SRM, il Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo, ha presentato il dodicesimo Rapporto Annuale “Italian Maritime Economy” presso le Gallerie d’Italia di Napoli. L’edizione 2025, intitolata “Protezionismo e dazi: impatti su shipping globale e modelli portuali. Il Mediterraneo al centro degli scenari tra intermodalità e sostenibilità”, è stata sviluppata nell’ambito del Partenariato Esteso “NEST – Network 4 Energy Sustainable Transition”. Il focus del documento è rivolto ai profondi cambiamenti geopolitici in corso, al ruolo strategico degli stretti mondiali come Suez, Hormuz e Panama, ai dazi introdotti dagli Stati Uniti, e alle prospettive future legate alla sostenibilità e all’intermodalità mare-ferro, elementi chiave per l’evoluzione del trasporto marittimo e delle infrastrutture.
I contenuti del rapporto sono stati esplorati sia sotto il profilo geopolitico sia dal punto di vista operativo, con un’attenzione particolare agli scali italiani, crocevia di merci in arrivo e in partenza verso USA, Far East e Medio Oriente. Analisti internazionali provenienti da Egitto, Cina, Germania e Spagna hanno contribuito con saggi dedicati alla transizione energetica, alla carbon neutrality e ai combustibili alternativi. Un approfondimento è stato riservato al trasporto intermodale mare-ferro, illustrato anche attraverso casi studio relativi ai porti di Genova, Trieste e La Spezia, esempi d’eccellenza per la loro capacità di gestire volumi significativi con modalità intermodali.
Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo, ha sottolineato il valore strategico dell’iniziativa:
“Da anni il nostro gruppo ospita questo appuntamento presso la storica sede del Banco di Napoli, a conferma dell’importanza che attribuiamo a un comparto di rilevanza globale. Siamo la prima banca anche nel Mezzogiorno, come evidenziato dai circa 2 miliardi di euro di credito erogati nel primo trimestre del 2025 a imprese e famiglie. Intendiamo continuare a supportare il potenziale economico del Sud Italia e del cluster marittimo. SRM è l’unico centro studi bancario specializzato in economia del mare, e ne siamo particolarmente fieri. Sosteniamo con convinzione la ZES Unica per il Mezzogiorno e le Zone Logistiche Semplificate del Centro-Nord, per le quali abbiamo stanziato un plafond di 10 miliardi per favorire investimenti nella filiera industria-porti-logistica. Disponiamo anche di un desk navale dedicato all’interno della Divisione Banca dei Territori e la Divisione IMI CIB ha attivato linee di credito per oltre 6,7 miliardi di euro a favore del settore marittimo, divisi equamente tra shipping (merci e passeggeri) e cantieristica. Il nostro impegno si estende anche a livello internazionale: le nostre controllate bancarie sono concentrate nell’area euromediterranea, con forte presenza nei Balcani e in Nord Africa, grazie ad Alex Bank in Egitto. Il Mediterraneo è, infatti, lo scenario geoeconomico naturale per l’Italia e per Intesa Sanpaolo”.
Previsioni e trend
Nel 2024 il traffico marittimo globale è cresciuto del 2,1%, raggiungendo i 12,6 miliardi di tonnellate. Per il biennio successivo, le previsioni stimano un incremento compreso tra lo 0,2% nel 2025 e l’1,5% nel 2026. Nonostante l’instabilità legata a guerre e barriere commerciali, il comparto continua a espandersi. Il Mediterraneo si conferma area strategica, con 62 milioni di TEU movimentati nei principali 25 porti (+5,1%). Le rotte globali si stanno riconfigurando a causa delle tensioni geopolitiche, con un ritorno al periplo del Capo di Buona Speranza.
Leadership italiana nel corto raggio
Il trasporto marittimo a corto raggio ha toccato un massimo storico nel Mediterraneo con quasi 628 milioni di tonnellate. L’Italia guida questo segmento in Europa con 302 milioni di tonnellate movimentate.
Suez in difficoltà, ma segnali di ripresa
Tra gennaio e maggio 2025, i transiti giornalieri nel Canale di Suez sono calati del 18% rispetto al 2024 e del 70% rispetto al 2023. Tuttavia, alcune compagnie stanno gradualmente riprendendo a utilizzare questa rotta.
Dalla globalizzazione alla regionalizzazione
Le tensioni internazionali e le politiche protezionistiche stanno spingendo le imprese a riorganizzare le filiere produttive. Il commercio tra USA e Cina è in calo, spingendo verso un rafforzamento dei traffici regionali.
Nuovi corridoi globali
Il disaccoppiamento tra le principali economie mondiali favorisce la nascita di rotte alternative. Gli Stati Uniti promuovono il corridoio Imec, o Via del Cotone, che collega l’India al Mediterraneo attraverso la Penisola Arabica. Potrebbe arrivare a veicolare un volume di scambi tra 170 e 200 miliardi di euro con l’Unione Europea.
Nuovi equilibri nel commercio globale
La Cina ha perso il primato come principale fornitore degli Stati Uniti nel 2023, chiudendo un’epoca lunga 17 anni. Nel 2024 il Messico è divenuto il primo partner commerciale in import per gli USA. Nell’ultimo decennio, l’import cinese dagli USA si è ridotto del 9%.
Porti come snodi energetici
Gli scali marittimi si stanno affermando anche come hub dell’energia, grazie alla presenza di pipeline e alla produzione di fonti rinnovabili. Le compagnie armatoriali continuano a investire nei carburanti alternativi: il GNL resta in testa con il 36,8%, seguito da un interesse crescente per il metanolo.
Italia tra le economie più aperte al mondo
Nel 2024, l’incidenza dell’import-export sul PIL italiano ha toccato il 54,3%. Gli Stati Uniti sono il nostro primo partner nell’export (37,4 miliardi) e il secondo nell’import (10,6 miliardi), dopo la Cina.
Scali italiani in salute
Nel 2024, i porti italiani hanno movimentato 481 milioni di tonnellate di merci (+0,7%), con ottime performance nel traffico container (11,7 milioni di TEU, +6,5%). Le principali alleanze armatoriali hanno mantenuto gli scali italiani all’interno dei propri network.
Investimenti per il futuro
Per continuare a essere competitivi, i porti italiani devono puntare su modelli green e sull’intermodalità. Il Documento di Economia e Finanza (DEF) 2025 prevede investimenti per 12,5 miliardi di euro destinati allo sviluppo del sistema portuale e logistico nazionale.
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