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Bologna metropolitana – Ottanta imprese all’incontro di Insieme per il lavoro con il sindaco Matteo Lepore, il Cardinale Matteo Zuppi e l’assessore regionale al Lavoro Giovanni Paglia



Nel 2024 portati a termine 533 inserimenti lavorativi e +24% di aziende partner, che ora sono 842

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Tutto esaurito nell’aula magna della Bologna Business School, per l’annuale meeting della rete per l’inserimento lavorativo promossa da Comune, Città metropolitana, Arcidiocesi di Bologna e Regione Emilia-Romagna. Nella tavola rotonda sul tema “Il nuovo posto del lavoro”, le responsabili delle risorse umane di Alfasigma e della cooperativa sociale La Fraternità e la ceo della data company Areté hanno dialogato sull’evoluzione del rapporto tra domanda e offerta. Conclusioni affidate al sindaco Lepore, all’assessore regionale Paglia e al cardinale e arcivescovo Zuppi, con interventi sulla centralità della persona e il legame tra la questione occupazionale e quella abitativa. Dal palco anche un forte invito alle imprese del territorio a “mettersi in gioco” entrando nella rete di oltre 800 aziende che collaborano con Insieme per il lavoro. Finale a sorpresa con i rappresentanti delle istituzioni e delle imprese intorno a un tavolo da ping pong. 

Nel 2017 nasceva Insieme per il lavoro, il progetto di collaborazione pubblico-privato-terzo settore nato per costruire nuove opportunità occupazionali nel territorio metropolitano di Bologna. Otto anni, 8.423 colloqui e 3.144 inserimenti lavorativi dopo, lunedì 7 luglio nella sede della Bologna Business School si è tenuta l’edizione 2025 dell’incontro con le imprese organizzato dal progetto, con la partecipazione del sindaco Matteo Lepore, del Cardinale e Arcivescovo Matteo Zuppi e di Giovanni Paglia, assessore alle Politiche abitative, Lavoro e Politiche giovanili della Regione Emilia-Romagna. 

Oltre 150 persone e 80 aziende della business community bolognese hanno partecipato all’evento, quest’anno dedicato al tema “Il nuovo posto del lavoro. Idee per un’occupazione che cambia: senso, identità, esperienze”. Il programma della serata comprendeva sia una tavola rotonda di approfondimento che il tradizionale aperitivo informale di networking. 

Il dibattito, moderato dal giornalista Rai Tommaso Giuntella, si è aperto con il saluto di Max Bergami, Dean della BBS, e l’introduzione di Angelo Fioritti, psichiatra e presidente dell’Associazione Ipsilon. Fioritti ha richiamato il senso profondo del lavoro come fattore di salute pubblica e strumento di costruzione dell’identità personale e comunitaria, illustrando la metodologia Individual Placement and Support (IPS). Un approccio alle politiche attive del lavoro nato per passare “dalla filosofia del collocamento a quella dell’accompagnamento”, come ha sintetizzato l’ex direttore del Centro di Salute Mentale di Bologna, che ha ottenuto straordinari risultati nell’inserimento lavorativo di persone con problemi psichici, ma che può essere applicato anche a quella platea vasta ed eterogenea di persone che, per mancanza di formazione specifica o anche solo per scoraggiamento, rischiano di rimanere escluse dal mercato del lavoro. Contribuendo così anche alla cronica carenza di personale che affligge tante aziende del territorio di Bologna e dell’Emilia-Romagna in alcuni settori. Un divario per cui il semplice incontro tra domanda e offerta non è sufficiente, ma che il progetto Insieme per il lavoro ha dimostrato di contribuire a restringere.

 

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I numeri di Insieme per il lavoro

Giuntella ha riassunto in una presentazione i dati più significativi: dal 2017 a oggi il progetto ha realizzato 8.423 colloqui, con 3.144 inserimenti lavorativi e il coinvolgimento di 842 aziende partner. Solo nello scorso anno sono stati effettuati 1.964 colloqui (+43% sul 2023) e 533 inserimenti lavorativi (+20%), di cui 240 relativi a persone mai precedentemente accompagnate (+37%), e una crescita del 24% nel numero di imprese aderenti.

 

La tavola rotonda

Nella tavola rotonda sono intervenute Letizia Tonelli (responsabile dell’area talenti della cooperativa sociale La Fraternità), Valentina De Muzio (Europe Labour Relations and Human Resources Director Alfasigma) ed Enrica Gentile (cofondatrice e CEO di Areté).

La Fraternità, impresa sociale che in quattro regioni gestisce centri socio-educativi e impiega anche persone con disabilità, da anni collabora con Insieme per il lavoro e ha inserito 78 persone, in particolare in servizi di pulizia urbana. Per dimostrare l’efficacia dell’approccio basato sull’accompagnamento individuale, Tonelli ha raccontato la storia di un dipendente assunto grazie a Insieme per il lavoro: un uomo con invalidità, inizialmente tanto scoraggiato da rifiutare il colloquio, che oggi è stabilmente inserito e ha ritrovato dignità e autonomia. Ha inoltre illustrato il progetto “Fatti di Valore”, realizzato con psicologi aziendali per mappare i valori condivisi all’interno della cooperativa, come leva di crescita e coesione.

De Muzio ha evidenziato l’importanza del “fattore umano” per la ricerca del personale e la costruzione dei team di lavoro in una realtà come Alfasigma, l’azienda farmaceutica italiana tra i top player nel settore fondata a Bologna dal filantropo Marino Golinelli. “Per superare il mero matching tra curriculum vitae dei candidati e posizioni aperte in azienda – secondo la HR Director di Alfasigma – è necessario dare importanza a tutti gli aspetti della persona da inserire: dalla cultura di provenienza, alle esigenze di conciliazione tra tempi di vita e di lavoro, alle condizioni individuali”. Un’attenzione dimostrata in azienda anche con la collaborazione al Progetto Itaca, associazione attiva nel campo della promozione della salute mentale. Il ridimensionamento del “posto del lavoro” nelle priorità delle persone, esploso con la pandemia, va affrontato da parte dell’impresa “comunicando il valore di ciò che si impara attraverso la relazione con le persone – ha detto De Muzio – anche con quelle più junior o con posizioni più esecutive ma con tante competenze pratiche: un processo che noi chiamiamo reverse mentoring”.

Il rovesciamento dei ruoli è evocato anche nell’intervento di Enrica Gentile, cofondatrice di Areté: un’azienda innovativa che porta nel settore dell’agroalimentare la potenzialità di business intelligence e data analytics. “A volte quando incontro un candidato o una candidata – racconta Gentile con ironia – mi sembra di essere io la persona che sostiene un colloquio di selezione, invece del contrario”. Perché le condizioni poste dalle persone sono tante, e riguardano soprattutto il tempo per sé e la libertà di smart working. Eppure, anche in un’azienda a vocazione digitale, non bastano gli skill o gli algoritmi per individuare “la persona giusta”. E in un’impresa non ci sono solo tecnici iperspecializzati: servono anche profili più generici ma con buone capacità relazionali.

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“Non abbiamo a che fare solo con risorse umane ma con vite, umane e professionali – conclude la CEO di Areté – Per favorire l’incontro positivo tra persone e ambienti di lavoro rimane fondamentale il ruolo di corpi intermedi in senso lato: in alcuni casi possono essere gli ambienti universitari, in altri progetti come Insieme per il lavoro”. 

Alle figure rappresentative degli enti locali e della Chiesa di Bologna, impegnate in prima persona nella rete di Insieme per il lavoro, il compito di fare la sintesi e indicare le prospettive future per l’occupazione nel territorio. L’assessore regionale Giovanni Paglia, il cardinale Matteo Zuppi e il sindaco Matteo Lepore nei loro interventi hanno ribadito il valore dell’attenzione alla persona come bussola che deve orientare sempre di più le azioni e le politiche per il lavoro. Anche per mantenere la capacità del territorio di attrarre lavoratrici e lavoratori, non solo rappresentativi dei livelli più alti di formazione o reddito, ma anche di tutte quelle categorie professionali e sociali indispensabili alla vita e all’equilibrio di un tessuto produttivo e, più ampiamente, di una comunità. La questione abitativa, infine, è stata collegata a quella lavorativa in particolare dal Cardinale e dal Sindaco, che l’ha indicata come priorità dell’azione del Comune sia a livello locale che nel rapporto con le istituzioni europee. 

Al termine degli interventi, Tommaso Giuntella ha ricordato che collaborare con Insieme per il lavoro per le aziende significa non solo accedere a servizi gratuiti di recruitment, formazione e accompagnamento continuo, ma soprattutto diventare “datori di fiducia” della propria comunità. Quindi il moderatore si è rivolto alle oltre 80 imprese del territorio che affollavano la platea della Bologna Business School con un appello: “Mettetevi in gioco diventando partner Insieme per il lavoro, perché la partita del lavoro non si gioca da soli”. Una metafora rappresentata dal tavolo da ping pong che ha accolto le persone nella parte conviviale dell’evento. Il sindaco Lepore e il cardinale Zuppi non si sono sottratti all’invito, impugnando la racchetta per una breve “amichevole”. Un modo informale per concludere la serata e facilitare il coinvolgimento e il dialogo tra le persone, prima di dare appuntamento alla prossima edizione dell’incontro con le imprese.

 

Per chi vuole approfondire i temi e i dati, è disponibile sul sito del progetto il report 2025 di Insieme per il lavoro
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