Negli ultimi anni, l’Unione europea ha progressivamente intensificato gli investimenti nel settore del supercalcolo, dell’intelligenza artificiale e del calcolo quantistico.
La finalità dichiarata è colmare il divario esistente con Stati Uniti e Cina, che attualmente detengono il predominio sia in termini di capacità computazionale sia nella realizzazione di infrastrutture tecnologiche avanzate.
Tra queste spiccano la rete EuroHPC (European High Performance Computing Joint Undertaking), lo European quantum communication infrastructure (EuroQCI) e nuovi investimenti dedicati a data center, chip e AI foundation models.
La rete EuroHPC
Il progetto EuroHPC è al centro di questa strategia. Nato per rafforzare la cooperazione tra Stati membri, industria e mondo accademico, ha permesso di installare supercomputer di fascia pre-exascale in diversi Paesi europei, tra cui Finlandia, Germania, Italia, Spagna e Lussemburgo. Intanto è in corso la realizzazione del primo sistema exascale europeo in Germania (Jupiter).
L’obiettivo è dotarsi di una rete di elaborazione distribuita capace di supportare ambiti critici come simulazioni climatiche, modellazione molecolare, ricerca farmacologica, cybersicurezza e IA generativa.
Tra i sistemi attualmente operativi figura Lumi (Finlandia), uno dei supercomputer più potenti al mondo, seguito da Leonardo (Italia) e Meluxina (Lussemburgo), già attivi e accessibili a università, imprese e istituzioni pubbliche.
Il programma, cofinanziato da Commissione europea e Stati membri, mira a rafforzare la resilienza dell’Unione in un contesto geopolitico in cui la capacità di calcolo è considerata asset strategico.
Quantum computing: tecnologia prioritaria del decennio
Parallelamente al supercalcolo classico, l’Unione ha inserito il quantum computing tra le tecnologie prioritarie del decennio.
L’iniziativa Quantum flagship, avviata nel 2018 con un budget iniziale di un miliardo di euro su dieci anni, rappresenta la piattaforma di riferimento per lo sviluppo di tecnologie quantistiche europee, comprese le reti di comunicazione sicura basate su QKD (Quantum Key Distribution).
In questo contesto si colloca EuroQCI, infrastruttura pensata per creare un sistema integrato di comunicazione quantistica paneuropeo. L’obiettivo è garantire una trasmissione dati inviolabile tra istituzioni, enti di difesa e operatori strategici, sfruttando le proprietà fisiche della meccanica quantistica.
Sono in corso, in diversi Stati membri, progetti pilota e sperimentazioni nazionali nell’ambito di EuroQCI, in coordinamento con la Commissione europea e operatori strategici locali.
L’iniziativa delle AI Gigafactories
Sul fronte dell’intelligenza artificiale, la Commissione ha indicato l’intenzione di rafforzare gli investimenti nello sviluppo di modelli fondamentali europei, in sinergia con le infrastrutture EuroHPC e il nuovo AI Office, senza ancora specificare un budget ufficiale complessivo.
L’iniziativa coinvolge il Centro di competenza per l’IA dell’UE (AI Office), nonché il sistema di supercomputer EuroHPC, che sarà utilizzato per addestrare questi modelli in ambienti controllati, conformi alle normative europee in materia di protezione dei dati e trasparenza algoritmica.
Tra gli esempi citati vi sono modelli linguistici open source destinati alle pubbliche amministrazioni e infrastrutture europee per l’elaborazione decentralizzata e federata dei dati, in linea con i principi di Gaia-X e del Data Governance Act.
Le cifre delle AI Gigafactories
Un ulteriore sviluppo di rilievo è rappresentato dall’iniziativa europea sulle AI Gigafactories, annunciata nel febbraio 2025 e mirata alla creazione di tre cinque grandi cluster computazionali distribuiti su scala continentale.
Queste strutture saranno dotate di almeno 100.000 chip per l’intelligenza artificiale ciascuna, con l’obiettivo di supportare l’addestramento e l’implementazione di modelli avanzati, anche di dimensioni superiori ai centinaia di trilioni di parametri.
Alla chiusura della call for expression of interest, la Commissione ha ricevuto 76
proposte da 16 Stati membri per un totale di 60 siti potenziali. I soggetti proponenti includono operatori di data center, aziende tecnologiche, fornitori di energia, partner finanziari europei e globali.
In totale, le espressioni di interesse prevedono l’acquisizione complessiva di almeno tre milioni di GPU di ultima generazione.
Il programma, con un budget stimato di 20 miliardi di euro, sarà gestito dalla Joint Undertaking EuroHPC e prevede una prima call ufficiale entro il quarto trimestre 2025.
Il consorzio
Tra le manifestazioni di interesse pubbliche figura il consorzio Aion, guidato dal cloud provider francese Scaleway (gruppo Iliad) con il supporto di enti come Genci e Inria.
Il consorzio punta alla realizzazione di più cluster GPU di nuova generazione con una capacità di calcolo pari a 288.000 Nvidia H100 equivalenti e circa 200 MW di potenza installata.
Tra i partner coinvolti si annoverano Kyutai, SiPearl, Sopra Steria, Artefact, Hugging Face ed Eviden. Secondo i promotori, l’iniziativa intende rafforzare l’autonomia, la resilienza e la leadership dell’ecosistema AI europeo.
La capacità produttiva nel settore dei chip
Un altro pilastro della strategia riguarda la capacità produttiva nel settore dei semiconduttori.
L’adozione del Chips Act europeo, entrato in vigore nel settembre 2023, ha stanziato circa 43 miliardi di euro (tra fondi pubblici e privati) per rafforzare l’autonomia industriale dell’Ue nella produzione di microchip avanzati.
In questo ambito si inserisce l’intenzione di favorire la nascita di nuove strutture produttive europee nel settore dei semiconduttori, in linea con gli obiettivi del Chips Act.
Il progetto, ancora in fase preliminare, coinvolge imprese tecnologiche europee e centri di ricerca transnazionali, con l’intento di ridurre la dipendenza da fornitori extraeuropei, in particolare da Taiwan, Corea del Sud e Stati Uniti.
Le criticità del percorso Ue verso la sovranità digitale e tecnologica
Il percorso dell’Unione europea verso la sovranità tecnologica presenta diverse criticità. In primo luogo, la frammentazione normativa tra Stati membri può rallentare l’adozione di soluzioni comuni.
Nonostante le iniziative come lo European Data Act o l’AI Act, persistono divergenze in termini di approccio alla gestione dei dati, interoperabilità e responsabilità algoritmica.
In secondo luogo, il divario negli investimenti privati rispetto a Stati Uniti e Cina resta marcato. Secondo il rapporto Digital Economy and Society Index (DESI) 2023, le imprese europee investono mediamente meno del 50% rispetto alle controparti statunitensi in tecnologie avanzate, anche a causa della minor disponibilità di venture capital e fondi a rischio.
Infine, la carenza di competenze specialistiche nel settore AI e quantistico rappresenta un ulteriore ostacolo: la domanda di esperti supera largamente l’offerta disponibile, nonostante le numerose iniziative di formazione promosse dagli Stati membri.
Digital skills and Jobs platform
Per mitigare queste sfide, la Commissione ha avviato nel 2024 il programma Digital skills and Jobs platform, che mira ad aumentare significativamente la diffusione delle competenze digitali avanzate entro il 2030.
Inoltre, è stato potenziato lo European innovation council (EIC) per attrarre e supportare startup deep tech in settori strategici. Allo stesso tempo, sono stati sottoscritti nuovi accordi di partenariato industriale tra imprese europee e università per incentivare l’adozione di tecnologie quantistiche e AI nei settori manifatturiero, sanitario ed energetico.
La Ue nelle classifiche globali
Nonostante i progressi, il posizionamento europeo resta parziale. Nella classifica Top500 aggiornata al giugno 2025, tra i primi dieci supercomputer al mondo figurano sei sistemi statunitensi, due cinesi, uno giapponese e uno europeo (Lumi).
Inoltre, nella Quantum Ccmputing industry landscape 2024, pubblicata da The Quantum Insider, le aziende europee nel settore quantistico sono ancora numericamente inferiori rispetto a quelle statunitensi e cinesi.
Anche sul piano brevettuale, il Global innovation index 2024 rileva un gap crescente nell’ambito dei brevetti quantistici e AI, con gli Stati Uniti che continuano a mantenere un vantaggio significativo in termini di brevetti registrati rispetto all’Unione europea, soprattutto nei settori AI e quantistico, secondo i dati del Global innovation index 2024.
Prospettive future
In sintesi, l’Europa sta compiendo passi significativi per affermare una propria traiettoria tecnologica autonoma nei settori del supercalcolo, del calcolo quantistico e dell’intelligenza artificiale.
Le iniziative in corso mirano a consolidare un ecosistema europeo integrato, conforme ai valori e alle normative comunitarie.
Il raggiungimento di una piena sovranità tecnologica dipenderà dalla capacità di coordinare gli sforzi tra Stati membri, attrarre investimenti privati e colmare il gap in termini di competenze e velocità di implementazione.
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