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giugno 2025 con 620 nuove assunzioni rispetto all’anno scorso


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I dati più recenti della camera di commercio disegnano un quadro positivo per il mercato del lavoro nelle province di Lucca, Pisa e Massa-Carrara. Nel solo mese di giugno 2025 si sono registrate 620 assunzioni in più rispetto a giugno 2024. L’analisi dettagliata mostra come la domanda di lavoratori salga soprattutto nei servizi, mentre il settore industriale fatica a mantenere lo stesso ritmo. Vediamo come si muovono i diversi comparti e cosa indicano le aziende sulle difficoltà nel reperire personale.

Andamento generale delle assunzioni nelle province toscane

Tra Lucca, Pisa e Massa-Carrara, le assunzioni previste per giugno superano quelle dell’anno precedente di 620 persone. In particolare, nella provincia di Lucca si prevede un totale di 5.730 nuove entrate, il 5% in più rispetto allo stesso periodo del 2024. Questi numeri indicano un trend di crescita moderata ma importante nel contesto locale. Le imprese però segnalano qualche difficoltà nel trovare profili idonei: circa il 36% delle posizioni da coprire risulta complicato da assegnare, anche se questo dato è più basso di 8 punti rispetto all’anno passato.

Questa leggera diminuzione del gap indica un mercato del lavoro che, pur mantenendo alcune criticità nella ricerca di candidati, sembra trovare un migliore equilibrio. Le aziende stanno affrontando un mercato più competitivo, soprattutto per certe figure professionali specializzate o con esperienza. Resta comunque il nodo di una domanda crescente che mette in moto un certo dinamismo economico nella zona, che si esprime soprattutto nel settore dei servizi e nel turismo. Un quadro che invita a seguire l’evoluzione della domanda per capire i cambiamenti nelle esigenze occupazionali.

Dinamiche settoriali: industria, costruzioni e servizi a confronto

Nel dettaglio settoriale, emergono due direzioni molto diverse. L’industria registra una flessione di 130 posti rispetto a giugno 2024, equivalente a un calo dell’11%. Questo segnale indica un restringimento delle opportunità nel campo industriale, fino a oggi trainante per molte realtà produttive. Le costruzioni invece mostrano stabilità, con 320 assunzioni previste, senza variazioni sostanziali rispetto all’anno prima.

Il vero motore delle nuove assunzioni resta il comparto dei servizi, che registra un incremento significativo di 390 posti . In questo ambito, la spinta più forte arriva dal turismo, in particolare nel settore dell’alloggio e della ristorazione, con oltre 2.000 nuove assunzioni programmate, segnalando un aumento del 10% rispetto a un anno fa. L’avvio della stagione estiva porta la professione di esercenti e addetti alla ristorazione al primo posto per richieste: si contano 1.840 inserimenti, pari al 32% delle nuove assunzioni.

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Non a caso, queste figure risultano molto richieste anche per le difficoltà incontrate dalle imprese nel trovare candidati adeguati. Il 35% delle aziende segnala problemi nel reperire personale per queste mansioni, dovuti principalmente alla scarsità di candidati qualificati. La necessità di esperienza nel settore è rilevante in ben il 61% dei casi, mentre il 44% delle posizioni destina i posti a giovani sotto i 29 anni, favorendo il ricambio generazionale nel turismo.

Situazione e tendenze delle imprese artigiane nella provincia di lucca

Nel comparto artigiano la provincia di Lucca mostra dati interessanti ma con segnali di difficoltà. Al 2024, le imprese artigiane rappresentano il 25,8% del totale regionale, un dato superiore alla media toscana. Nonostante ciò, il numero di queste imprese è sceso di 97 unità rispetto al 2023. Nel corso dell’ultimo decennio la riduzione raggiunge il 14%, molto più accentuata rispetto al calo complessivo delle imprese .

A mettere in guardia sono soprattutto i responsabili di Confartigianato: Michela Fucile e Roberto Favilla sottolineano come il settore stia soffrendo per il rallentamento del ricambio generazionale. Molti giovani non si avvicinano più alle attività artigiane, anche a causa di un carico fiscale elevato che pesa sulle aziende. Questa combinazione di fattori limita l’espansione del tessuto produttivo locale legato all’artigianato, un ambito che fino a poco tempo fa rappresentava un pilastro per molte comunità della provincia.

Il tema del rinnovo dei mestieri manuali

Le imprese si trovano spesso a dover individuare soluzioni per formare i nuovi lavoratori e fidelizzarli al mestiere. Al tempo stesso, resistono le difficoltà legate alle norme fiscali e burocratiche, che incidono negativamente sulla competitività. I dati mostrano come questa realtà abbia bisogno di interventi mirati per evitare ulteriori perdite e mantenere una presenza rilevante nel tessuto economico.

Evoluzione delle forme societarie e peculiarità di alcuni settori

Nell’ambito delle società, la tendenza vede un incremento di quelle di capitale, con un +3%, mentre le società di persone diminuiscono del 3,5%. Il dettaglio per settore mostra andamenti differenti: le costruzioni crollano leggermente dello 0,8%, mentre il manifatturiero si riduce dell’1,4%. A dimostrazione di una specificità locale, alcuni comparti presentano segnali positivi. La fabbricazione di mobili cresce del 4,7%; la riparazione di macchinari mostra un +6,7%, e la cantieristica nautica fa registrare il risultato migliore con un +10,7%.

Questo balzo in avanti nella cantieristica riflette un buon momento per la nautica, che resta uno degli asset industriali più importanti in Toscana. Sul fronte dei servizi, invece, emerge un lieve calo generale, accompagnato però da cali più marcati nel trasporto merci e soprattutto nella ristorazione da asporto . Contemporaneamente, si osserva una crescita nelle attività legate alla pulizia e al giardinaggio , segnalando un certo spostamento delle preferenze lavorative e della domanda nei servizi.

La variazione nel tipo di imprese e nel settore evidenzia come il mercato locale stia subendo una riorganizzazione. Alcune attività tradizionali rallentano, mentre si aprono spazi in ambiti specifici come la nautica e servizi alla persona o alla casa. Questo quadro richiede attenzione da parte degli operatori economici e delle istituzioni impegnate a sostenere un tessuto produttivo capace di adattarsi alle esigenze di un’economia in movimento.

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