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QGrain, la piattaforma AI che ‘libera’ le attività di Ricerca e Sviluppo


La ricerca e lo sviluppo, come sappiamo, sono attività fondamentali per qualsiasi azienda che abbia serie intenzioni di competere con successo sui mercati puntando sull’innovazione come leva di differenziazione competitiva. Eppure, questo processo, così importante per l’industria, è spesso rallentato da un ostacolo spesso sottovalutato: la burocrazia.

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Una nuova iniziativa italiana, QGrain, affronta questo problema alla radice proponendo una piattaforma basata su intelligenza artificiale che mira a “liberare” il tempo di chi opera nell’ambito delle attività di R&S per rendere più efficiente l’intero ciclo dell’innovazione.

Il paradosso della R&S: più tempo in scartoffie che in laboratorio

Il talento dei professionisti della ricerca e sviluppo viene troppo spesso “deviato” dal suo core perché, se si vuole accedere agli incentivi, bisogna necessariamente occuparsi di una serie di attività amministrative. Le stime indicano che queste figure possono arrivare a spendere fino al 42% del loro tempo in compiti di questo tipo.

Di che cosa stiamo parlando? Della gestione della documentazione tecnica, dell’analisi dello stato dell’arte e di anteriorità, della valutazione della conformità a framework complessi come quelli dell’Ocse e della stesura di certificazioni. Sono tutte attività necessarie per garantire il rigore delle attività svolte e una relativa sicurezza nell’accesso ai finanziamenti previsti dal nostro ordinamento, in particolare dal credito d’imposta per le attività di ricerca, sviluppo, innovazione e design (Cirsid). Ma la gestione manuale di queste onerose attività finisce spesso per rappresentare un vero e proprio collo di bottiglia, distraendo preziose risorse da compiti di maggior valore.

Come possiamo immaginare, queste attività “investigative-amministrative” richiedono la navigazione attraverso molteplici database e una profonda conoscenza di manuali come quello di Frascati e di Oslo, che sono frammentati e ad alto rischio di errore.

Qual è l’impatto pratico? Un rallentamento della produttività che può erodere oltre il 5% dei ricavi, ma soprattutto causare a un ritardo nella capacità di portare nuove idee sul mercato. È in questo scenario che si inserisce la proposta di valore di QGrain, realtà nata con l’obiettivo di trasformare la gestione della R&S da centro di costo burocratico a vero acceleratore di innovazione.

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QGrain, una piattaforma di IA generativa per il processo di R&S

“Abbiamo creato QGrain per colmare il vuoto tra l’intelligenza artificiale generalista e le reali esigenze di chi lavora ogni giorno con la documentazione tecnica e normativa R&S. Parlando con professionisti del settore abbiamo capito che solo un motore iper-specializzato avrebbe potuto portare valore in questo contesto”, spiega Francesco Belardi, fondatore e Ceo della startup innovativa.

Il motore di QGrain infatti è stato nutrito con l’intera documentazione dell’Ocse, i manuali di riferimento per la R&S, un vasto archivio di pubblicazioni scientifiche e database brevettuali. Questa iper-specializzazione del modello, che consente al sistema di comprendere il contesto e di agire come un assistente esperto per i team di ricerca, è stata resa possibile grazie al contributo di punti di riferimento del settore, tra cui Marco Belardi, consulente del Mimit e Direttore Tecnico della B.U. Transizione 4.0/5.0 Polo Tecnologico Alto Adriatico.

La piattaforma è progettata per agire sui punti nevralgici del processo di R&S, con l’obiettivo di accelerare la transizione da un’idea a un’innovazione tangibile. I suoi casi d’uso principali includono la generazione di documentazione tecnica per le certificazioni di R&S&I, l’analisi dello stato dell’arte tecnologico e l’esecuzione di ricerche di anteriorità. I risultati dei primi progetti pilota sono significativi: il tempo necessario per queste attività si riduce da una media di 5-7 giorni a un solo giorno, liberando risorse intellettuali per le attività a più alto valore aggiunto.

Come funziona il sistema agentico di QGrain

Il funzionamento della piattaforma si basa su un’architettura ad agenti che emula e ottimizza il lavoro di un consulente esperto.

L’interazione inizia con il caricamento di un dossier tecnico. Da qui, l’intelligenza artificiale di QGrain avvia un ciclo operativo strutturato: analizza il documento, pianifica la ricerca in modo autonomo, definisce le query per interrogare le fonti informative, esegue la ricerca automatizzata e infine valuta criticamente i risultati, sintetizzandoli in un report coerente e a prova di audit. Come farebbe un consulente esperto, QGrain rivede e affina i risultati fino a ottenere un report che risponda agli standard più elevati di rigore documentale.

“QGrain non si limita a generare contenuti: sa riconoscere quando un lavoro è completo”, spiega Belardi. “Utilizza strumenti come la generazione automatica di query, la consultazione di fonti scientifiche e brevettuali, la redazione di bozze tecniche e l’analisi semantica dei risultati. Itera tra queste fasi in modo autonomo, affinando ogni passaggio fino a quando il risultato raggiunge uno standard qualitativo che può affrontare anche le verifiche più rigorose”.

Il risultato finale è un documento completo, fondato su fonti scientifiche e tecniche verificabili, che aumenta l’affidabilità del processo di certificazione. in questo modo intanto si mitigano i rischi in fase di audit e poi si fornisce ai team di R&S una base di conoscenza solida e rapidamente accessibile per orientare le fasi successive dello sviluppo e dell’ingegnerizzazione, che porteranno poi all’innovazione di prodotto o di processo.

Un mercato che lega incentivi e necessità di efficienza

L’esigenza di soluzioni come QGrain è sostenuta da un mercato ampio. In Europa gli investimenti in ricerca e sviluppo ammontano a circa 300 miliardi di euro all’anno, supportati da incentivi pubblici come il PNRR e Horizon Europe. La crescente complessità normativa per accedere a questi fondi sta alimentando la domanda di software per la compliance digitale, con un tasso di crescita annuo composto (CAGR) stimato al 15% per il periodo 2025-2029.

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La strategia di ingresso sul mercato prevede un lancio iniziale in Italia, collaborando con i principali certificatori accreditati per le pratiche di R&S, per poi replicare il modello in Francia e Germania. Il servizio viene erogato attraverso un modello in abbonamento (as-a-service), che garantisce l’accesso continuo alla piattaforma e ai suoi aggiornamenti.

La startup ha appena concluso il programma di Pre-Accelerazione organizzato e gestito da B4i – Bocconi4Innovation, ha già raccolto un primo interesse da diversi early adopter e punta a un round di finanziamento da 250.000 euro per scalare lo sviluppo e le operazioni commerciali.

La visione del team è chiara: rendere la burocrazia un problema del passato e permettere alle imprese di competere sul terreno dove si crea valore, trasformando la R&S in un motore efficiente per l’innovazione.



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