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Pmi e intelligenza artificiale: Microsoft e Postel ancora insieme per rendere le aziende italiane più digitali


di
Massimiliano Del Barba

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Partnership rinnovata per altri 4 anni tra le due realtà, per diffondere la digitalizzazione nei processi industriali e sui territori. Esposito (Microsoft):« c’è ancora molto da fare nella formazione». Rosini (Postel): «la sfida è promuovere nuovi modelli di organizzazione»

Lungi dall’essere rimasti strumenti a esclusivo appannaggio dei settori hi-tech a maggiore valore aggiunto, le intelligenze artificiali nella loro seconda fase, quella cioè della maturità, stanno incominciando a investire anche i comparti più tradizionali, dal manifatturiero metalmeccanico fino all’artigianato stricto sensu. Stiamo assistendo, insomma, all’alba di un nuovo – e finora inedito – processo di democratizzazione delle reti neuronali di supercalcolo informatico le quali, allenate durante questi anni dagli investimenti delle grandi imprese e delle multinazionali tascabili, oggi sono divenute condizione alla portata anche di quel pulviscolare ed eterogeneo tessuto imprenditoriale che va sotto il nome di quarto capitalismo. E che la digitalizzazione dell’economia non stia solo rompendo gli steccati settoriali e dimensionali delle aziende, ma che lo stia facendo con ricadute economico-sociali tangibili: lo registra una ricerca realizzata da Microsoft Italia con The European House Ambrosetti, i quali hanno calcolato che un’adozione pervasiva dell’intelligenza artificiale generativa potrebbe aumentare il Pil annuo dell’Italia fino a 312 miliardi di euro nei prossimi 15 anni, mentre le Pmi potrebbero beneficiare di un aumento di 122 miliardi di valore aggiunto.

Le trasformazioni già in atto

«Quando, nell’autunno dello scorso anno, abbiamo presentato questo studio — ragiona Vincenzo Esposito, ad di Microsoft Italia — ci siamo però subito resi conto di come, in veste di soggetti abilitatori di questa trasformazione, per rendere davvero pervasivo l’utilizzo delle intelligenze artificiali trasferendo cioè le migliori pratiche sviluppate insieme ai nostri clienti di maggior dimensione sulla spina dorsale produttiva del Paese, avevamo bisogno di andare più in profondità, entrando in contatto con la piccola e la piccolissima impresa italiana. Da qui il coinvolgimento di un partner di lunga data come Postel del gruppo Poste Italiane, da sempre presente sui territori in maniera capillare, per supportare imprenditori e professionisti a trarre il meglio dal digitale e a dare avvio a progetti d’innovazione ad alto potenziale di crescita». Il lavoro congiunto fra Microsoft e Postel sul trasferimento di conoscenze digitali alle Pmi sta già dando i suoi primi risultati, dall’affinamento dei metodi di ricerca di nuovi mercati alla semplificazione della gestione documentale fino al miglioramento del rapporto con la clientela finale, ma anche all’incremento della produttività nei reparti di lavorazione, oppure alla velocizzazione delle fasi di ricerca e sviluppo, di scrittura dei codici e di prototipazione. «La sfida principale di questa nostra partnership — spiega l’ad di Postel, Carlo Rosini — è promuovere un nuovo modello di organizzazione che sia finalmente in grado di rendere più snelli, produttivi e flessibili i processi decisionali e produttivi. Questo è chiaramente un tema di tecnologie ma anche di cultura e preparazione della componente umana, mai come oggi al centro del cambiamento di pelle che stanno vivendo le aziende. Un cambiamento che può a nostro avviso essere affrontato senza traumi attraverso l’impiego di strumenti semplici e accessibili in grado di ottimizzare i modelli operativi e di business e sostenerne la crescita». 




















































I progetti presenti e futuri

Gli obiettivi di Microsoft e di Postel, le quali hanno appena rinnovato la loro partnership per i prossimi quattro anni, sono chiaramente di medio termine. Prosegue Esposito: «Abbiamo ancora molto lavoro da fare dal punto di vista dell’erogazione di consulenza e delle attività di skilling per aiutare imprese e professionisti a cavalcare il cambiamento in uno scenario in cui l’Italia si posiziona solo al sedicesimo posto tra i Paesi Ocse per la diffusione di competenze legate all’intelligenza artificiale». Interessante, in questa logica, la collaborazione nell’ambito dell’Ai Lab, il progetto di Microsoft che, insieme a Postel e ad altri partner, accompagna le piccole e medie imprese in un percorso di valutazione, sviluppo congiunto e implementazione delle migliori soluzioni di intelligenza artificiale generativa e formazione. E altrettanto indicativa l’attenzione per la sicurezza nell’ambito delle soluzioni di collaborazione e produttività, in un quadro in cui l’intelligenza artificiale espande la superficie di attacco e le minacce cyber sono in crescente aumento, attraverso la nuova proposta di Postel e Microsoft che offre alle imprese di piccole e medie dimensioni check-up approfonditi per la valutazione delle vulnerabilità, per poi accompagnarle nella scelta delle soluzioni di security più adatte.

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