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Borse oggi in diretta| Il Ftse Mib chiude in rialzo (+0,7%). Sul podio Banco Bpm, Stellantis e Saipem. Euro al top dal 2021




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Aumenti dazi Europa, Piazza Affari in crescita e debolezza bancaria


Il Ftse Mib chiude a 40.182 punti, in rialzo dello 0,7%. Tra le blue chip scatta Banco Bpm che guadagna il 3,6% alla vigilia della pronuncia del Tar del Lazio sul ricorso di Unicredit (+1,9%). Acquisti anche su Stellantis (+3%) e Saipem (+2,2%). In coda al paniere A2a (-1,2%), Unipol (-1,2%) e Hera (-0,9%). Spread poco mosso a 91 punti. 

Ore 15:30 – Wall Street apre cauta in attesa di certezze sui dazi

I listini azionari Usa aprono contrastati dopo che il presidente Donald Trump ha annunciato nuovi dazi su 14 Paesi. Il Dow Jones scende dello 0,16%, l’S&P 500 tratta in lieve rialzo dello 0,03% e il Nasdaq guadagna lo 0,26% alle 15:30.

Il faro degli investitori resta, quindi, puntato sulle tariffe. «Se si guarda nei dettagli, non sono sicuro che qualcuno capisca veramente la differenza tra quanto è stato annunciato ultimamente, cosa fosse già in vigore prima, cosa verrà davvero applicato, e quali aziende ne siano realmente colpite», afferma Adam Parker, ceo di Trivariate Research. «Quindi credo si tratti solo di qualche presa di profitto ai massimi, una sorta di ricalibrazione prima della stagione degli utili di luglio. Non penso che questo indichi l’inizio di un nuovo regime».

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Ore 14:30 – Il Ftse Mib accelera al rialzo. Economisti positivi su Wall Street 

Il Ftse Mib prende quota in attesa dell’apertura di Wall Street. Il listino milanese supera i 40.000 punti (intorno alle 14:30 viaggia a 40.061 punti) sostenuto dal rally di Banco Bpm (+4,6%) alla vigilia della pronuncia del Tar del Lazio sul ricorso di Unicredit (+2,5%) contro il golden power. In calo Inwit (-1,4%), Diasorin (-1,3%) e Unipol (-1,2%). Spread a 91 punti.

I future sui listini statunitensi trattano intorno alla parità dopo che il presidente Donald Trump ha annunciato nuovi dazi su 14 Paesi e ha posticipato al 1° agosto la scadenza per l’entrata in vigore delle cosiddette tariffe «reciproche». Il faro degli investitori resta quindi sul fronte commerciale anche perché la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha dichiarato che nei prossimi giorni saranno inviate altre lettere. Trump ha inoltre minacciato un dazio aggiuntivo del 10% su quei Paesi che si allineano con le «politiche antiamericane» dei Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica).

Goldman Sachs: l’S&P 500 può crescere del 6% in sei mesi 

Nonostante il ritmo serrato degli annunci, molti operatori rimangono fiduciosi che il mercato azionario abbia superato la fase peggiore dei dazi e sperano che la prossima stagione degli utili possa dare la spinta necessaria per riportare l’S&P 500 ai massimi storici e oltre. Gli economisti di Goldman Sachs, ad esempio, hanno rivisto al rialzo le previsioni di rendimento sull’S&P 500 a tre, sei e 12 mesi rispettivamente a +3% (6.400 punti), +6% (6.600) e +11% (6.900). La revisione, spiegano gli esperti, «riflette un allentamento monetario da parte della Federal Reserve più anticipato e profondo rispetto a quanto stimato in precedenza, rendimenti obbligazionari più bassi, la solidità fondamentale dei titoli a maggiore capitalizzazione e la disponibilità degli investitori a guardare oltre un probabile indebolimento degli utili nel breve termine».

Ore 13 – Borse Ue deboli, focus ancora sui dazi di Trump

I listini azionari europei trattano poco mossi, con l’Euro Stoxx 50 in lieve rialzo dello 0,12%, mentre gli investitori cercavano di valutare la portata del rinnovo delle minacce tariffarie da parte del presidente Usa, Donald Trump, e dell’estensione di tre settimane del termine entro il quale dovrebbero entrare in vigore i dazi «reciproci». La scadenza era inizialmente prevista per il 9 luglio. Nonostante il contesto incerto, gli economisti di Ig sottolineano che i mercati hanno reagito con indifferenza all’ultimo colpo di scena nella saga dei dazi, un segnale che queste misure sull’export potrebbero ormai avere perso il loro effetto sorpresa.

Intanto, mentre l’Unione Europea continua a lavorare per raggiungere un accordo commerciale con Washington, le aliquote dei dazi «reciproci» finora comunicate da Trump nei documenti ufficiali vanno da un minimo del 25% a un massimo del 40%, in linea con quanto già delineato nella proposta iniziale di aprile 2025.

Ore 10:30 – Ftse Mib poco mosso, corre l’euro

A metà mattinata, attorno alle ore 10:30, il Ftse Mib continua a muoversi laterale (-0,09%) mentre l’euro corre (+0,4% a 1,1754) grazie alle trattative Usa-Ue sui dazi che favoriscono gli alcolici (Campari +2,4%). Bene anche Nexi (+1,3%). Sul fronte macro, in calo l’export della Germania, soprattutto verso gli Usa.

Germania, esportazioni in calo oltre le attese

Le esportazioni tedesche hanno registrato una flessione dell’1,4% su base mensile a maggio, toccando il livello più basso degli ultimi quattro mesi. Il dato, peggiore delle attese degli analisti che prevedevano un calo dello 0,2%, segue la revisione al ribasso del -1,6% di aprile. Particolarmente marcata la contrazione delle esportazioni verso gli Stati Uniti, in calo del 7,7%, ai minimi da marzo 2022. Il commercio con Washington continua a risentire dell’impatto dei dazi introdotti dall’amministrazione Trump.

Anche le importazioni hanno deluso le aspettative, segnando un calo del 3,8%. Di conseguenza, l’avanzo commerciale della Germania è salito a 18,4 miliardi di euro.

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Euro ai massimi dal 2021

L’euro ha superato quota 1,175 dollari, avvicinandosi ai massimi dall’agosto 2021, sostenuto dalle notizie positive sul fronte commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea. Washington avrebbe infatti proposto un accordo che prevede il mantenimento di una tariffa base del 10%, con esenzioni per settori sensibili come aeronautica e alcolici.

Bruxelles punta a chiudere un’intesa preliminare già questa settimana per confermare il tetto del 10% oltre la scadenza del 1° agosto, continuando parallelamente i negoziati per un’intesa permanente. Il sentiment degli investitori ha beneficiato anche della decisione del presidente Donald Trump di escludere, almeno per ora, l’Uedall’ondata di nuovi dazi prevista per il 9 luglio.

Nel frattempo, l’Unione Europea ha annunciato di essere pronta a introdurre dazi di ritorsione su una serie di prodotti statunitensi, in risposta alle misure Usa su acciaio e alluminio. Le autorità europee hanno avvertito che, in assenza di un accordo, potrebbero essere adottate ulteriori contromisure, come controlli sulle esportazioni e limitazioni all’accesso delle imprese americane agli appalti pubblici europei. Sul fronte monetario, i mercati ora prevedono un solo ulteriore taglio dei tassi da parte della Banca Centrale Europea entro fine anno.

Ore 9:15 – Piazza Affari cauta dopo i dazi alzati fino al 40%. Mercati ancora sui massimi: reggeranno? Bene Campari, Nexi e Unicredit

Piazza Affari apre positiva, poi ritraccia e si muove in rialzo leggero (+0,15% a 39.966) martedì 8 luglio, grazie a Campari, Nexi, Saipem, Buzzi (+1% circa), mentre Unicredit guadagna lo 0,7%. In calo Diasorin (-1,2%), StM (-0,7%), Brunello Cucinelli e Banco Bpm in maniera frazionale.

Ore 8:20 –  Europa attesa cauta dopo i dazi alzati fino al 40%. Mercati ancora sui massimi: reggeranno? Occhio a Unicredit

I futures sullo Eurostoxx 600 viaggiano sotto la parità, martedì 8 luglio, dopo l’annuncio di dazi rivisitati nei confronti dei Paesi del Sudest asiatico da parte del presidente Usa, Donald Trump, con tariffe fino al 40%.  Cina e Giappone si sono comunque mossi positivi, le nuove aliquote partono il 1° agosto.  Nel frattempo, la Banca centrale australiana ha tenuto, inattesa, i tassi fermi.  Quali scenari si aprono ora sui mercati?

Dazi estesi e mercati sui massimi. Scenari possibili

Dazi estesi ufficialmente al 1° agosto e nuove tariffe per tutti i Paesi con il Giappone che vede un leggero incremento dal 24% al 25%, stessa percentuale della Corea del Sud. I mercati asiatici, nota David Pascucci, analista di Xtb, non vedono reazioni negative. A quanto pare i mercati non sembrano dare al momento molto peso alla questione dazi, soprattutto dopo i dati macro del mercato del lavoro che hanno visto sostanzialmente un dato assolutamente positivo e che sembra non preoccupare gli operatori, dati assolutamente controversi.
 

Dazi: scenario inflattivo 

Parlando di scenari possibili con i dazi, riprende Pascucci, il primo é quello piú scontato, ossia lo scenario inflattivo. Questo scenario prevede l’iniziale aumento dei prezzi dei beni dovuto all’applicazione dei dazi per poi vedere un comportamento dei consumatori invariato rispetto ai nuovi prezzi. In sostanza, aumentano i prezzi e consumatori continuano a consumare come se nulla fosse successo, non ci sarebbe quindi alcun effetto negativo.

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Dazi: scenario deflattivo

Il secondo scenario é quello meno probabile, ossia quello che prevede l’iniziale aumento dei prezzi dei beni dovuto all’applicazione dei dazi per poi vedere una diminuzione dei consumi da parte dei consumatori, questi ultimi non contenti degli aumenti dei prezzi. In sostanza, aumentano i prezzi, i consumatori non comprano piú come prima e di conseguenza i prezzi dovranno scendere per rendere appetibili i beni. L’aumento dei prezzi non viene quindi ben preso dai consumatori che potrebbero innescare una spirale disinflazionistica che potrebbe portare i prezzi a livelli inferiori rispetto a quelli di partenza (deflazione).

La reazione dei mercati

Mercati al momento sostanzialmente invariati rispetto a qualche giorno fa, ossia mercati ancora sui massimi, nessun segnale chiaro di ritracciamento e tutto ancora in uno scenario risk-on alquanto precario. Il mercato dei titoli di Stato rimane ancora su livello di rendimento di qualche settimana senza alcuna variazione. Gli ultimi dati sulla disoccupazione in Usa non mostrano cambiamenti radicali in merito ai tassi che con ogni probabilitá potrebbero rimanere invariati a meno che non escano dati particolarmente negativi dalle richieste di sussidi di disoccupazione, conclude Pascucci.

A Piazza Affari occhio a…

Il cda di Mediobanca si riunirà venerdì per discutere dell’offerta pubblica di scambio della banca senese e fornire un parere formale agli azionisti.

Popolare di Sondrio, riunione cda su offerta rivista di Bper Banca.

Unicredit ha completato una nuova cartolarizzazione sintetica in Bulgaria su un portafoglio da 2,1 miliardi, vendendo a Pggm, gestore del fondo pensione olandese dei lavoratori del settore sanitario, parte del rischio di credito relativo a finanziamenti a imprese e Pmi. Si tratta della più grande cartolarizzazione sintetica per il trasferimento del rischio su asset bancari (Srt) realizzata in Bulgaria e fa seguito a un’operazione simile con Pggm lo scorso anno. Pggm ha acquistato la tranche second loss.

Mediolanum, raccolta netta a giugno a 721 milioni di euro.
Anima Holding, raccolta netta a giugno negativa per 16 milioni di euro.
Banca Fineco, raccolta netta a giugno a 848 milioni di euro. (riproduzione riservata)

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