e competitività, costruendo al contempo una rete stabile e collaborativa tra istituzioni, sistema produttivo e mondo della ricerca.

La ricaduta a lungo termine insiste su tre livelli: economico e produttivo, rafforzando la competitività delle imprese venete con l’adozione di tecnologie innovative e processi sostenibili; occupazionale in termini di creazione di nuove opportunità di lavoro e sviluppo di competenze professionali strategiche; culturale e sociale per la diffusione di una cultura dell’innovazione che valorizzi il capitale umano e le eccellenze locali.



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