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Dopo il gas, l’elettricità: la Norvegia punta sulle reti tedesche, maxi-investimento in vista


Insieme a NBIM, anche il fondo pensione olandese APG sarebbe coinvolto nell’operazione. L’obiettivo è partecipare a un imminente aumento di capitale del valore di miliardi di euro, destinato a sostenere l’ambizioso programma di espansione dell’infrastruttura elettrica del paese.

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Dopo il gas, le infrastrutture. Si stringe il legame tra Germania e Norvegia, che dopo l’attacco della Russia all’Ucraina ha già sostituito Mosca come principale partner energetico di Berlino. L’Handelsblatt riporta che il più grande fondo sovrano del mondo guarda alla Germania per un investimento strategico nelle sue reti elettriche. Secondo l’indiscrezione del quotidiano tedesco, la Norges Bank Investment Management (NBIM), che gestisce il fondo petrolifero statale della Norvegia (Government Pension Fund Global), starebbe prendendo in considerazione un importante ingresso nel capitale di Tennet Deutschland, gestore di una parte della rete di trasmissione tedesca.

Insieme a NBIM, anche il fondo pensione olandese APG sarebbe coinvolto nell’operazione. L’obiettivo è partecipare a un imminente aumento di capitale del valore di miliardi di euro, destinato a sostenere l’ambizioso programma di espansione dell’infrastruttura elettrica del paese.

IL PIANO DI TENNET DEUTSCHLAND

Tennet Deutschland, controllata dalla società olandese Tennet, prevede di raccogliere tra i 10 e i 12 miliardi di euro entro la fine dell’anno, necessari per modernizzare e ampliare la rete elettrica. Due le opzioni in valutazione: una quotazione in borsa o un collocamento privato. La decisione definitiva su quale strada intraprendere sarà presa a settembre dal governo dei Paesi Bassi, azionista di Tennet. In entrambi gli scenari, Norges potrebbe giocare un ruolo di primo piano: come azionista di riferimento in caso di offerta pubblica iniziale, oppure come socio di minoranza in un consorzio con APG se si optasse per la via privata.

L’investimento, se confermato, segnerebbe l’ingresso della Norvegia in un settore chiave della transizione energetica tedesca. Tennet Deutschland gestisce infatti il cosiddetto corridoio nord-sud, essenziale per il trasferimento dell’energia eolica prodotta nel nord del paese verso i centri industriali meridionali. L’intero programma prevede investimenti per circa 110 miliardi di euro entro il 2034, e una valutazione complessiva della società superiore ai 20 miliardi.

IL LENTO PROCESSO DI DISMISSIONE

Il governo olandese ha ormai da tempo manifestato l’intenzione di cedere gradualmente la propria partecipazione in Tennet Deutschland, non volendo sostenere gli ingenti investimenti necessari. Una proposta di acquisizione da parte dello Stato tedesco era fallita nell’estate del 2024, a causa delle perplessità espresse dall’allora ministro delle Finanze Christian Lindner. A quel punto, la strategia è cambiata: niente vendita completa, ma solo apertura a nuovi capitali per sostenere la fase di crescita. La società madre non parteciperebbe al nuovo aumento di capitale, riducendo così la propria quota, pur restando azionista di maggioranza.

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Tra i due strumenti finanziari in discussione, la quotazione in borsa ha il vantaggio di una maggiore flessibilità nella futura cessione delle quote, ma presenta anche diversi ostacoli. Secondo le valutazioni degli analisti finanziari riportate da Handelsblatt, Tennet potrebbe raccogliere solo metà della somma necessaria in un primo momento, rendendo essenziale una seconda emissione azionaria nei prossimi anni. Al contrario, un collocamento privato consentirebbe di ottenere l’intero importo attraverso un accordo contrattuale più stabile, ma con minore visibilità sul mercato.

UN OCCHIO ANCHE SU AMPRION

L’interesse del fondo sovrano norvegese per le reti elettriche tedesche non si limita a Tennet. Sempre secondo fonti vicine alle trattative citate da Handelsblatt, il duo Norges-APG starebbe valutando anche l’acquisizione di quote del gestore Amprion, attivo nella parte occidentale e sud-occidentale del paese. Il principale azionista di Amprion, il colosso energetico RWE, sta considerando la vendita della propria partecipazione del 25%, ritenendo eccessivo il carico finanziario per gli investimenti richiesti: la società ha stimato un fabbisogno di 36,4 miliardi di euro entro il 2029.

RWE valuta due opzioni: vendere direttamente le quote agli investitori interessati oppure creare una nuova società veicolo a cui trasferire le partecipazioni. In entrambi i casi, Norges si configura come uno degli attori più solidi e attrezzati per affrontare l’impegno finanziario richiesto.

UNA STRATEGIA GLOBALE NELLE INFRASTRUTTURE

Il fondo petrolifero norvegese, che gestisce un patrimonio di circa 1.600 miliardi di euro, investe già in misura significativa nei mercati azionari globali, in particolare nelle big tech statunitensi come Apple, Microsoft e Nvidia. Tuttavia, una parte crescente delle sue risorse viene destinata a infrastrutture strategiche in tutto il mondo, e la transizione energetica rappresenta un’area di interesse prioritario.

APG, il partner olandese di Norges, rafforza ulteriormente la credibilità dell’iniziativa. Con oltre 600 miliardi di euro in gestione, principalmente per i fondi pensione dei dipendenti pubblici, APG investe circa il 10% del suo portafoglio in infrastrutture. Una combinazione che mette a disposizione capitali stabili, know-how e prospettive di lungo termine.

Tuttavia, i margini di guadagno nel settore restano limitati. Le condizioni di regolamentazione fissate dall’Agenzia federale delle reti tedesca stabiliscono un tetto ai rendimenti sul capitale proprio, rendendo gli investimenti nella rete elettrica meno attraenti per il settore privato. Questo crea una tensione tra l’esigenza dello Stato di attrarre capitali per l’espansione dell’infrastruttura e la necessità di contenere i costi dell’energia per imprese e consumatori. In questo delicato equilibrio – sostiene Handelsblatt nella sua nota di commento – l’ingresso di attori come Norges potrebbe offrire una soluzione sostenibile per finanziare la trasformazione energetica tedesca.



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