Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

Fare E.CO. volge al termine: tre giorni intensi per l’innovazione, il dialogo e la cooperazione


Si è conclusa sabato 5 luglio 2025 la seconda edizione di Fare
E.CO, il festival dedicato alla promozione di un’economia e di
una cooperazione più equa, sostenibile e partecipata.

Per tre giornate – da giovedì 3 luglio a sabato 5 luglio -, operatori del settore, esperti, istituzioni e cittadini si sono confrontati durante il Festival “Fare E.C.O.” a Montefusco, in provincia di Avellino: attraverso incontri e dibattiti sono stati offerti spunti per un nuovo modello di sviluppo, uno sviluppo “per comprendere e governare la complessità”.

L’evento ha rappresentato un’opportunità necessaria per far conoscere esperienze sul campo, valorizzare buone pratiche di economia sostenibile e immaginare il futuro della cooperazione.

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

La mattinata della giornata conclusiva di sabato scorso ha visto protagonisti giovani imprenditori, accademici, operatori culturali: ancor di più quest’anno,in un’epoca segnata da profondi cambiamenti sociali,economici e ambientali, il Festival Fare E.CO. ha rappresentato uno spazio di riflessione attorno a un file rouge, la costruzione di un futuro sostenibile a partire dalla comunità locale.

La giornata conclusiva di Fare E.CO.

Sabato 5 luglio sono terminati i lavori del Festival: i continui momenti di confronto e le testimonianze hanno favorito l’apertura, ad ampio raggio, sulle sfide che riguardano le aree rurali ed interne, spesso marginalizzate, ma oggi al centro nell’immaginare nuovi modelli di sviluppo.
Dopo due giorni di full immersion sulle tematiche legate alla governance per le politiche di sviluppo, la povertà educativa, l’arte contemporanea, cultura e politiche di coesione e di sviluppo tra centro e periferia, è stato il turno di due questioni: “La creatività che genera ricchezza” e “Il binomio
turismo e comunità: governare uno sviluppo sostenibile”.

La creatività che genera ricchezza

Non un paradosso, ma una sfida concreta e urgente del nostro tempo: in un mondo in cui le risorse materiali si fanno sempre più limitate, la creatività per Fare E.CO. è una forza economica, la vera materia prima dello sviluppo. Nei centri, nelle aree rurali e nei borghi la creatività deve diventare un motore di rigenerazione, in grado di trasformare i limiti in possibilità. È il caso di Vérabuccia®, un progetto di economia circolare intento a ripensare gli scarti organici inutilizzati e non commestibili al
consumo umano, le bucce vegetali, per mezzo dell’innovativo processo brevettato; producendo nuovi materiali innovativi a partire dalla moda e dal design in risposta alla sfida contemporanea più difficile, ridurre:

“Ispiriamo il cambiamento introducendo nuovi materiali di origine vegetale e promuoviamo l’innovazione offrendo una risposta alla richiesta di prodotti di lusso ‘buoni per le persone ed il pianeta’ senza perdere di sensibilità estetica”.

Stesso obiettivo comune quello della Fondazione CHANGES, nata nel 2022 all’interno del quadro di intervento del PNRR:

“Creare un polo di riferimento internazionale per la formazione, la ricerca e il trasferimento tecnologico nel campo della cultura del patrimonio culturale”,

così come dichiarato dalla Direttrice scientifica della Fondazione, Ilaria Manzini.

Opportunità uniche acquisto in asta

 ribassi fino al 70%

 

Dopo l’esplorazione di diverse esperienze che mostrano come l’innovazione possa nascere dal basso, volgiamo lo sguardo a un territorio che per identità, storia e potenziale, si presta in modo straordinario alle sperimentazione: la Sardegna.

Paolo Alberto Pinna, Presidente della Sardinia Experience s.c. ha dichiarato:

“Il progetto Nuragica ha evidenziato come i giovani non siano in realtà disinteressati alla storia, ma siano disinteressati alla modalità in cui essa viene trattata. Con un approccio manageriale anche la cultura può divenire motivo di interesse e profitto.”

Nuragica è una mostra evento identitaria e multimediale: grazie all’esperienza della realtà virtuale immersiva, per la prima volta i visitatori potranno provare l’emozione di esplorare in prima persona un
ambiente di vita nuragico (…) una mostra adatta a tutte le età attraverso un’esperienza immersiva che coinvolge e incuriosisce anche ragazzi e bambini.
La vera risorsa dell’Italia è l’Italia stessa, con la sua bellezza, e i suoi territori, la sua continua fame di innovazione e sviluppo; lo sa bene Symbola, Fondazione per le qualità italiane:

“dal 2005 lavoriamo per l’Italia che non si vede, l’Italia bella e appassionata che ha bisogno di
essere raccontata per continuare a vivere e crescere. Per farlo mettiamo insieme le migliori menti del paese, le imprese che fanno la qualità o che investono per farla, trovando nuove strade per aumentare la competitività del Made in Italy”.

Durante l’ultima giornata di Fare E.CO. Abbiamo avuto la possibilità di confrontarci con il Segretario generale della Fondazione, Fabio Renzi. Green economy, cultura e coesione sociale sono alla base dei
driver per incrementare il valore economico e sociale del paese: una scelta condivisa anche dalle Cantine Amastuola, in Puglia, dove funzionalità e gusto estetico sono alla base del loro vigneto, progettato e realizzato dall’Architetto Paesaggista Fernando Caruncho. Olivi secolari e viti si intervallano come frutto di un’opera di recupero storico monumentale,

un armonioso contrasto visivo favorito dalle “onde del
tempo che attraversano fin dall’antichità questo luogo”.

La scelta di investire nella cooperazione e nella diffusione dell’arte e della cultura è anche la scelta di vita di Teatrimolisani società cooperativa, i quali dal 2002 sono impegnati nel campo delle attività teatrali e di
spettacolo dal vivo attraverso la formazione, la produzione e la distribuzione di teatro, musica, danza, oltre che di cinema e audiovisivo.

Il binomio turismo e comunità: governare uno sviluppo sostenibile

Nella seconda parte della giornata conclusiva del Festival Fare E.CO. il dibattito si è concentrato sulla necessità di investire nel turismo e nella comunità per attuare uno sviluppo sostenibile. Laura Cantarella , progettista culturale, nonché attivista della Cooperativa di comunità di Ostana “Viso a Viso”, in provincia di Cuneo, ha portato testimonianza della valorizzazione della biodiversità: la rigenerazione può andare di pari passo con la valorizzazione, e il progetto all’interno della Riserva transfrontaliera
MAB UNESCO del Monviso ne è l’esempio lampante. Il progetto collettivo ha scelto di attuare un modello di rigenerazione a base culturale, con particolare attenzione ai giovani e alla valorizzazione
della biodiversità; un progetto per residenti e visitatori volto a creare una nuova economia sul territorio basato su welfare culturale di comunità, accoglienza e turismo sostenibile e inclusivo.

Roberto Canu è stato il secondo relatore della seconda tranche dell’ultima giornata del Festival: con lui abbiamo discusso di una problematica reale, che vivono soprattutto le aree “ai margini” del nostro paese, l’incostanza dei flussi di visitatori. Come amministratore di Comunità e culture Impresa sociale ha esposto i dubbi e le perplessità che ancora aleggiano attorno al progetto di apertura da remoto dei beni culturali. Una scelta che pone la comunità e la coscienza e responsabilità personale al centro di tutto: il
turismo delle aree interne nasce e si sviluppa non attorno ai turisti, ma in
primis attorno alla comunità e in secundis attorno ai cosiddetti “viaggiatori diversi”, così come esposto da Emma Taveri, Destination manager e innovatrice sociale.
Un turismo responsabile è possibile, ma solo se attorno ai beni vi è una comunità ibrida e vi sono dei viaggiatori interessati a far parte della comunità, a interagire con essa e ad apportare migliorie a essa. Gli stessi principi sono stati esposti dai relatori Roberto Formato, Consulente di Meridiana Italia S.r.l. e Maurizio Davolio, Presidente Associazione Italiana Turismo Responsabile: alla base di un turismo responsabile vi è la connessione tra le aree rurali, gli interessi della comunità e la possibilità di vivere nel presente e progettare il futuro, con un occhio sempre rivolto al passato. Al termine di Fare E.CO. ciò che si è evidenziato è che riscoprire il valore della comunità è un atto rivoluzionario in tutto e per tutto: la comunità è il luogo in cui le persone si riconoscono, costruiscono insieme e si sostengono.

La forza risiede nella capacità di fare rete, di unire competenze e visioni, di prendersi cura gli uni degli altri e del territorio che ci ospita. Investire nelle comunità significa investire in possibilità, in equità e in resilienza. È nel passato che noi possiamo trovare gli spunti per un futuro dove al centro non vi è il singolo, ma la moltitudine, che vive nel pieno rispetto di sé, del prossimo e della madre terra.

Vuoi bloccare la procedura esecutiva?

richiedi il saldo e stralcio

 

Promosso da:

Confcooperative Cultura Turismo Sport

Rubbettino Editore

Anci

Regione Campania

Fondazione CON IL SUD

Comune di Montefusco

Vuoi acquistare in asta

Consulenza gratuita

 

Per rivivere la seconda edizione di Fare E.CO. – Festival dell’Economia e della cooperazione, è possibile visitare il sito festivalfareeco.it.

Antonietta Della Femina

Leggi anche : Al via il Festival dell’economia e della cooperazione: Fare e.co. per comprendere e governare la complessità



Source link

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Richiedi prestito online

Procedura celere