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Ministro Urso annuncia aiuti al settore moda: il made in Umbria vuole capire

Novità in arrivo per il sostegno alla moda made in Umbria e l’Umbria del tessile, dell’artigianato di qualità e del lusso, ha più di qualche interesse per intuire se ci sono opportunità da cogliere.

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha annunciato il primo disegno di legge dedicato a sostenere le imprese del settore moda, con particolare attenzione agli strumenti normativi e finanziari necessari per facilitare il passaggio generazionale delle competenze. L’annuncio è stato dato durante la sesta edizione del «Fashion & Luxury Talk – Le grandi sfide nel cambiamento», evento organizzato da Rcs Academy in collaborazione con il Corriere della Sera. In un momento caratterizzato da forte instabilità geopolitica, il comparto moda sta attraversando una fase di transizione, segnata dalla contrazione dei consumi globali, soprattutto in Cina, e da un cambiamento nelle abitudini dei consumatori.

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Secondo il ministro Urso, è fondamentale intervenire per preservare la filiera produttiva, tutelare i territori e mantenere i valori distintivi del Made in Italy.

L’Umbria che per le sue piccole dimensioni potrebbe parlare di distretto regionale della moda, ha dimostrato attraverso le performance delle proprie produzioni non soltanto di disegnare e produrre capi capaci di orientare il gusto nel mondo oltre che di soddisfarlo, ma ha saputo cogliere sfide importanti quali quelle ambientali e tecnologiche. Questo distretto si è ramificato in tutto il mondo, valorizzando i territori di appartenenza non soltanto con la bellezza ma anche come attrattore di competenze e profili professionali provenienti da ogni latitudine, mentre allo stesso tempo ha spinto sull’innovazione, riuscendo a declinare vendita e logistica secondo le autostrade offerte dal digitale.

Diego Della Valle, presidente del gruppo Tod’s nell’occasione di presentazione al Fashion & Luxury Talk, ha sottolineato l’urgenza di un’azione governativa tempestiva per salvaguardare l’unicità delle eccellenze italiane, mentre Francesca Bellettini, deputy ceo Brand development di Kering, ha evidenziato come un atteggiamento di speranza e un piano chiaro siano essenziali per affrontare le sfide attuali senza rinunciare ai risultati raggiunti. Nel dibattito è emerso anche il ruolo centrale della sostenibilità, dell’innovazione tecnologica e dell’esperienza personalizzata, elementi chiave per il futuro della moda e del lusso.

Tra le misure principali del Piano Moda Italia vi sono: il sostegno alle imprese in difficoltà, con la creazione di uno strumento ponte finanziario e assicurativo per superare crisi temporanee dovute a contingenze di mercato; incentivi alle aggregazioni aziendali, sia verticali (ad esempio acquisizioni di aziende contoterziste da parte di brand) sia orizzontali, per superare il problema della frammentazione e della piccola dimensione delle Pmi, rendendole più competitive e resilienti. Dovrebbero essere 250 i milioni di euro stanziati per il 2025 attraverso i cosiddetti minicontratti di sviluppo, già previsti nel disegno di legge annuale sulle PMmi, con risorse dedicate a programmi di sviluppo per la filiera moda. E poi norme per semplificare gli oneri amministrativi, facilitare l’accesso al credito e migliorare la sicurezza sul lavoro nelle Pmi del settore.

L’Umbria si vanta dei suoi grandi brand, primo tra tutti quello di Brunello Cucinelli, con sede a Solomeo, che ha conquistato la fama mondiale per il suo cashmere di alta gamma e per aver vestito celebrità internazionali, rappresentando un modello di successo che coniuga lusso, sostenibilità e responsabilità sociale. A Solomeo c’è la storica sede principale dove si svolgono molte attività produttive e amministrative. Qui si trova la “Fabbrica Contemporanea”, mentre a Corciano nasce il nuovo polo logistico nell’area ex Sicel, vicino a Solomeo. Questo hub ospiterà magazzini, spedizioni e attività di e-commerce, rispondendo all’espansione del brand e liberando spazi nella sede storica. A Penne, c’è il nuovo stabilimento produttivo dedicato alla sartoria di alta qualità, a Gubbio è in fase di completamento anche la nuova sede della Sartoria Eugubina, azienda salvata dal fallimento e acquisita da Cucinelli nel 2024. Questa struttura si trova nella zona di Cipolleto e continuerà a valorizzare il patrimonio artigianale locale.

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Marchio storico è quello di Luisa Spagnoli, azienda perugina oggi guidata da Nicoletta Spagnoli, che con iniziative come Umbria Fashion promuove il dialogo tra moda, arte e solidarietà, valorizzando il territorio e i giovani talenti. Spagnoli riconosciuto nel mondo come sartoria femminile continua a sviluppare i propri manufatti con lo stile e l’eleganza di sempre, nella sua storica sede, dove un museo racconta le tracce distintive che questo marchio ha impresso nella moda italiana che piace nel mondo.

Un altro grande nome della moda, made in Umbria è quello di  Fabiana Filippi, brand nato nel 1985 a Giano dell’Umbria. L’azienda è famosa per la produzione di capi di lusso realizzati con materiali pregiati come il cashmere, e per il forte legame con il territorio, che si riflette nella collaborazione con numerose piccole imprese locali specializzate. Fabiana Filippi è un simbolo di eleganza sobria e qualità artigianale riconosciuta a livello globale.

Infine, la regione può vantare la nascita di marchi come Ellesse, pioniere dell’abbigliamento sportivo con un forte impatto negli anni ’70 e ’80, e stilisti come Lorena Antoniazzi, che ha portato il made in Umbria sulle passerelle internazionali, vestendo anche personaggi di rilievo come Carla Bruni.

L’Umbria si conferma così un polo di eccellenza nel panorama della moda italiana, con il sapere fare le cose per bene, che è un tratto distintivo di questa regione, nella come come in altri settori dove la sapienza artigiana può contare su radici profonde.

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