Una “cedolare secca” per aiutare i negozi di vicinato di Genova a sopravvivere alla desertificazione commerciale. L’idea viene lanciata dal segretario generale di Confcommercio Marco Barbieri, oggi a Genova per il primo incontro ufficiale con la nuova amministrazione comunale, rappresentata dalla sindaca Silvia Salis e l’assessore comunale al Commercio Tiziana Beghin
“Le amministrazioni comunali possono fare molto – ha spiegato – dando agevolazioni fiscali e, allo stesso tempo, sostenendo le richieste delle confederazioni. Per esempio una sorta di cedolare secca anche per i negozi di vicinato come per gli immobili residenziali. Questo potrebbe agevolare a ridurre i costi dei canoni di locazione nei confronti dei negozi”.
Oltre al presidente di Confcommercio Genova Alessandro Cavo, con numerosi dirigenti delle associazioni maggiormente rappresentative di Confcommercio, che spaziano dal dettaglio alimentare fino ad agenti marittimi, spedizionieri e assarmatori, ha partecipato all’incontro anche il Segretario Generale della Camera di Commercio di Genova, Maurizio Caviglia.
Al centro del confronto i grandi temi legati al futuro del commercio cittadino, strettamente collegato a un altro tema basilare, ossia il turismo: rigenerazione urbana, lotta alla desertificazione commerciale, valorizzazione dei negozi di prossimità, semplificazione e dialogo con l’amministrazione.
“Il commercio di prossimità non è solo un tema economico, è una questione urbana e sociale – ha detto Marco Barbieri, Segretario Generale di Confcommercio -. Quando un negozio chiude, un pezzo di città si spegne. Meno servizi, meno presidio, meno lavoro. Come Confcommercio, con il progetto Cities e in collaborazione con ANCI, stiamo lavorando per contrastare la desertificazione commerciale e promuovere un modello di rigenerazione urbana sostenibile. Lo facciamo con strumenti concreti: digitalizzazione, supporto all’innovazione, tutela della concorrenza leale. Servono, naturalmente, politiche fiscali più eque, accesso al credito più facile e meno costoso e sostegni mirati per affrontare la transizione economica”.
“Il dialogo con tutte le categorie economiche è una condizione imprescindibile per costruire politiche efficaci e condivise – ha sottolineato la sindaca di Genova, Silvia Salis -. Il confronto con Confcommercio, a poche settimane dall’insediamento della nuova Giunta, conferma la nostra volontà di lavorare fianco a fianco con le rappresentanze del territorio per affrontare insieme le sfide che riguardano commercio, turismo e rigenerazione urbana. Il nostro obiettivo è una città viva, accessibile, coesa e capace di valorizzare i suoi quartieri anche attraverso il sostegno ai negozi di prossimità, strumenti di semplificazione e investimenti sulla qualità dello spazio pubblico. Sviluppare il commercio locale significa anche generare occupazione di qualità: lavoro stabile, di qualità, radicato nei territori. E’ questa la direzione in cui intendiamo muoverci, con senso di responsabilità e visione condivisa”.
“Come amministrazione siamo ben consapevoli delle criticità e delle sfide che il commercio cittadino sta affrontando e affronterà nel futuro – ha detto l’assessora a Commercio e Tursimo del Comune di Genova, Tiziana Beghin -. Ma siamo altrettanto consapevoli che queste sfide non potranno essere vinte se non attraverso la sinergia tra le istituzioni, le associazioni di categoria, le imprese e tutti quei commercianti che ogni giorno vivono e rendono vivo il tessuto sociale della città. L’impegno non può che essere quello di lavorare tutti insieme, fianco a fianco, avviando dei tavoli di confronto, affinché non si vedano più saracinesche storiche abbassarsi per sempre, ma anche per promuovere un commercio che sia non solo di qualità, ma veramente di prossimità e di vicinato, riportando tutto a una dimensione fatta anche di rapporti umani e non di mero scambio di beni”.
“Abbiamo ribadito a Sindaca e Assessora l’esigenza di rafforzare la concertazione tra amministrazione comunale e corpi intermedi – ha evidenziato Alessandro Cavo, presidente Confcommercio Genova -. Solo evitando decisioni calate dall’alto è possibile rispondere in modo efficace alle esigenze dei diversi settori che rappresentiamo, dal commercio al turismo, dalla logistica ai servizi alla persona”.
“La Camera di Commercio – ha evidenziato Maurizio Caviglia, segretario generale della Camera di Commercio di Genova – crede che la riqualificazione dei centri storici sia una leva fondamentale per poter migliorare la qualità della vita dei residenti e l’accoglienza nei confronti dei turisti. Per questo aderiamo dal 2012 a Urban Promo (l’iniziativa dell’Istituto Nazionale di Urbanistica per la rigenerazione urbana) e lanciamo annualmente campagne di comunicazione a sostegno del commercio di vicinato come #comprasottocasa”.
L’incontro ha rappresentato anche l’occasione per rilanciare le priorità già sottoposte da Confcommercio Genova alla Sindaca durante la recente campagna elettorale: sostegno ai negozi di vicinato, interventi su TARI, mobilità e sicurezza, promozione di una strategia integrata contro la desertificazione commerciale, tanto in centro quanto nelle periferie.
“Sostenere i negozi di vicinato – ha proseguito Cavo – significa mantenere vivi i quartieri. I CIV, attraverso Confcommercio, sono in grado di segnalare le reali esigenze dei territori. Ma per farlo servono condizioni adeguate: pulizia, decoro, illuminazione e, soprattutto, pari opportunità rispetto alla grande distribuzione”.
In quest’ottica, Confcommercio Genova ha ribadito come oggi i grandi centri commerciali risultino più facilmente accessibili, sia con mezzi pubblici che privati, grazie alla disponibilità di parcheggi. Anche i piccoli esercizi devono poter offrire la stessa libertà di accesso: per questo l’associazione chiede con urgenza la realizzazione di parcheggi “a corona” intorno al centro e al centro storico, per rendere il commercio di prossimità davvero competitivo e accessibile.
Un altro punto chiave è lo sviluppo turistico. Confcommercio ha ribadito che la città ha bisogno di un nuovo attrattore di rilievo che si affianchi all’Acquario: un’esigenza finora non soddisfatta nell’ambito del progetto del nuovo Waterfront, che ospiterà invece un centro commerciale.
Centrale anche il tema della TARI. “Genova è da anni la seconda città più cara d’Italia – ha sottolineato Oscar Cattaneo, vicepresidente vicario di Confcommercio Genova – e il peso della tariffa è diventato insostenibile, soprattutto per commercianti e piccole imprese”. A pesare è in particolare l’assenza di un impianto moderno per il trattamento dei rifiuti, che comporta costi elevati per tutta la collettività. “Le attività considerate ad ‘alta produzione’, come bar, ristoranti, ortofrutta e panifici, pagano tariffe molto alte al metro quadro, a prescindere dalla reale quantità di rifiuti prodotti. Serve – ha concluso Cattaneo – una tariffazione puntuale, che premi chi differenzia bene o produce meno rifiuti”.
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