L’AQUILA – È pronto per l’esame del Consiglio regionale il progetto di legge che dispone l’avvio del piano di fusione tra l’Azienda regionale delle aree produttive (Arap) ed il Consorzio per lo sviluppo industriale dell’area Pescara – Chieti (CSI).
La proposta, questo pomeriggio, ha ricevuto il parere favorevole della maggioranza, con l’astensione dei consiglieri Silvio Paolucci ed Enio Pavone, ed il parere contrario del Movimento 5 Stelle e del gruppo Abruzzo Insieme.
Spettava alle due Commissioni consiliari “Agricoltura, Sviluppo economico e Attività produttive” e “Bilancio, Affari generali e istituzionali”, riunite oggi in seduta congiunta e straordinaria, dare l’ultimo visto per passare all’Aula l’esame del provvedimento.
I sedici articoli della proposta normativa sono stati emendati e aggiornati. Al tavolo dei Commissari è intervenuto l’assessore alle attività produttive, Tiziana Magnacca, direttamente coinvolta nella fase attuativa della norma.
In una nota il presidente della commissione regionale sulle Attività Produttive, Nicola Campitelli, a margine della votazione che ha licenziato la norma in commissione, commenta: “Questo pomeriggio, nel corso dei lavori di commissione, abbiamo concluso un lungo iter di analisi su un progetto di legge nevralgico per le aree industriali della nostra regione. La riforma, che sarà esaminata nel prossimo Consiglio regionale, si fonda su un principio: agevolare le imprese produttive e, conseguentemente, il tessuto occupazionale. Questo obiettivo potrà realizzarsi solo attraverso un ente unico di gestione, senza necessariamente mettere in liquidazione l’ARAP che, al contrario, va potenziata puntando su nuovi investimenti. Un esempio è il settore energetico, con Arap Energia, che a breve metterà a reddito circa 100 megawatt grazie alla produzione di energia rinnovabile, generando un investimento stimabile in circa 20 milioni di euro di nuove entrate. Il testo raccoglie spunti di riflessione provenienti da tutti i consiglieri regionali e dagli auditi, e potrà eventualmente essere integrato durante i lavori d’aula”.
“Rispondendo anche alle critiche sollevate in questi mesi, vorrei sottolineare come le modifiche apportate in commissione – da alcuni definite ‘speculari’ – alla riforma di iniziativa dell’assessore Magnacca non rappresentino una diretta sfiducia, ma testimonino piuttosto il forte coinvolgimento e l’onestà intellettuale dei legislatori, inclusi i rappresentanti della Giunta”, conclude Campitelli.
Per il capogruppo Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci: “Diventa un pasticcio sempre più grosso la fusione fra Arap e Consorzio industriale: dopo il dietrofront sull’ARUAP, in Commissione approda un testo completamente riscritto, resta l’Arap ma soprattutto vengono raccolte e modificate una serie di criticità come quella inziale che con la vecchia preposta della good company e la bad company che avrebbe rappresentato una bancarotta fraudolenta legalizzata, un vero e proprio ‘aziendicidio’, per questo ci siamo astenuti dal voto oggi in Commissione: modifiche radicali e bocciatura dell’assessore Magnacca. Nel frattempo la foga di interessarsi più del Cda che di un progetto ha generato più incarichi che opere e a furia di commissari e sub commissari, ha ingessato l’Arap per un anno, senza produrre alcuna soluzione utile, perfino declassandola a un’associazione priva di risorse per le manutenzioni, dedita più agli eventi enogastronomici pagati con fondi regionali che a progetti per lo sviluppo. L’augurio è che finalmente le risorse FSC dopo tanto immobilismo del Governo regionale possano essere rapidamente utilizzate”.
“Per mesi si è parlato di fusione, restando fermi sul resto e allontanando investimenti utili all’ammodernamento delle infrastrutture, nonché cancellando le opere pubbliche del Masterplan e aggravandone la situazione finanziaria. Oltre ai limiti normativi che rendono la fusione tra enti pubblici difficilmente attuabile, emergono gravi criticità finanziarie – spiega Paolucci –. Il Consorzio Chieti- Pescara è commissariato da tempo, fortemente indebitato e con una struttura ormai ridotta all’osso e servizi minimi insostenibili, a questo si sommano le situazioni critiche dell’Arap stessa, peggiorate in ragione dei goffi indirizzi della Giunta Regionale. Proprio sulla sostenibilità della nuova azienda e sulle competenze più estese previste, chiediamo di conoscere il Piano Industriale su cui l’Assessora sembrava disinformata nel merito. Anche perché è una strategia essenziale affinché possa, in futuro, rappresentare un Ente davvero in grado di dare servizi per lo sviluppo e le imprese. A tutto ciò si somma una forte spaccatura politica. Questo scenario rischia di essere più distruttivo che riformatore, con il concreto pericolo di lasciare un vuoto nella governance delle aree industriali e mettere a rischio gli enti, le opere in corso e investimenti pubblici attesi da anni”.
Per il capogruppo e segretario della Lega Abruzzo Vincenzo D’Incecco, presidente della Prima Commissione “Bilancio, Affari generali e Istituzionali” del Consiglio regionale: “Con l’approvazione del progetto di legge che avvia la fusione tra l’Azienda Regionale delle Aree Produttive (ARAP) e il Consorzio per lo Sviluppo Industriale dell’area Pescara-Chieti (CSI CH-PE), la Regione Abruzzo compie un passo importante verso una nuova organizzazione delle aree industriali, basata su efficienza, semplificazione e capacità di attrarre investimenti”.
“Le Commissioni – spiega D’Incecco – hanno lavorato per migliorare la proposta legislativa originaria, adeguando il nuovo assetto alle esigenze del territorio e del sistema produttivo regionale. La riforma, che adesso approderà in Consiglio, è il risultato di un lavoro di squadra. Nel corso delle sedute, sono stati ascoltati tutti i soggetti coinvolti: il commissario e i sub commissari dell’Arap, il commissario del Csi, gli enti locali, i sindacati, le associazioni. C’è stata grande collaborazione da parte dell’assessore Magnacca, che ha fornito un importante contributo. Un ringraziamento va inoltre agli uffici per il supporto tecnico e l’impegno profuso. Con questa legge – sottolinea – si pone fine a una lunga fase di incertezza per il Consorzio per lo Sviluppo Industriale dell’area Pescara-Chieti, in liquidazione dal 2011, e si apre una prospettiva chiara per tutte le realtà coinvolte”.
“L’Abruzzo ha bisogno di strutture snelle, moderne e operative, capaci di affiancare concretamente il tessuto imprenditoriale e rendere il nostro territorio più competitivo. L’Arap – conclude – dovrà essere al servizio della crescita e dello sviluppo economico regionale”.
Per i consiglieri M5S Francesco Taglieri ed Erika Alessandrini: “Quella che per la destra al governo di Regione Abruzzo doveva essere una grande riforma della governance delle aree industriali si è risolta in una operazione di maquillage dell’attuale Agenzia Regionale Attività Produttive (ARAP) destinata solo a peggiorare la situazione: più funzioni, più stipendi da pagare e nessun chiarimento su dove si troveranno i fondi per coprire la già grave situazione debitoria di ARAP e del Consorzio Industriale Chieti Pescara che dovrà essere assorbito dall’Agenzia. Si tratta di una pseudo riforma che non ha le gambe per camminare, per questo il Movimento 5 Stelle, dopo le mancate risposte in Commissione, ha convintamente votato contro questo ennesimo pasticcio della maggioranza”.
“Parliamo di un’operazione tutt’altro che rassicurante come è stato confermato da diverse figure professionali audite nelle scorse sedute di commissione. ARAP ha un patrimonio di 16 milioni di euro e 50 milioni di debiti, di cui 15 tributari e in resto nei confronti dei fornitori, a fronte di 31 milioni di crediti, di cui solo 15 milioni realmente esigibili e circa 140 dipendenti da pagare. CSI, che è in fase di liquidazione, andrà ad aggravare la situazione di ARAP con altri 8 milioni di euro di debiti. È stato avallato un progetto privo di una visione industriale, concepito più per distribuire nuovi ruoli e incarichi che per rilanciare seriamente il tessuto produttivo abruzzese. Nessuna idea di nuova governance o di miglioramento di quella attuale è prevista all’interno nel testo approvato”, proseguono Alessandrini e Taglieri.
“La proposta, che in origine portava la firma dell’assessora Magnacca, dopo gli emendamenti interamente sostitutivi del testo di legge depositati dalla maggioranza, è stata condivisa e sottoscritta da tutti gli esponenti del centrodestra in commissione che ora se ne assumono pienamente la responsabilità”.
Critiche anche sul piano politico: “La Giunta che a parole si dice attenta al rigore contabile, oggi promuove una fusione tra enti in difficoltà, senza un piano industriale, senza un’analisi seria dei costi-benefici e senza garanzie di sostenibilità. Il giorno dopo l’approvazione di questo testo in Consiglio regionale, mi nulla cambierà per le realtà produttive abruzzesi: ARAP continuerà ad essere economicamente insostenibile. Il futuro delle aree produttive abruzzesi aveva bisogno di tutt’altro: risposte concrete sulle manutenzioni ordinarie e straordinarie, su servizi tecnologici, di gestione e di supporto che ARAP doveva prevedere e non ha mai erogato, su uno sviluppo del futuro economico e produttivo che dovrebbe essere sostenuto e rilanciato e non usato come bancomat. L’ennesima occasione di sviluppo persa a causa di un centrodestra preoccupato più di raccontare una storia che di dargli sostanza”, concludono Alessandrini e Taglieri.
Richiesta la proroga del Piano faunistico venatorio
I lavori sono poi proseguiti in terza commissione per il provvedimento amministrativo, di iniziativa della Giunta regionale, che intende prorogare di due anni la validità del Piano Faunistico Venatorio Regionale, in scadenza il 29 settembre 2025.
L’atto ha ottenuto il parere favorevole della maggioranza, quello contrario del Movimento 5 Stelle e l’astensione del resto dell’opposizione. Il documento sarà inserito all’ordine del giorno della prossima seduta consiliare
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