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Comune di Bari – Bari Città Aperta: dall’8 al 17 luglio il laboratorio pubblico di ricerca e co-progettazione per l’innovazione e la prossimità. Un’alleanza tra imprese, ricerca e giovani


È stato presentato questa mattina, nella sala giunta di Palazzo di Città, Bari Città Aperta, il nuovo laboratorio pubblico promosso dal Comune e dalla Città metropolitana di Bari dedicato a prototipare soluzioni concrete per rendere Bari una città più vivibile, inclusiva e sostenibile attraverso il contributo di imprese, ricercatori e giovani.

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Bari Città Aperta partirà domani, martedì 8, e proseguirà fino al prossimo 17 luglio: si tratta di un laboratorio intensivo di didattica, ricerca e co-progettazione ideato nell’ambito del progetto Invest in Bari, curato da Ente Nazionale Microcredito, e realizzato con la consulenza scientifica e l’organizzazione didattica de La Scuola Open Source, un centro di ricerca, formazione e sperimentazione nato per promuovere processi collaborativi di innovazione sociale, tecnologica e culturale attraverso approcci interdisciplinari, metodologie open source e pratiche di co-progettazione che coinvolgono comunità di studenti, professionisti, ricercatori e cittadini.

Bari Città Aperta si articola in nove giorni di lavoro in presenza, durante i quali 100 partecipanti selezionati collaboreranno all’interno di tre gruppi tematici dedicati a sfide urbane concrete: accessibilità delle informazioni culturali; sostenibilità ambientale; economia locale di prossimità.

Il laboratorio seguirà un approccio immersivo, orizzontale, interdisciplinare e peer to peer che combina momenti di ricerca, co progettazione e prototipazione, supportati da 15 docenti e facilitatori esperti provenienti da ambiti diversificati. I risultati finali – piattaforme digitali, strumenti IoT, modelli di servizio – verranno rilasciati con licenza open source con l’obiettivo di promuovere la replicabilità e la diffusione delle soluzioni progettate.

“Bari Città Aperta è un’iniziativa che nasce dalla volontà di mettere in connessione le energie diffuse della città con le migliori competenze del mondo dell’impresa, della ricerca e della società civile – ha commentato la vicesindaca e assessora all’innovazione Giovanna Iacovone -. Pur proponendo un focus sull’innovazione tecnologica, Bari Città Aperta si connette appieno con i temi dell’economia di prossimità e, dunque, con l’idea stessa di rigenerazione urbana e sociale. Il fatto che molte delle azioni in programma si svolgano nel quartiere Libertà è sintomatico della volontà di questa amministrazione di far rifiorire questo territorio anche attraverso questa esperienza di condivisione e co-progettazione.

Un altro aspetto chiave riguarda la responsabilità sociale delle imprese: vogliamo sapere cosa le imprese possano dare alla nostra città nella relazione con i cittadini, anche con riferimento alla capacità di immaginare risposte condivise alle esigenze di alcuni territori.

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Questo progetto, dunque, rappresenta una sfida urbana importantissima con la quale ci stiamo misurando in modo trasparente e partecipato, per provare a fare economia in modo nuovo all’interno della città, dalla parte dei cittadini e delle cittadine”.

“Bari diventa teatro del progetto “Bari città aperta”, simbolo della volontà di accogliere personale qualificato, soprattutto giovani, e creare un’alleanza concreta tra la comunità civica e la pubblica amministrazione – ha proseguito la consigliera delegata all’innovazione tecnologica della Città metropolitana Angela Perna – coinvolgendo il mondo delle università e delle imprese e sfruttando l’innovazione tecnologica. L’obiettivo è quello di coinvolgere specialmente i quartieri periferici della città, come il Libertà, con i suoi luoghi simbolo di attivazione e partecipazione, Spazio 13 e Porta futuro. Le tematiche primarie saranno l’ambiente, la cultura come accesso all’informazione e l’economia di prossimità, che permettono alla città di Bari di essere sempre più attrattiva e competitiva sul mercato”.

“Abbiamo iniziato l’avventura di Invest in Bari ormai da tre anni – ha ricordato Nicola Patrizi, coordinatore di Ente Nazionale Microcredito – grazie alla collaborazione istituzionale tra Ente Nazionale Microcredito, che per missione promuove non solo il microcredito ma la cultura d’impresa in senso lato, città di Bari e metropolitana e Porta Futuro, per cercare di attivare dinamiche innovative nella rete pubblico-privata. Abbiamo lavorato per coinvolgere i potenziali investitori nonché le imprese esistenti per facilitare l’interlocuzione con le istituzioni e i servizi costruendo, in stretto raccordo con Porta futuro, tutta una serie di relazioni con aziende e imprenditori, nazionali e internazionali, che hanno mostrato interesse a investire, confermando la forte attrattività della città di Bari.

Oggi, insieme, ‘mettiamo a terra’ questa iniziativa, che nasce per valorizzare al massimo l’impatto dell’innovazione all’interno della città, perché se è vero che si parla molto di innovazione e che l’intelligenza artificiale ha assunto una valenza dominante nel dibattito pubblico, la vera difficoltà è portarla dentro i processi produttivi, far sì che le imprese, soprattutto le piccole, la utilizzino effettivamente. Il valore di Bari Città Aperta, che propone una sintesi tra la città, le imprese di grandi dimensioni e l’Università, con i ragazzi che hanno accettato di intraprendere questa sfida, risiede proprio nella sperimentazione di dinamiche di innovazione dal basso senza alcuna tentazione autoreferenziale”.

“Vorrei sottolineare due aspetti significativi – ha concluso Alessandro Tartaglia del ditettivo della Scuola Open Source -. Il primo riguarda il fatto che un ente pubblico, come il Comune di Bari, assieme a un altro ente, come l’Ente Nazionale Microcredito, decidano di adottare una metodologia non deterministica rispetto al risultato: l’esito del laboratorio, infatti, dipenderà da una tale quantità di variabili non facilmente prevedibili che ci consentiranno di moltiplicare la capacità generativa della rete che stiamo costituendo.

L’altro aspetto che vorrei evidenziare è che tutto ciò che useremo e produrremo sarà rilasciato con licenza open source: il che significa che, per le modalità organizzative del processo, non sarà possibile predare in modo estrattivo ciò che viene realizzato. Tutti gli attori che partecipano – aziende, ricercatori e cittadini – saranno tutelati in quanto conoscono le regole dell’iniziativa e ne condividono l’intento. Un’operazione che, anche dal punto di vista procedurale, rappresenta un precedente “pericoloso”, inteso nel senso migliore del termine. Sono pochi i Comuni in cui i cittadini possono lavorare allo stesso tavolo con aziende e ricercatori per definire insieme soluzioni collettive comuni, e questo è un dato estremamente positivo”.

Il laboratorio Bari Città Aperta è il risultato di una call pubblica alla quale hanno aderito oltre 100 partecipanti: giovani studenti e ricercatori, con età media inferiore ai 30 anni, impegnati su tavoli di confronto e progettazione e affiancati da docenti e professionisti di imprese nazionali e multinazionali insediate sul territorio metropolitano di Bari, tra cui NTT Data, Exprovia, Deloitte, Ernst&Young, Epipoli, Btinkeeng e QuestIT.

 

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Tra gli appuntamenti dell’iniziativa, il ciclo di talk serali aperti alla cittadinanza, che si terranno ogni sera alle ore 19, nel cortile di Spazio13, con il coinvolgimento diretto dei partecipanti al laboratorio.

 

Mercoledì 9 luglio

“Sostenibilità e responsabilità sociale d’impresa: la strategia per il territorio di Ikea Bari” con Elisabetta Annunziata (Customer Relation Manager, Ikea Bari).

 

Giovedì 10 luglio

“Moda circolare: tecnologia, ambiente, lavoro” con Eugenio Di Sciascio (Politecnico di Bari), Anna Matteo (Chief Innovation Officer, OVS) e Antonio De Vito (Puglia Sviluppo).

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A seguire, proiezione del documentario “OVS – Bari – Un esempio di economia circolare” (15’, regia di Sante Costantino)

 

Venerdì 11 luglio

“Esperienze per tutti: quando l’intelligenza artificiale apre le porte del mondo” con Felice Vitulano (Invest in Bari), Francesco Elmi (QuestIT) e Vincenzo Di Pinto (Apuliare)

 

Lunedì 14 luglio

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“Portafogli digitali, identità e potere: una questione tecnopolitica” con Roberto Covolo (Comune di Bari) e Puria Nafisi Azizi (Forkbomb.eu)

 

Martedì 15 luglio

“Automi fuori dal laboratorio: la rivoluzione silenziosa nella vita quotidiana” con Francesco Ferro (Pal Robotics), Nadja Berardina de Carolis (Università di Bari) e Samuele Vinanzi (Università di Sheffield)

 

Mercoledì 16 luglio

“Costruire relazioni: come il design aiuta le città a essere più umane e tecnologiche” con Antonio Grillo e Elisabetta Fasano (NTT Data).

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I talk rappresentano momenti di confronto pubblico tra esperti, aziende e cittadini, e saranno accompagnati ogni sera da contributi dei partecipanti al laboratorio.

 

Giovedì 17 luglio, alle ore 17.30, negli spazi di Porta Futuro Bari si terrà la presentazione finale dei risultati del laboratorio di ricerca e co-progettazione.

A seguire festa finale presso Spazio13.

 

Tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.baricittaperta.xyz.



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